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martedì 8 gennaio 2008

È Will Smith il nuovo re di Hollywood.

(Marco Giovanni - Panorama) Una volta se la giocavano i soliti noti e la concorrenza poteva al massimo puntare al terzo posto, quello della “più famosa star del mondo che non si chiami Tom”. Ma adesso, dopo che Cruise si è affossato da solo, vittima delle sue mattane, e Hanks ha compiuto 50 anni rendendo difficili altri ruoli da fidanzatino d’America, il più potente attore di Hollywood, il proverbiale number one, è Willard Christopher Smith Jr detto Will. L’ha suggerito Newsweek, l’ha certificato Time. Ma bastava una calcolatrice: 2 miliardi di dollari incassati finora negli Stati Uniti (con una media di 120 milioni a film) e 4,4 miliardi nel mondo. E quello che è sorprendente è che piace qualunque genere affronti: fantascienza (I, robot), action comedy (Men in black), commedia romantica (Hitch), dramma (La ricerca della felicità).
Insomma, non è solo questione di dollaroni, tanto che Entertainment weekly l’ha infilato nella lista delle 50 persone più intelligenti di Hollywood; è al quinto posto, ma in copertina c’è il suo sorriso da cartone animato, perché evidentemente fa anche vendere i giornali (e Men’s Vogue ne ha approfittato per eleggerlo testimonial di stile).
E non è finita qui, perché è appena uscito il film I am legend (remake del cult anni Settanta 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra, tratto da un romanzo del grande vecchio del fantastico Richard Matheson). Per un’ora buona Smith parla solo a un cane e a dei manichini, quando crede di essere l’ultimo uomo non vampiro sopravvissuto nel mondo.
Un film considerato rischioso (era in preparazione da oltre 10 anni; lui l’ha fermissimamente voluto) ma che ha incassato ben 75 milioni di dollari nel primo weekend. E, quasi fosse un premio, lunedì 10 dicembre Will ha infilato mani e piedi nel cemento fresco della proverbiale mattonella del Grauman’s Chinese Theatre, sull’Hollywood boulevard, il pantheon delle celebrità. Ce n’è abbastanza perché un critico spiritoso definisca il nuovo millennio cinematografico un “Willennio”.
Insomma, come diavolo ha fatto il Principe di Bel Air (il simpatico personaggio che interpretava nel serial tv che lo lanciò) a saltare sia di quartiere sia di categoria, diventando il re di Hollywood?
Il segreto, dicono gli amici, è nel cubo di Rubik che lui conserva come un feticcio sul tavolo del salotto della sua casa di Manhattan di fronte al fiume, fin dai tempi andati in cui era di moda. Ogni tanto lo guarda e ripete: “Lo so fare”. Quel test di destrezza è la metafora della sua carriera. Non ha smesso di smanettarlo finché non è riuscito a carpirne il segreto. E ogni tanto lo prende ancora in mano, per controllare di non esserselo scordato.
“Sono la persona più ossessiva che conosco” dice Smith, ed è evidente che per lui è una gran qualità. “Il successo lo cucina un cuoco che si chiama ossessione”.
C’è un aneddoto che ama proprio raccontare: “Mio padre mi ha insegnato a giocare a scacchi quando avevo 7 anni. Ed è difficile che qualcuno mi batta. Però sul set di Nemico pubblico un vecchietto c’è riuscito. Il giorno dopo ho cercato un maestro con cui mi sono allenato per 3 mesi consecutivi, in modo di potermi prendere la rivincita prima che la lavorazione del film fosse finita”. Will fa sua una vecchia battuta dei comici del burlesque: “Sono come un fiammifero. Mi si può fregare una volta sola”.
Questo suo complesso da primo della classe (ma lo psicoanalista di Woody Allen lo definirebbe delirio di onnipotenza) gli è scoppiato a 16 anni, dopo essere stato tradito dalla sua prima ragazza. “Scardinò il mio concetto di causa ed effetto, secondo cui se sei bravo non ti possono capitare brutte cose. Evidentemente se mi aveva tradito io non ero abbastanza per lei, e allora decisi che nella mia vita non sarebbe mai più successo che io non fossi abbastanza per qualcuno”.
Prima di diventare un divo delle sitcom tv faceva il rapper, e oggi i film non solo li interpreta, ma li sceglie e li produce. Ecco perché lo hanno definito “One man entertainment industry”.
Da suo padre, un commerciante di frigoriferi che lavorava 7 giorni a settimana, ha imparato l’applicazione feroce. Dalla madre, segretaria in una scuola, il valore della conoscenza: anche se lui non è mai andato al college, ha la casa piena di libri della serie “how to” (ossia, come fare a…), quei manuali all’americana che ti mettono velocemente in grado di affrontare ogni argomento e situazione. E oggi nelle conversazioni può far cadere l’aggettivo “metafisico” qua e una citazione di Carl Jung e di Joseph Campbell là.
Dopo i primi film di successo (Bad boys 1 e 2) decise che non voleva essere solo un attore bravo, ricco e famoso, voleva diventare il più versatile di tutti i tempi: “Il giorno che mi guarderò indietro non voglio vedere nessun fottuto attore con una gamma più vasta di interpretazioni”. Il suo modello del passato era Cary Grant, quello contemporaneo Tom Hanks, ma con in più l’optional dei film d’azione. Una volta si era messo al tavolino con una pila di Variety e aveva scoperto che, nella lista dei dieci maggiori incassi di tutti i tempi, dieci erano a base di effetti speciali; nove di effetti speciali e mostri o alieni; otto di effetti speciali, mostri o alieni e una storia d’amore. Ed è voluto diventare uno specialista di film di fantascienza.
Assicura di non avere mai giudicato un ruolo secondo il colore della pelle del protagonista. Insomma, non vuole fare i film che Denzel Washington non ha più tempo o età per fare. Nossignore, vuole invece che Tom Cruise o Brad Pitt si litighino i suoi scarti.
Guadagna dai 20 ai 25 milioni a film, ma quando c’è bisogno li reinveste senza problemi. è successo con Ali, la biografia di Mohammed Ali: per superare difficoltà produttive sia lui che il regista Michael Mann hanno versato il loro cachet nel film. E per La ricerca della felicità, un film su un senzatetto in cui nessuno credeva, non solo ha scelto contro il parere di tutti Gabriele Muccino come regista, ma si è accontentato di una percentuale minima (e per quei due film “problematici” ha ottenuto le sue due candidature all’Oscar). È un fautore della globalizzazione del cinema e promuove instancabilmente i suoi film all’estero. È appena stato in Oriente e in Giappone, quando si è accorto che un giornalista si era addormentato durante la sua conferenza stampa l’ha svegliato e ci si è fatto fotografare insieme.
Fra i suoi amici, due coppie potenti: Tom Cruise & Katie Holmes e David & Victoria Beckham. Ed è in odore di Scientology: “Sono cresciuto in un ambiente battista, ho frequentato la Chiesa cattolica, vivevo in una quartiere ebraico e mi sono preso una cotta per una ragazza musulmana. Cruise mi ha introdotto ai principi di Scientology e per me, che mi considero uno studioso delle religioni del mondo, è importante conoscere e capire tutto”.
In una vita lavorativa così piena, tutto il tempo libero lo dedica alla famiglia. È sposato da 10 anni con Jada Pinkett-Smith e tratta il matrimonio con l’attenzione di un produttore: il primo appuntamento con la futura moglie è stato nell’ufficio di un consulente matrimoniale. Non ha voluto alcun accordo prenuziale, per non partire con l’handicap.
Dice che il segreto è andare all’85 per cento d’accordo come vanno loro e lavorare quotidianamente sul restante 15 per cento. Primo comandamento: niente bugie né verità edulcorate. “Se dei pantaloni facessero sembrare che Jade ha il sedere grosso, è esattamente quello che le direi, senza giri di parole” assicura.
In I am legend, esordisce sua figlia Willow, 7 anni, dopo che il coprotagonista di La ricerca della felicità era stato suo figlio Jaden, 9 anni. Verso il lavoro, lo stesso di papà e mamma, hanno un approccio opposto: “Jaden cerca solo buone storie, non gli importa dei soldi, né che il film abbia successo commerciale. Willow vuole solo apparire in tv, percorrere il red carpet, essere intervistata e ricevere regali. È come avere nella stessa famiglia Johnny Depp e Paris Hilton”.

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Se non ti ammali sei contro il sistema. La medicina ufficiale e le industrie chimiche-farmaceutiche.

(Franco Libero Manco - La leva di Archimede) I medici, i ricercatori scientifici, i vivisettori, il personale ospedaliero, infermieristico, le industrie chimiche e farmaceutiche… Che cosa farebbe questo sconfinato esercito di persone se la gente non si ammalasse? Se la gente vivesse e si alimentasse in modo sano e naturale a che servirebbero i dottori e le medicine? Il modo migliore per consentire il perdurare di questa situazione di gente malaticcia e bisognosa di farmaci è fare in modo che mangi la carne, cibi raffinati, conservati, trattati ecc.. La salute non rende mentre la malattia da sostentamento ad un esercito sconfinato di addetti ai lavori. E’ vero, “la categoria dei medici e le industrie farmaceutiche esistono perché esiste la malattia” (come è altrettanto vero che la malattia esiste perché l’uomo vive male e si alimenta peggio) come è altrettanto vero che queste categorie non traggono alcun vantaggio da una popolazione in salute, se non quella di reclutare nuovi pazienti. Se la gente smettesse di mangiare animali e derivati si verificherebbe:

  • Chiusura di 10 milioni di farmacie, sovraccariche di farmaci inutili e la conseguente riduzione del 90% dei prodotti venduti.
  • Impoverimento e degrado sociale dei cento milioni di medici: molti di quali dovrebbero adattarsi a fare altri mestieri.
  • Un milione di fabbriche e piccole fabbriche di farmaci dovrebbero chiudere o cambiare attività e produrre altre cose.
  • 10 miliardi di animali detenuti dovrebbero essere liberati dalle catene dagli allevamenti e dalle gabbie dei mattatoi. Un milione di allevamenti e un milione di macelli dovrebbero chiudere i battenti.
  • Allevatori, macellai, commercianti di bestiame, operatori del grande settore carne e produzione casearia, pellami e concerie varie, industrie di smaltimento dei residui animali dovrebbero rassegnarsi ad una conversione delle loro attività.
  • Decine di istituti sanitari tipo FDA, WHO, OMS tornerebbero ad essere piccoli e modesti uffici di raccolta e distribuzione dati e non più santuari sanitari che impongono al mondo la loro egemonia.
  • Decine di migliaia di funzionari sanitari dovrebbero tornare a casa. Niente più fondi governativi multimiliardari per trucchi e buffonate gigantesche tipo Aids, Sars e simili. Niente più fiumi di denaro stanziati per una ricerca inutile, stupida e crudele.
Questo meccanismo infernale, in cui la popolazione ignara ne paga le conseguenze, con prezzi inimmaginabili in risorse umane, sofferenza e numero di morti, vuole che l’individuo continui a vivere (o sopravvivere) concedendosi tutte le deviazioni, i vizi e gli abusi che richiede la società opulenta; vuole che l’individuo non rinunci a nulla nell’illusione che la medicina può far vivere in salute anche violando le leggi naturali, che non rinunci a nessun piacere, che non capisca dov’è la causa delle sue disgrazie, che non abbia il senso critico e si fidi ciecamente di ciò che giornalmente propinano i mezzi di informazione televisivi al servizio delle grandi case farmaceutiche e consegni inerte e fiducioso nelle mani dei centri di potere politico ed economico delle multinazionali la propria salute e la propria vita, convinto che quel che dice la televisione torna a suo beneficio.Abbiamo idea di quale rivoluzione può portare il regime vegetariano con il quale è possibile ridurre del 90% gli infarti, del 97% gli ictus e del 34% dei cancri? Oltre, naturalmente, le altre molte patologie correlate al consumo di carne e derivati animali, quali ipertensione, obesità, diabete ecc. E’ chiaro che la filosofia dei vegetariani deve essere ostacolata e possibilmente denigrata avvisando la popolazione che i vegetariani rischiano carenze alimentari (mai riscontrate e mai denunciate dagli più accreditati istituti di ricerca e dagli scienziati non prezzolati). Che i vegetariani s’improvvisano conoscitori della “complicata” scienza della nutrizione mentre è necessario consultare e… pagare un nutrizionista la cui scienza dimostrerà che per stare bene in salute occorre mangiare di tutto, praticamente quello che fanno tutti, senza bisogno di pagare nessuno. Per milioni di anni la specie umana non ha avuto bisogno di nutrizionisti e di medicine, come tutte le altre specie dei viventi, ora ha bisogno dell’uno e dell’altro: sarà per questo che è così malaticcia?
Così vanno le cose.

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Inghilterra, via alla castrazione per i reati sessuali. In cambio verranno messi in libertà.

(Tiscali notizie) Il governo britannico gioca la carta della castrazione chimica nel tentativo di ridurre la piaga crescente dei crimini a sfondo sessuale. Due persone in carcere per stupro hanno accettato di fare da battistrada: prenderanno una serie di farmaci (sotto forma di pillole e di iniezioni) che dovrebbero ridurre in modo drastico la loro libido e annullare così il rischio di ricadute delinquenziali. In cambio della castrazione chimica, che porta ad un grosso abbassamento dei livelli di testosterone o addirittura al suo annullamento se si usano sistematicamente certe iniezioni vendute in Gran Bretagna sotto il nome di leuprorelin, i due detenuti saranno rimessi anticipitamente in libertà.

Secondo gli esperti funzionerà - Soprattutto con stupratori e pedofili che hanno l'eccitazione facile e violenta e tendono a sadismo, necrofilia, voyeurismo e esibizionismo. Il ministero degli Interni ha approvato l'adozione della castrazione chimica l'anno scorso e ha mandato a tutte le persone incarcerate per reati a sfondo sessuale una letterina dove si spiega che i farmaci usati "riducono i livelli dell'ormone maschile testosterone" e "l'effetto è una diminuzione dell'interesse sessuale e dell'eccitamento". "Sarete ancora in grado - prosegue la missiva - di avere rapporti intimi ma sarà molto più difficile. E' comunque possibile calibrare il dosaggio in modo che possiate ancora fare sesso con un partner".

Trattamento dovrà essere continuo - La condizione di castrazione chimica è mantenuta soltanto se si continua con la somministrazione dei farmaci e qui nasce il problema: non sono infatti previsti controlli per accertare se gli stupratori e i pedofili che hanno accettato il programma proseguono o no con la cura anti-libido. I conservatori, principale forza di opposizione, hanno bocciato senza riserve l'iniziativa: a loro avviso "chi commette reati di natura sessuale deve essere punito e il miglior trattamento è far sì che rimangano in prigione". Qualche esperto britannico si oppone all'introduzione della castrazione chimica - già usata in paesi come Canada, Olanda, Svezia e Germania - nella convinzione che i reati sessuali non hanno una base fisiologica ma derivano invece da "uno stile di stile".

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Bologna. E' polemica sulle coppie di fatto.

Lo Giudice, Pd, propone le "Family card" anche per le coppie di fatto.

(Il Resto del Carlino) E’ polemica in consiglio comunale per un ordine del giorno sulla famiglia firmato da Paolo Natali (Pd). I cattolici del centrodestra contestano la proposta di attribuire vantaggi (in materia di Ici, Isee, tariffe, liste dei nidi, e attraverso una Family card per l’accesso scontato ai servizi) non solo alla famiglia fondata sul matrimonio, ma anche «alle famiglie nella diversità delle loro forme attuali», come voluto e ottenuto da Sergio Lo Giudice (Pd), già presidente nazionale dell’Arcigay. Maria Cristina Marri (Udc), Valentina Castaldini (FI) e Paolo Foschini (FI) fanno opposizione. «Non si può continuare a sostenere l’equivalenza fra ogni tipo di convivenza e la famiglia prevista dalla Costituzione», commenta Foschini. «La famiglia è la famiglia — afferma l’azzurro — altra cosa sono le convivenze e altro ancora le convivenze omosessuali, che qui invece si vogliono equiparare». Replica Lo Giudice: «Il nostro compito non è piantare bandierine ideologiche o fare scale di valori. Al di là delle petizioni di principio di ciascuno, fuori di qua c’è una società articolata, formata da una pluralità di forme di famiglie, che da noi si attende delle risposte».

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Un donatore di sperma per Jennifer. La Aniston vuole un figlio.

(TgCom) A 38 anni suonati Jennifer Aniston sta pensando di rivolgersi donatore di sperma per avere finalmente un bambino. Secondo alcune fonti a lei vicine, la ex moglie di Brad Pitt starebbe pensando a qualche persona di sua conoscenza. "Bellezza, intelligenza e personalità sono alcune caratteristiche che sta analizzando. Il candidato più quotato potrebbe essere il suo attuale filarino Jason Lewis, o i suoi ex Paul Sculfor o Vince Vaughn.

L'attrice considerata un sex symbol, nonostante sfoggi le curve tra le più elogiate dello showbiz, ammette di avere difficoltà a trovare una relazine stabile. "Mi sento come Bridget Jones", ha detto la protagonista di Friends a Look Magazine, confessando apertamente di aver sofferto molto per la sua sua sepazione da Brad Pitt.

Dopo la stioria con Pitt l'attrice è stata legata all'attore Vince Vaughn. Archiviato pure lui Jennifer ha collezionato un a serie di flirt, ma nulla di importante. Per questo l'attrice, a 38 anni suonati sta seriamente pensando di rivolgersi a uno dei suoi ex per avere un bambino. Un donatore di sperma, che l'aiuti a realizare il suo sogno di diventare mamma. Poi, l'amore arriverà!

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Libri e musica: da Rino Gaetano a Mario Biondi passando per il Boss.

(Panorama) IL LIBRO. Se la fiction su Rino Gaetano non vi ha soddisfatto del tutto, anche perché ha mostrato il suo volto eccessivamente malinconico, questo libro, dedicato alla memoria di del cantante, dal titolo Rare tracce, scritto da Silvia D’Ortenzi, vi farà, al contrario, ripercorre con nostalgia la musica del cantautore calabrese. Dal suo addio alla natia Crotone fino alla vita romana, fatta di bevute, locali e amici incontrati di notte. Ma soprattutto in questo volume, edito dall’Arcana, c’è il più autentico spirito di Rino. Quello che lo ha portato a scrivere canzoni che non avevano una bandiera, ad occuparsi con ironia sagace dei problemi delle persone comuni, quelle che lui amava e che gli sono state sempre più a cuore. Non manca poi il periodo del successo, vissuto da Gaetano in modo contrastante e con consensi altalenanti. Fino alla morte, avvenuta per indicente stradale il 2 giugno 1981 a Roma.

I DISCHI. È stato la rivelazione del musicale del 2007. Mario Biondi, il Berry White della musica italiana, è arrivato dal nulla e con la sua This is what you are e ha scalato classifiche e riempito arene e teatri. Ora si presenta con un doppio cd dal vivo dal titolo: I love you more, un album che racchiude in modo pregevole il concerto tenuto dal cantante d’origine catanese allo Smeraldo di Milano nell’ottobre scorso insieme alla superba Duke Orchestra.

Da segnalare nei dischi appena usciti anche un progetto assai particolare: Musetta. Il duo, formato da Matteo Curcio e Mariella Mastrosimone, ha pubblicato un album dal titolo: Mice to meet you!, davvero pregevole nella costruzione e, ovviamente, nella messa in opera.
IN TOUR. Dopo le tre date dello scorso ottobre, che hanno fatto registrare il tutto esaurito, tornano in Italia i Kula Shaker. Per tutti i loro fan l’appuntamento è il 22 febbraio all’Estragon di Bologna. Buone notizie anche per i fedelissimi di Bruce Springsteen. Il Boss sarà di nuovo nel nostro Paese. Unica data prevista quella del 25 giugno a Milano allo stadio Meazza. Tanti i tagliandi già andati a ruba, ma ci sono nuove disponibilità, quindi sarà meglio affrettarsi. I prezzi variano da 34 a 92 euro.

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Olocausto, Generali pagherà le vittime. L’indennizzo sarà di 35 milioni di dollari. Nella class action contate 30 mila rivendicazioni.

Raggiunto un accordo con il giudice del distretto di New York per chiudere la causa che vedeva la compagnia sul banco degli imputati.

(Il Messaggero Veneto) Le Generali hanno raggiunto un accordo con il giudice del distretto di New York per chiudere la causa che vedeva la compagnia sul banco degli imputati per non aver indennizzato le vittime dell’Olocausto e i loro eredi. Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, l’accordo riconosce un indennizzo di almeno 35 milioni di dollari.
Il giudice George Daniels ha controfirmato l’accordo con il Leone per la seconda volta. Un compromesso sul piano di indennizzo era stato infatti già raggiunto a febbraio dello scorso anno, ma i legali delle vittime avevano presentato un appello ritenendo il piano inadeguato. «La transazione è una transazione giusta, ragionevole e adeguata», ha sottolineato Daniels respingendo invece le richieste di alcuni dei legali delle vittime che pretendevano un rimborso di 2 miliardi di euro.
La class action contro Generali, avviata nel 1997, è l’ultima delle grandi azioni giudiziarie presentate a nome delle vittime dell’Olocausto nazista: altri processi intentati contro compagnie assicurative tedesche e austriache hanno infatti già portato alla creazione di un fondo di compensazione multimiliardario per i sopravvissuti e per i loro parenti. Anche prima dell’accordo raggiunto oggi, la compagnia triestina ha pagato circa 35 milioni di dollari ai partecipanti all’azione di classe e potrebbe pagare ora molti altri milioni, secondo Robert Swift, uno degli avvocati delle vittime. Nell’azione di classe contro Generali si contano oltre 30.000 rivendicazioni.
Di tutt’altro tipo, invece, l’accordo raggiunto ieri dal gruppo di Trieste con i propri dipendenti. Generali ha infatti rinnovato l’accordo sul Comitato aziendale europeo (Cae), organo per l’informazione e consultazione dei lavoratori del gruppo, che è convocato sia in via ordinaria sia, tempestivamente, in caso di operazioni straordinarie. L’accordo avrà efficacia fino al 31 dicembre 2011 e rafforza l’istituto del Cae, nato in Generali nel 1997 ai sensi di una direttiva comunitaria applicata anche da altri gruppi multinazionali italiani, a partire da Unicredit e Fiat.
L’accordo dei giorni scorsi innalza e fissa in 37 il numero dei componenti del Cae, dove la rappresentanza è proporzionale al numero di dipendenti nei vari paesi: il maggior numero di delegati, sei, va così alla Germania che supera Italia e Francia con cinque delegati ciascuno. Seguono l’Austria con 4 delegati e quindi Spagna e Ungheria con 3 ciascuno mentre i lavoratori degli altri paesi europei dove è presente il gruppo (Belgio, Bulgaria, Gran Bretagna, Grecia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia) esprimono ognuno un membro del comitato.(08 gennaio 2008)Torna indietro

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Firenze, sorpresi in un cinema a fare sesso, Assolti 5 uomini.

Il fatto risale al novembre scorso quando un gruppo di rumeni ed italiani furono sorpresi ad adescare clienti con cui facevano sesso sui sedili del cinema Italia di Firenze.
Un giro di prostituzione maschile smantellato dalla polizia ma che il tribunale di Firenze ha assolto.

Ha infatti assolto dall'accusa di atti osceni in luogo pubblico 5 uomini, 4 italiani e un rumeno, sorpresi mentre erano impegnati in rapporti sessuali all'interno di un cinema a luci rosse a Firenze. La sala fu controllata dagli agenti della Questura fiorentina dopo una serie di esposti. Coinvolti nella vicenda anche altre tre persone che hanno patteggiato una pena di 4 mesi.

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Francobolli. Bette Davis, Dario Fo e James Bond.

Negli Stati Uniti, le Poste Federali hanno deciso l'emissione di un francobollo per celebrare il centenario della nascita di Bette Davis, mentre nel novembre 2008 la Svezia dedicherà un francobollo a Dario Fo.
La Svezia ha deciso di dedicare a Dario un foglio con due francobolli raffiguranti la consegna del Nobel con Arlecchino sullo sfondo.



(la7) In Gran Bretagna sei francobolli oer ricordare Lan Fleming. E' l'omaggio di Londra per i 100 anni dalla nascita dello scrittore che ha creato James Bond.
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I Caminada sul palco dei Deep Purple.

(Panorama) Chi è solito affibbiare etichette direbbe che i Caminada sono un perfetto power-trio, cioè chitarra (Mauro), basso e voce (Massimo) e batteria (Francesco). Ma nel caso specifico non c’è nulla di più sbagliato. I Caminada non vogliono certo sfuggire ai vocaboli tecnici della musica, ma per la loro giovane età crediamo si vogliano sentir liberi di esprimere se stessi al di là degli stereotipi. Le loro facce parlano da sole così come il loro curriculum che, come tutte le band emergenti, si scorre velocemente. Ma c’è una caratteristica che nel loro profilo salta subito all’occhio. Alla voce live troviamo che i Caminada hanno aperto uno dei recenti concerti italiani dei Deep Purple. Che botta. Non succede a tutti, specie a inizio carriera. Bene, la nostra chiacchierata negli studi della Emi, dove presentano il loro primo disco in uscita il 18 di gennaio e dal titolo omonimo, parte proprio da qui.

Come avete vissuto un evento come quello di aprire il concerto di un gruppo che ha fatto la storia dell’hard rock mondiale?
Un po’ di tensione c’è sempre, ma alla fin fine è andato tutto benissimo.
E il pubblico come ha reagito? Mi spiego. I gruppi spalla sono spesso oggetto di fischi.
A noi non è successo niente di tutto questo. Siamo stati, anzi, molto applauditi.
Primo disco e subito un contratto con una casa discografica importante. Niente male…
Hai già detto tutto tu. Siamo felicissimi che il nostro lavoro sia piaciuto. Ora aspettiamo il riscontro del pubblico.
Di cosa parla questo album?
Il disco è incentrato su di noi. Parla delle nostre esperienze, delle nostre mancanze e semplicemente della nostra vita.
I Caminada propongono un rock decisamente diverso dal punk-rock di altre giovani band italiane. Il vostro suono trae ispirazione da Hendrix e dai Cream, tanto per semplificare le numerose citazioni che fate. In questi vostri ascolti sono stati fondamentali i dischi rubati ai vostri genitori?
Forse sì. Siamo cresciuti ascoltando questa musica. Ma ci piaceva l’idea di riportare al centro una tipologia di suono che oggi è dimenticato e forse anche superato. Ma che certe sonorità siano ancora valide lo dimostra ad esempio il consenso ottenuto al concerto dei Deep Purple.
Leggendo i testi abbiamo visto un riferimento alla vostra Milano. Qual è la critica più forte che fate alla vostra città?
Milano ha tutto e spesso ti fa sentire estraneo. Una città piena di abitudini e cliché. Poi in realtà tanta gente è sola. Ma essendo la nostra città siamo più attenti ai problemi che la circondano e forse anche per questo più critici.

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Preghiera per le vittime dei preti pedofili: la storia si ripete!

(Uaar) Postiamo queste considerazioni di Francesco Paoletti, coordinatore del Circolo UAAR di Roma.
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Alcuni lo hanno già dimenticato, ma nell’ultimo anno giubilare (il 2000), l’allora capo di stato vaticano escogitò un’iniziativa di impatto mediatico unica nel suo genere : la richiesta di perdono per le colpe perpetrate dalla chiesa nei secoli.
Il teocrate si presentò davanti da una piazza osannante inginocchiandosi e chiedendo perdono a dio per tutti i crimini che l’organizzazione di cui egli era rappresentante aveva commesso dal giorno della sua nascita.
Molta dell’opinione pubblica italiota (intrisa di quella giusta dose di superficialità estetica e bigotta che da sempre ci contraddistingue) fu seriamente impressionata da questo gesto.
L’assurdità farsesca si manifestò in tutta la sua ipocrisia quando vennero chiamati in causa gli stessi laici (dimenticando che tra i laici ci sono credenti e non credenti) a testimoniare il gesto del papa, senza considerare che per i non credenti non esiste il concetto di peccato e perdono come lo intendono i cattolici (laici o confessionalisti che siano).
Sembra doveroso a questo punto riesumare, con le dovute estensioni, le osservazioni che allora Eugenio Scalfari riportò su La Repubblica.
Agli occhi di un laico poco importa che si fosse chiesto perdono per salvare la faccia, perché nel bel mezzo dell’ultimo anno giubilare non c’era bisogno di essere Machiavelli per capire che si trattava di un atto politico essenziale nel disperato tentativo di riunificare le chiese di estrazione cristiana. In fondo il papa aveva chiesto perdono ad una divinità nel nome della quale quei crimini sono stati commessi, una divinità inventata e proposta dalla stessa chiesa cattolica e la cui esistenza è opinabile agli occhi di chi non è cattolico (perché, purtroppo per lui, non siamo tutti cattolici) : di fatto la chiesa ha chiesto perdono a se stessa.
Ma non venne chiesto alcun perdono alla comunità internazionale : a chi non la pensava come la chiesa cattolica e a chi dalla chiesa cattolica ha dovuto subire ingiurie e persecuzioni.
Chissà se l’opinione pubblica mondiale sarebbe stata altrettanto indulgente e disposta giustificare un imam o uno sciamano animista delle comunità sub-sahariane, che dopo aver incitato i propri fedeli allo sterminio di chi non condivideva i loro valori, fossero andati a chiedere perdono alle loro personali divinità.
Tra l’altro la richiesta di “perdono giubilare” del 2000 fu per delle colpe che hanno intaccato i principi stessi su cui poggia la fede cattolica, colpe che hanno violato i principi di amore per il prossimo, di diritti degli uomini e di “purezza dello spirito” (da questo punto di vista molto più gravi quindi di quelle commesse dalle altre dottrine) ma quelle colpe furono fondamentali e necessarie per costruire il potere prima temporale, poi politico e finanziario della stessa chiesa.
Un occhio critico a questo punto avrebbe il diritto di chiedersi : “Ma la chiesa sputa nel piatto dove ha mangiato ? … E poi non si autodefinisce santa ? … E la volontà dei papi non viene definita indiscutibile ? … E allora perché chiedere perdono per qualcosa che comunque era già ampiamente giustificato nel passato dall’infallibilità e dalla santità della chiesa e dei suoi stessi capi ?“.
Ciò che il confessionalismo non capirà mai del concetto di laicità è che “quel contesto” (suo contraltare) è costituito dalle libere opinioni e dai liberi pensieri : che possono essere funzionali o non funzionali, che possono essere utili o dannosi per la collettività, che possono essere colpi di genio o pura follia, che possono essere condivisi o rifiutati (a scelta di ciascuna persona) con tutte le possibili conseguenze.
E la chiesa (guarda caso) li rifiuta, anzi : li ha condannati in concili ed encicliche.
Quelle condanne restano tali, Woytila non le mise nell’elenco degli errori e delle colpe, e da un certo punto di vista è stato anche coerente : sarebbe stato alquanto curioso vedere il capo della chiesa cattolica iscriversi al circolo UAAR di Roma ed elogiare le tesi di Giordano Bruno, di Diderot e di Spinoza.
Non sarebbe stato certo un atto come quello recitato dal papa nel marzo del 2000 a cambiare la natura degli uomini e la natura stessa della chiesa cattolica, ma non è questo il punto : il problema nasce dalla modalità con cui tale atto venne proposto alla collettività.
A poco più di sette anni di distanza la storia si ripete : (dopo aver riconosciuto e mondato le proprie colpe dei secoli passati) su iniziativa del Cardinale Claudio Hummes, la chiesa si prostra di nuovo in un patetico e contrito atto di dolore per le vittime di abusi sessuali da parte dei propri esponenti in tutte le parti del mondo.
E’ legittimo chiedersi a questo punto se i numerosi casi di pedofilia (molti dei quali già consumati prima del 2000) erano stati dimenticati durante l’ammissione di colpa dell’ultimo giubileo o se il nuovo millennio ci ha portato una nuova era di “atti di dolore pubblici a ritmo serrato” da parte della CCAR.
Anche questa volta tutto si riduce ad una “preghiera mondiale” per le vittime, ma non ad una pubblica ammissione di responsabilità di fronte alla comunità internazionale e di fronte alle stesse vittime di quegli abusi dopo l’omertà adottata per decenni attraverso la procedura imposta da un pontefice (che, ricordiamolo, come tutti i suoi colleghi era infallibile per dogma) nota con il nome di Crimen Sollicitationis e diventata tristemente famosa nel 2007 con il video SEX CRIMES AND VATICAN.
Il confessionalismo utilizza la religione per indottrinare con veemenza i propri fedeli su quanto debbano fare e pensare, per poi demolire tali certezze quando sono le sue figure rappresentative a sedere sul banco degli imputati sfruttando il meccanismo del senso di colpa unito alla sua auto-definita superiorità etica e morale che sfocia in questo caso nell’arbitrio assoluto.
Quando alla fine l’apparato confessionale ubriaco della sua stessa onnipotenza rilascia una confessione pubblica vera e propria, la “liturgia” si è completata : il potere confessionale riafferma se stesso dichiarando inesistenti le macchie che costellano la sua coscienza sporca ed arrogandosi il diritto implicito a perseverare nella sua azione.
Come avviene per tutti gli apparati autocratici, i crimini che sono stati commessi in suo nome o dai suoi esponenti vengono riassorbiti in un meccanismo fondato sull’ebbrezza da potere e sulla degenerazione morale, che in questo caso si nascondono dietro ad una facciata di “valori sani” imposti da una dottrina che lo stesso apparato ha dichiarato indiscutibile.

Cedric Watts scriveva : “L’imperialismo può si riscattare solo se mosso da un’ideale”

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Il concetto di famiglia per AN.


(Elfobruno) In questi giorni mi sono imbattuto nell'immagine che vedete qui sopra.

Fa parte di una campagna di Alleanza Nazionale - il partito che nasce da un altro partito che si ispirava direttamente al fascismo - contro l'affermazione dei diritti civili per le persone omosessuali.

Ne consegue che ci troviamo di fronte a un interessantissimo caso sociologico, antropologico e politico assieme.

Perché per gli amici dal braccio rigido la famiglia non nasce dall'amore dei suoi componenti - amore che dovrebbe anche essere il risultato di una libera volontà - ma dalla negazione di un modello che per i nipotini del duce è antitetico ad essa.

Come dire: il caffè è tale solo perché è cosa diversa rispetto al tè verde (che, è risaputo, non contiene caffeina).
Per me il caffè è tale, invece, perché ha caratteristiche specifiche che non lo rendono oggettivamente migliore o peggiore da qualsivoglia altra bevanda, ma solo diversa. E non penso che se qualcuno vuol bere solo caffé il mio tè verde, per questo, diventerà meno buono. Poi se facciamo le dovute sostituzioni in questa metafora da prima colazione, ci possiamo pure rendere conto di come certe argomentazioni siano sostanzialmente da poveri minchioni e il gioco è fatto.

Ma non solo!

Non so se ci avete fatto caso, ma in questa fotografia si vedono un papà, una mamma e la prole. Mi pare che, a guardare la storia personale del leader del partito, manchino pure, nell'ordine:

- l'ex marito di lei;
- la nuova compagna di lui, nella condizione di amante;
- i figli dei due letti;
- un prete che ricordi loro quanto sono NORMALI!

No, giusto per essere precisi fino in fondo, mica per altro.
Non concordate?

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Corbin Blue oggi in TV.


(Dietro le quinte) Il protagonista di "High School Musical" Corbin Blue si racconta in esclusiva al "Gt Ragazzi" in onda oggi alle 16.15 su Raitre.

Musical per la televisione amato dai giovanissimi di tutto il mondo, High School e' il programma piu' visto di tutti i tempi su Tv via cavo basic e racconta la storia di due ragazzi, Troy (Zac Efron), capitano della squadra di basket della scuola, e Gabriella (Vanessa Anne Hudgens), una timida matricola che eccelle nelle materie scientifiche e che per questo motivo partecipa al campionato di scienza.

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Festival "Gay Art", da Trani a Perugia con "La Carvella".

La mostra collettiva organizzata dall'associazione di origini tranesi.

(Traniweb) L'associazione Artistica Culturale "La Carvella", fondata a Trani in memoria di Cristina M. Chiara Russo, ha organizzato a Perugia il festival nazionale "Gay Art" che si terrà il prossimo Aprile.

L'iniziativa, che gode del patrocinio dell’Amministrazione comunale di Perugia, della Regione Umbria, della Provincia di Bari, del Circolo Omphalos di Perugia e del Circolo La Giraffa di Pistoia, è aperta a pittori, scultori, cantanti e ballerini che potranno partecipare a questa "vetrina collettiva" con opere e lavori (non scandalistici) di vario genere.

Altri dettagli saranno comunicati dall'associazione successivamente. Per maggiori informazioni e per iscriversi è possibile contattare il responsabile Antonio Russo al numero 349/2553098 o via email all'indirizzo lacarvella@yahoo.it

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Carnevale di Ivrea 2008: tutte le date della Battaglia delle Arance.

(Travelblog) Tutte le date della battaglia delle arance che si svolgeranno all’interno delle manifestazioni del carnevale di Ivrea, che a dire la verità ha avuto il suo battesimo ufficiale ieri, ma che avrà le sue giornate clou dal 20 gennaio al 5 febbraio (martedì grasso) prossimi.

Le battaglie saranno tre, domenica 3 febbraio, lunedì 4 febbraio e ovviamente martedì 5 febbraio, tutte con inizio alle 14.15. Come potete vedere in questa bella foto di stardumbs, o in quella postata lo scorso anno da Elena che ci raccontava dell’edizione 2007, si tratta di un evento molto spettacolare e coinvolgente.

Se però non siete così “arditi” da immergervi in questa 3 giorni arancio colorata, niente paura, visto che durante il carnevale sono previste tutta una serie di manifestazioni più tranquille, come il corteo storico con i carri da getto trainati dai magnifici cavalli, domenica 27 gennaio alle 10,00 o gli stand allestiti dalle squadre degli arancieri la stessa domenica. Tutto il programma su sito ufficiale del carnevale, ma altre notizie le potete ricavare dal sito non ufficiale, veramente ben fatto.

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Superstizione. Il cardinale Comastri mette in guardia la Chiesa: “Niente scetticismo, Satana esiste davvero”.

(Bruno Volpe - Petrus) “La Madonna è un’arma potentissima contro le seduzioni di Satana, in quanto all’arroganza e alla superbia del Maligno, del grande tentatore, contrappone la forza dell’umiltà e della semplicità. In questo senso, si può tranquillamente affermare che chiedere la protezione della Vergine Maria sia un metodo efficacissimo per vincere le tentazioni del Diavolo”. Esordisce così, con la forza di una grande fede mariana, il Cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro, tra i più stretti collaboratori del Servo di Dio Giovanni Paolo II, attuale Vicario Generale per la Città del Vaticano di Papa Benedetto XVI e tra i più grandi teologi di Santa Romana Chiesa.

Eminenza, a volte si fa tanta confusione: ci spieghi chi è Satana.
“E’ il padre della menzogna, un essere perverso e pervertitore. Era un angelo nato buono, perchè Dio non genera creature cattive, ma per sua spontanea volontà si è ribellato a Dio per superbia, perché voleva essere come Lui, ed è sprofondato all’inferno”.

Dunque, oltre che perverso, è anche pervertitore…
“Sì, nel senso che contagia negativamente. Gli esempi buoni portano risultati e frutti positivi, mentre il demonio con le sue malefatte genera e confonde, divide, quindi porta al male”.

C’è chi, all’interno stesso della Chiesa, nega l’esistenza del Diavolo o le cosiddette ‘possessioni diaboliche’.
“E invece il Diavolo esiste, negarlo non ha senso. Il demonio è un essere spiritualmente subdolo, la cui esistenza è confermata in modo inoppugnabile dalla parola di Dio e dal Vangelo. Gesù stesso scacciava i demoni”.

Ma, alla fine, è sempre l’uomo a cedere e a scegliere il Male, giusto?
“Certo. Satana tenta, si insinua, ma è l’uomo con il suo libero arbitrio a scegliere tra il Bene e il Male, tra il buono e il cattivo. Poi alla fine dei tempi sarà Dio, giudice supremo, a giudicare anche queste scelte”.

Eminenza, non trova che qualche volta gli stessi cattolici, quelli che dicono di credere all’esistenza di Satana, tendano a minimizzare l’influenza negativa del Maligno nella vita di tutti i giorni?
“Questa tendenza esiste. Ma i cattolici non devono cadere nella tentazione di ignorare le seduzioni del demonio. E’ compito dei pastori informare e mettere in guardia i fedeli; io, personalmente, non mi stancherò mai di richiamare l’attenzione sulla pericolosità di Satana. Del resto, avvenimenti di cronaca nera recenti lo hanno confermato, laddove ve ne fosse bisogno: il demonio non dorme mai e non si stanca di tentare”.

Cardinale Comastri, ritiene che ci sia bisogno di un maggior numero di esorcisti, come ha chiesto pubblicamente Padre Gabriele Amorth?
“La pratica dell’esorcismo è disciplinata dalla Chiesa stessa. Ora, non so se gli esorcisti siano pochi o molti. Ma quello che è certo è che bisogna praticare esorcismi sulle persone possedute e infastidite dal demonio. Ritengo questa pratica molto importante e, a volte, persino necessaria. Detto questo, aggiungo che prima di ricorrere ad un esorcismo è sempre doveroso e prudente accertare con l’ausilio di un medico, possibilmente specialista in psichiatria, eventuali cause organiche o patologiche. L’esorcismo, che significa liberazione dal demonio di un posseduto, deve quindi essere effettuato con scrupolo, attenzione e saggezza. Solo dopo aver escluso malattie, si può procedere alla pratica dell’esorcismo. In ogni caso, lo ribadisco: il demonio esiste davvero, non dorme proprio mai ed è sempre pronto alla subdola tentazione”.

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Cellulare usato? Con la Caritas riciclarlo è ecologico e solidale.

(Panorama) Umts quadri band, con fotocamera integrata, bluetooth, i-mode… Il cellulare è stato uno degli oggetti regalo più gettonati a Natale: in Europa una persona su quattro cambia il telefonino una volta ogni dodici mesi, alla ricerca di funzioni sempre più strabilianti. Ma che fine fanno i vecchi apparecchi e, soprattutto, le loro componenti dannose per l’ambiente (schermo e batterie in primis)? La Caritas altoatesina ha la proposta solidale giusta: raccoglierli per riutilizzarli. “Pronto? Sì, per aiutare” è l’iniziativa che dal 3 al 26 gennaio coivolge il territorio regionale. In tutte le filiali Despar, Interspar o Eurospar (circa 180 punti) sono stati posizionati appositi raccoglitori di cartone, dove depositare cellulari vecchi e anche guasti, di tutte le marche, tolta ovviamente la scheda Sim personale.

“Una volta raccolti, li venderemo a una ditta austriaca, la non-profit ARGE Reparatur und Servicezentrum, che impiega prevalentemente personale socialmente svantaggiato; - spiega Mattias Spögler, responsabile del progetto - saranno fatti test sui telefonini: tutti quelli non riparabili saranno riciclati ecologicamente togliendo la batteria e recuperando i metalli pregiati, gli altri saranno rivenduti in negozi dell’usato, in altre strutture che operano nel sociale oppure in paesi del Sud del mondo come Africa, Asia o America Latina”. In questi continenti, infatti, la rete di telefonia mobile sostituisce spesso quella fissa, che manca a causa del carente investimento in infrastrutture.

Per ogni cellulare reso la Caritas riceverà 3 euro, e il totale sarà impiegato a favore di persone in stato di bisogno in Alto Adige. “Stimiamo che siano 30-40 mila i cellulari inutilizzati nelle case altoatesine. Noi ci proponiamo di raccoglierne almeno settemila” dice Spögler.
Ma il progetto altoatesino, che ha il pregio di coinvolgere capillarmente la regione, non è il primo in Italia a proporre il riciclo del cellulare. Pioniere è stato “Donaphone, il telefonino solidale“, promosso dalla Caritas ambrosiana, che nel giugno scorso ha interessato gli ipermercati Coop e le parrocchie della diocesi di Milano. Dando il la a una serie di iniziative in tutta Italia, come quella veneta “Telefono Casa“.
Ricco il bottino ottenuto da Donaphone: nell’arco di un mese sono stati messi insieme diecimila apparecchi usati. Raccolti dal personale della cooperativa sociale “Vesti Solidale“, sono stati testati, riparati e ricomercializzati dall’azienda italiana Primatech. E proprio in virtù di questo buon risultato ora la Caritas ambrosiana rilancia e passa alla fase due, presentata a fine 2007: coinvolgere l’intera Lombardia, avvalendosi anche del partneriato con il Comune di Milano. Tutti gli enti locali lombardi sono quindi contattati tramite posta, con informazioni su come aderire alla campagna.
“Nostro obiettivo è raccogliere centomila cellulari usati entro la fine del 2008″ ha dichiarato Carmine Guanci della Vesti Solidale. Il ricavato sarà utilizzato per finanziare una casa di accoglienza per madri in difficoltà.

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Il costume più bello del cinema.

(La7) In Gran Bretagna un sondaggio indetto dalla rivista Style Magazine e da Sky Cinema ha stilato una classifica.
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Calcio batte sesso. Il nuovo vocabolario dei giovani sul web.

(Stefano Zecchi - Il Giornale) Chi si dedica alla navigazione via Internet e trova nei motori di ricerca la bussola per il proprio orientamento, sono i giovani. Dunque, questo è il presupposto da cui iniziare. In secondo luogo, esaminando le coppie di parole si può formulare una sintesi concettuale. Per esempio: Grillo-Celentano sono i moderni tribuni; cliccare prevalentemente Grillo e non Celentano significa la perenne attualità della contestazione giovanile.
E così, continuando il gioco, la vittoria di Berlusconi su Prodi significa il fascino del carisma. La Bruni sulla Bellucci è l’indimenticabile mito che unisce bellezza e potere. La pasta sulla pizza: fantasia in cucina. Perugia su Garlasco: l’intrigo internazionale è più interessante di quello provinciale. Scamarcio su Raoul Bova: bravo lo scrittore Moccia che sa far sognare i giovani. Roma su Milano: purtroppo è la verità. L’aborto sulla pena di morte: problemi drammatici, ma più discusso quello che riguarda da vicino, perché, grazie al cielo, la pena di morte è lontana da noi. Il calcio sul sesso: l’ossessione del sesso è lasciata agli anzianotti. Il seno batte il sedere: ci viene in aiuto il dottor Freud. Il legame materno è difficile da recidere.

Il quadro rappresenta un disegno semplice da comprendere, proprio per la sua coerenza e compattezza. I giovani, se proprio si sentono di seguire un tribuno della plebe, scelgono quello più concreto, quello che parla con il loro linguaggio e dice ai politici ciò che molti vorrebbero dire, anche tra i non più giovani.
Sarà un ragionamento viziato e di parte, ma, francamente, come fa un giovane ad essere incuriosito dai balbettii e dai sospiri malinconici di Prodi? È evidente che interessa di più l’imprevedibile e vulcanico Berlusconi: potrà non piacere ed essere criticato, ma almeno c’è la possibilità di discutere su qualcosa e non sul niente.
La Bruni ha un curriculum di amanti straordinario, e Sarkozy è un colpo magistrale della seduzione internazionale: ovvia la sconfitta della bambolona Bellucci che non cambia espressione neppure di fronte a uno tsunami.

Se ci fermiamo qui, abbiamo già l’immagine ben definita di un navigatore Internet che bada al sodo, che non si lascia sfuggire l’attualità, che rimane attratto dalle figure carismatiche sia politiche, sia quelle che pervadono il rutilante mondo del glamour, della moda.
Interessante la predilezione per Roma e per Scamarcio. I giovani vogliono vivere in una città che li coinvolga con le più diverse iniziative, che li faccia divertire e riflettere, sognare con i libri di Moccia interpretati da Scamarcio. Una vita intensa, in grado di promettere e mantenere. Non si vuole la sopravvivenza in città immalinconite o, peggio, ostili. È bello questo desiderio di vita, come è importante che l’aborto sia un argomento di discussione sentita in modo più attuale della pena di morte che, non riguardandoci, finirebbe inevitabilmente per toccare temi biologici, astratti.
Si consideri anche come l’omicidio di Garlasco incuriosisca meno di quello di Perugia che ha tra i suoi tragici protagonisti giovani che vengono da altri Paesi, che sorprendono per le loro vite sbandate e apparentemente perfette, in cui si mescolano ricchi studenti e poveri extracomunitari.
Infine il sesso: i giovani lo vivono oggi con molta più semplicità e ironia dei loro genitori, e sono disincantati al punto di essere perfettamente consapevoli che un derby, se non si guarda, è perso, mentre l’amore si può sempre fare.
In questo quadro di concretezza e di amore per la vita c’è anche un avvertimento: attenzione a ingannare i giovani, non ci cascano.

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Trend alert by Pitti Immagine uomo 2008: Altea e la sciarpa cravatta.

(Fashionblog) Per il prossimo autunno inverno Altea, produttore artigianale di cravatte, firma una collezione all’insegna del colore e dei dettagli di stile. L’eleganza delle forme, le linee pulite e la simmetria delle trame riportano alla mente un informal chic pensato per l’uomo contemporaneo.

L’ inverno viene interpretato con una palette cromatica intensa che parte dalle sfaccettature moro e cioccolato, passa per il blu ed il verde inglese, per poi ritrovarsi con il plum e il pervinca.

Altea rinfresca i suoi must presentando al prossimo Pitti Immagine Uomo una forma rivisitata della cravatta, proponendola stretta ed inserendo la sciarpa-cravatta con disegni modern retrò nelle fantasie mono e bitonali fino ai falsi uniti.

La raffinatezza della collezione di sciarpe in seta è accentuata ancora una volta dal colore e dalle stampe sofisticate. Le tonalità Altea, rinvigorite da nuances più accese, rendono alla vista una collezione unica nel suo stile, che da sempre caratterizza il marchio.

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Una Roma "Modello" Cei: Nuova proposta e Circolo Mieli lasciano il tavolo del comune sulle identità di genere.

(Adista). Se a livello nazionale il Partito Democratico appare sempre più in difficoltà sulle questioni legate alla laicità, non vanno meglio le cose a livello locale. Proprio nella città del leader del partito, Walter Veltroni, sono ormai esplose le contraddizioni che il "modello Roma" era riuscito fino ad ora a far convivere più o meno pacificamente entro una cornice comune. Un segno evidente di questa crisi è stato l’abbandono del "Tavolo di coordinamento per l’orientamento sessuale e l’identità di genere" del Comune di Roma prima da parte del Circolo Mario Mieli e poi da parte del gruppo di cristiani omosessuali "Nuova proposta". Le due defezioni sono maturate dopo la bocciatura delle delibere sulle coppie di fatto, su cui hanno pesato le ingerenze delle gerarchie vaticane. "Non se ne farà nulla": così Walter Veltroni aveva rassicurato il card. Tarcisio Bertone nel corso di un colloquio svoltosi in Vaticano il 29 novembre. Ed infatti il sindaco di Roma è stato di parola. Lo scorso 17 dicembre il Consiglio comunale della capitale aveva bocciato le due delibere, una di iniziativa consigliare, l’altra di iniziativa popolare, che avrebbero istituito il registro cittadino delle coppie di fatto. A favore aveva votato la sinistra (Prc, Sd, Pdci, Verdi) e la Rosa nel Pugno. Mentre il Partito Democratico - seguito dall’Italia dei Valori e dalla Lista civica per Veltroni - ha votato ‘no’, insieme alle destre. Bocciato anche l’ordine del giorno proposto dal Pd in cui si chiedeva al parlamento di "affrontare con urgenza questi temi". Ad incendiare la già vivace polemica che da giorni animava i palazzi capitolini ha inoltre contribuito, il giorno precedente la votazione, un editoriale di Roma Sette (siglato con tre asterischi, e quindi attribuibile al card. Camillo Ruini, vicario del papa per la diocesi di Roma): "I cattolici che siedono in Consiglio comunale - aveva infatti scritto il settimanale della diocesi di Roma (supplemento domenicale di Avvenire) -, e tutti coloro che considerano la famiglia fondata sul matrimonio come la struttura portante della vita sociale, da non svuotare di significato attraverso la creazione di forme giuridiche alternative, saranno presto chiamati a mostrare la propria coerenza e la propria determinazione". "Determinazione" e "coerenza" presto dimostrate dai consiglieri del Pd con il loro voto contrario alle delibere ‘incriminate’. Soddisfatto dell’esito dello scontro politico in Campidoglio mons. Elio Sgreccia, in un’intervista a la Repubblica (18/12) aveva dichiarato: "Sono contento che sia andata così, perché l’istituzione del registro sulle unioni di fatto a Roma, come altrove, sarebbe stata un’autentica forzatura"; nella medesima intervista il presidente della Pontificia Accademia per la Vita si è inoltre pronunciato contro la discriminazione degli omosessuali, che andrebbero aiutati "con terapie adeguate" (sic!).

La risposta dei movimenti e delle associazioni laiche e per la promozioni dei diritti degli omosessuali non si è fatta attendere. Il Circolo Mario Mieli si è ritirato dal Tavolo di coordinamento del Comune definendolo ormai "privo di significato e di prospettive". L’ha seguito a ruota il gruppo di cristiani omosessuali Nuova Proposta, che in un durissimo comunicato ha spiegato le ragioni della propria decisione: "Questa storia del registro delle unioni civili va avanti da anni (almeno dal patrocinio al World Pride tolto dall’allora sindaco Rutelli per evidenti incompatibilità col suo futuro incarico di segretario della defunta Margherita) ed è stata da noi percepita come una presa in giro. Ciò che respingiamo è il pessimo trattamento riservato alle persone glbtq (gay, lesbo, bisex, transgender, queer) - e a tutti i soggetti che nella società civile sono posti in minorità di diritti, - usati come merce di scambio per giochi di potere dalle gerarchie politiche e religiose. Per noi che cerchiamo nel vangelo un ‘manuale di sopravvivenza’, valgono le parole dell'evangelista Giovanni: ‘... il mondo non l’ha conosciuto’ (mondo = cosmos come insieme dei soggetti che detengono, aspirano, o si assoggettano, al potere)".

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«Missione di Cruise: convertire Beckham». In arrivo una biografia non autorizzata dell'attore, che sarebbe il braccio destro del capo di Scientology.

Il suo legale ha smentito le rivelazioni.

(Il Corriere della Sera) La «mission impossibile» di Tom Cruise: convertire alla fede di Scientology (ndr. tra i principali obbiettivi di questa setta c' l'annientamento dell'omosessualità e del comunismo) il calciatore più trendy della terra, David Beckham, e sua moglie Victoria. Lo rivela una nuova e controversa biografia non autorizzata del celebre attore. È stata scritta da Andrew Morton, giornalista inglese famoso negli anni Ottanta perché aveva conquistato la piena fiducia della principessa Diana ed era così in grado di fornire al Sun ghiotte notizie sulla famiglia reale. Secondo Morton la carriera di Cruise all'interno della setta fondata negli anni Cinquanta dallo scrittore americano di fantascienza Ron Hubbard avrebbe avuto un'accelerazione notevole, fino a fare di lui il numero due della gerarchia, ovvero il braccio destro del leader David Miscavige che lo consulta sistematicamente su tutte le più importanti decisioni della «chiesa».

SMENTITA
- Un rapporto così stretto che Miscavige ha seguito Cruise e Katie Holmes nel viaggio di nozze alle Maldive. In un'intervista al domenicale Mail on Sunday un avvocato di Cruise, Bert Fields, ha però smentito le rivelazioni di Morton, bollando con disprezzo come «sciatta» la biografia e ha annunciando una querela per diffamazione con la richiesta di un indennizzo miliardario. L'attore sarebbe infuriato perché in «Tom Cruise: an unauthorized biography», in uscita il 15 gennaio negli Stati Uniti, Morton scrive che a detta di alcuni adepti di Scientology sla figlia Suri sarebbe stata concepita in provetta, utilizzando il seme congelato del defunto Hubbard. Il giornalista britannico arriva a paragonare Suri al «figlio del Diavolo» nel film «Rosemary's Baby» di Roman Polanski. Convertitosi nel 1986 grazie alla prima moglie Mimi Rogers, Cruise avrebbe divorziato nel 2000 dalla seconda - Nicole Kidman - anche per disaccordi sulla sua fede

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Trovato lo Zac Efron italiano: E' Jacopo Sarno.

Fan di Zac Efron, vi ricordate che vi ho detto che presto High School Musical arriverà in teatro?

Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia della Rancia , che ha svelato chi interpreterà la parte di Zac.

Sarà JACOPO SARNO , già conosciuto nel mondo teatrale per la sua interpretazione nel musical "DATEMI TRE CARAVELLE" dove interpretava Diego il figlio di Cristoforo Colombo.

Jacopo Sarno , nato a Milano, il 1 settembre 1989, Altezza 1,73 , Occhi blu, Capelli castano chiari, vanta un cv già di tutto rispetto, avendo già partecipato a diverse fiction ("DON MATTEO", "DON LUCA", "IL MAMMO", ndr), e essendosi cimentato anche nel doppiaggio (voce di Harry Potter nei videogames 1 e 2, di spot televisivi etc) e nel canto.

Preparatevi a seguirlo!

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Boy George torna da solista. Dal 23 gennaio 4 concerti a Londra.

(TGCom) Passato attraverso crisi e ricoveri, cocaina e una parentesi da netturbino per "espiare" la sua passione per la droga, George Alan O'Dowd, in arte Boy George, torna sul palcoscenico per cantare. Lo fa con una serie di date allo Shaw Theatre di Londra (dal 23 al 27 gennaio),nel corso della quali tenterà di rispolverare la sua carriera di solista, sacrificata negli anni in nome di vizi e dell'attività di deejay.
Nell'ambito dei grandi ritorni dei gruppi anni Ottanta, ecco un'altra chicca da non perdere.
Boy George tornerà e lo farà in uno dei teatri più cult di Londra, a Camden, il quartiere din cui fino a poco tempo fa abitava anche Amy Winehouse. Ripulito, almeno in apparenza, e sgargiante di colori quanto lo era all'epoca dei Culture Club, il cantante di "Do You Really want To Hurt Me" e "Karma Camaleon" si esibirà come solista, dopo tanti anni dedicati all'attività di deejay.

In verità, prima degli scandali e delle crisi depressive, Boy George era considerato uno tra i più originali disk-jokey della scena dance e le sue serate erano gettonatissime.
Purtroppo però la sua attività di cantante andava sbiadendo; tra il 2003 e il 2004 aveva dato vita ad un nuovo progetto musicale, cantando sotto copertura con lo pseudonimo "The Twin". Un'esperienza da solista dopo il secondo scioglimento dei Culture Club, avvenuto nel 2002, e culminata con la pubblicazione dell'album "Yum Yum".
Ora invece il cantante torna con il suo primo nome, orgoglioso di essere passato, anche se non proprio indenne, attraverso ogni sorta di tempeste.

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No a matrimoni omosessuali. La Chiesa del Maryland pronta ad intervenire su temi eticamente sensibili alla prossima sessione dell’Assemblea di Stato.

(Radio vaticana - a cura di Lisa Zengarini) Matrimoni omosessuali, pena di morte, sostegno alla maternità, immigrazione: sono alcuni dei primi temi all’ordine del giorno dell’Assemblea legislativa del Maryland, all’apertura dei lavori d’aula il 9 gennaio. Sono tutte questioni eticamente rilevanti che chiamano in causa la Chiesa e sui quali la Conferenza cattolica del Maryland, farà sentire la sua voce. Lo ha anticipato il direttore esecutivo dell’organismo, che rappresenta l’episcopato dello Stato, Richard J. Bowling, indicando tra le questioni più scottanti l’abolizione della pena di morte. Dopo il New Jersey, anche il Maryland è infatti molto vicino a questo traguardo: una misura in questo senso non è passata per un soffio l’anno scorso, ma una nuova proposta di legge, sostenuta dal Governatore, ha buone possibilità di essere approvata quest’anno. Un altro capitolo importante sul quale si batterà la Conferenza cattolica del Maryland sarà la difesa della maternità e in particolare il finanziamento pubblico a programmi a sostegno di madri in difficoltà. Più difficile la battaglia contro la legalizzazione dei matrimoni omosessuali, dopo la sentenza della Corte di appello dello Stato che l’anno scorso ha aperto la strada all’approvazione di una legge in questo senso. A preoccupare i vescovi del Maryland è, infine, una nuova proposta di legge sui risarcimenti per i casi di abusi sessuali commessi in seno alla Chiesa: se approvato il provvedimento rischia di mettere in ginocchio le finanze delle tre diocesi del Maryland, compromettendo tutta l’attività socio-pastorale della Chiesa locale.

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Un'atmosfera da harem per i "Danzatori" del ventre.

(Velies) Non sapevo che la danza del ventre fosse praticata anche dagli uomini, per di più senza alcun intento di seduzione nei confronti di altri uomini (l'omosessualità rimane un tabù inestirpabile).


Il ragazzo del filmato è Jamil (in arabo sembra significhi "bellezza"), ha ventuno anni, studia psicologia all'università ed è un danzatore del ventre professionista (click >>). Se decidessi di pagare un uomo (e non è escluso che non lo faccia), lo utilizzerei un po' meglio che per la danza.

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Esclusiva! Beckham è arrivato a Milano.

Ce lo aspettavamo ed eccolo, David Beckham è arrivato a Milano. Lo trovate tra via Broletto e via Cusani. In mutande Armani... naturalmente!

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Spagna e diritti omosessuali. El Pais: "Istituzione matrimonio gay avrebbe originato reazioni omofobe.".

(Apcom) - Non basta una legge a rendere un paese moderno: la normativa che ha permesso la celebrazione in Spagna del matrimonio omosessuale, equiparandolo in tutti gli aspetti giuridici a quello eterosessuale, e' stata 'appoggiata', secondo un'inchiesta del Cis (Centro di Indagini Sociologiche) dal 70% degli spagnoli, ma all'interno della societa' iberica, scrive oggi El Pais (quotidiano progressista, vicino ai socialisti) sopravvivono forti contraddizioni e numerose resistenze al riconoscimento della trasformazione della famiglia tradizionale. E, secondo le associazioni per i diritti di gay, lesbiche e transessuali, le leggi progressiste del governo Zapatero avrebbero, come controindicazione, alimentato una reazione omofoba in seno alla societa' spagnola.

Pedro Zerolo, politico socialista madrileno e paladino storico dei diritti degli omosessuali, sottolinea che nel 40% degli 8000 matrimoni omosessuali celebrati sino ad oggi spicca l'assenza della famiglia degli sposi. E ricorda che a volte la lotta per la fine delle discriminazioni contro gli omosessuali e' legata ad altre battaglie ancora in corso, come quella per la parita' dei diritti di genere.

Il giornale iberico ricorda come nell'ambiente ecclesiastico si renda spesso evidente la persistenza di atteggiamenti omofobi, ma evidenzia come le discriminazioni non siano limitate solo ai settori oltranzisti. Al contrario, tra i giovani sarebbe particolarmente diffuso il rifiuto delle diversita' di orientamento sessuale che non rendera' la 'vita facile' nemmeno agli omosessuali del futuro.

In questo senso El Pais cita uno studio realizzato nelle Isole Canarie e a Madrid e che ha coinvolto 4636 ragazzi dagli 11 ai 19 anni: la maggioranza avrebbe dimostrato di non accettare l'omosessualita'. Tra le altre cose, il 64% degli intervistati non crede opportuno un bacio in pubblico didue persone dello stesso sesso e un 16,3% cambierebbe il proprio posto se sapesse che chi gli siede a fianco e' un gay, il 12% se e' bisessuale, un 8,3% se e' lesbica e un 18,7% se transessuale.

Jesus Generelo, responsabile dell'area Educazione della Cogam (il Collettivo di Gays, Lesbiche, Transessuali e Bisessuali di Madrid), crede che "l'educazione sarebbe la soluzione, ma tardera' nel dare frutti". Anche se il governo spagnolo ha gia' iniziato la 'battaglia culturale' con l'introduzione di una nuova disciplina, Educazione alla Cittadinanza, una materia in cui, tra le altre cose, verranno impartite lezioni sui modelli di famiglia esistenti riconosciuti dalla legge, includendo le famiglie omosessuali recentemente riconosciute dal diritto pubblico spagnolo.

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