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giovedì 14 febbraio 2008

Ecco il figlio segreto di John Fitzgerald Kennedy.

Jack Worthington, shown in British Columbia Tuesday night, would have been conceived a few weeks after JFK was inaugurated in 1961. John Lehmann/The Globe and Mail

(La pulce di Voltaire) Esclusiva mondiale del Globe and Mail: ecco il figlio segreto di John Fitzgerald Kennedy, ovvero JFK. La somiglianza è sconvolgente.

L'uomo si chiama Jack Worthington ed è nato esattamente due anni prima dell'attentato di Dallas. Fino a pochi giorni aveva scelto di restare nell'anonimato, anche se aveva avuto contatti con la stampa americana. Worthington risiede nel Canada (British Columbia), si occupa di affari ed è sposato con una canadese. Afferma che un test sul DNA potrà confermare quanto dice, che cioé è il figlio illegittimo del 35mo presidente degli Stati Uniti, ucciso il 22 novembre del 1963.
Se le cose stanno così Jack Worthington sarebbe stato concepito nei primi mesi della presidenza. Qualche giorno fa il New York Post aveva riferito che Vanity fair magazine stava lavorando attorno alla storia di un possibile figlio di JFK, residente a Vancouver. L'articolo sosteneva che la madre sarebbe texana e fu presentata al presidente dall'allora vicepresidente Lyndon Johnson.
Le indagini giornalistiche vanno avanti da un anno e mezzo, ma poi hanno avuto un brusco stop in seguito all'intervento del senatore Ted Kennedy. Vanity avrebbe pubblicato lo scoop dopo il test del DNA.
La figlia di JFK ancora viva è Caroline, nata nel 1957. JFK junior nacque nel 1960, circa un anno prima di mr. Worthington. Patrick nacque nel 1963. Entrambi sono morti. Il presidente è famoso per le sue relazioni con personaggi come Marylin Monroe e Judith Campbell Exner, la quale ultima avrebbe abortito un figlio avuto da JFK.
Nel corso di un colloquio tra J. Worthington e la redazione del Globe and Mail, l'uomo ha precisato che sua madre apparteneva a una famiglia democratica del sud Texas, amica di Lyndon Johnson. Dello scoop si stanno occupando diversi media americani, ma non ne ho visto traccia in quelli italiani.

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E' San Valentino anche al GF8. Baci, baci, baci... tenerezze in casa. Tutte le foto.

(TGCom) Anche al Grande Fratello si è festeggiato San Valentino. Per l'occasione ecco una Gallery esclusiva con i baci più dolci che si sono scambiati i concorrenti all’interno delle mura della casa di Cinecittà. Baci collaudati, come quelli che si scambiavano mamma Carmela e papà Filippo, esperti dopo 35 anni di pratica. Rubati a fior di labbra quelli di Lina a Roberto, a Gianfilippo e ad Alì. Cercati quelli di Christine a Francesco, estenuati da una guerriglia amorosa che dura da tempo.

Baci pericolosi quelli che sembrano promettersi Alice e Gianfilippo. Innocenti i baci tra Silvia e Mario, Lina e Francesco e Christine e Andrea. Gioco di gelosie invece quelli dati da Christine a Mario, per vendicarsi dell’attenzioni di Francesco a Raffaella? E che dire di quelli più romantici di questa edizione, quelli tra Thiago e Benedetta, la coppia ufficiale di questo Grande Fratello 8 che tanto ha lottato per riunirsi dentro la casa.

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I Lettori di Repubblica votano e online preferiscono il Pdl di Berlusconi. Impazzano i candidati sul web.

Partito con cinque giorni di ritardo, il Pdl batte il Pd. Il nostro sondaggio on line ieri sera aveva superato i 35 mila contatti, oltre 21mila per la coalizione di centrodestra in soli tre giorni dall´avvio, quasi 14 mila per il Pd. Presi dalla frenesia del voto telematico, candidati, amici e supporter hanno preso d´assalto il sito di Repubblica Torino (torino.repubblica.it) dove continuano ad arrivare commenti e note. Per le primarie del Pdl è di ieri la new entry di Paola Antonetto, assessore a San Mauro che segnala la sua voglia di riscatto dopo il passaggio sotto l´ala protettiva della Brambilla: «I miei amici di Forza Italia mi hanno...

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Berlusconi Vs Veltroni: litigio sull'Auditel.

(Tvblog) La campagna elettorale in vista delle consultazioni di Aprile è appena partita ed è, come nelle previsioni, sempre più “televisiva”. L’entrata in vigore della Par Condicio, che condiziona e mutila programmi tv che con la politica c’entrano solo incidentalmente, l’ha annunciato a tutti gli italiani, anche quelli più distratti e disinteressati. La sfida fra candidati premier Berlusconi e Veltroni non è ancora entrata nel vivo, i due sono ancora impegnati nella definizione degli schieramenti con cui “correre”, i programmi elettorali (ad occhio sostanzialmente uguali fra loro) non sono pronti, così il primo terreno di scontro fra i due diventa l’Auditel.

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Milano, gente in rivolta contro la Moratti. "Altro che Expò, a Milano non c'è sicurezza".

(AdnKronos) ''Vergogna, vergogna. Non e' questa la sicurezza che vogliamo''. Questo e' quanto ha urlato un piccolo gruppo di cittadini, radunati a margine di un tratto di Corso di Porta Vittoria, dove e' avvenuto il tragico frontale tra i due mezzi dell'Atm. Le urla erano indirizzate al sindaco Letizia Moratti e al vice sindaco Riccardo De Corato, entrambi giunti sul luogo dell'incidente, per avere informazioni dirette e rendersi conto della situazione.
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Frontale bus-tram: la vittima è una donna 52enne.
(Cronaca qui) E' al momento di un morto, una donna di52 anni e 26 feriti il bilancio dell'incidente tra un tram e un autobus in corso di Porta Vittoria.
Due di loro sarebbero ricoverati in codice rosso al Policlinico e al Fatebenefratelli. Altri quattro in condizioni critiche e 20 feriti lievi ricoverati negli ospedali cittadini. No sono ancora note le generalità della donna che ha perso la vita.

A quanto riferisce il vice sindaco Riccardo De Corato, giunto sul luogo dell'incidente appena appresa la notizia, la vittima è una donna italiana di 52 anni, ma non è possibile diffonderne le generalità perchè i parenii non sono ancora stati avvertiti.
Secondo quanto riferisce un investigatore, la donna sarebbe quasi stata tranciata in due dalle lamiere dell'autobus. Al momento dell'incidente si trovava dietro il posto del conducente, a sua volta gravemente ferito e portato all'ospedale San Carlo.

Un testimone, Marco, un ragazzo di 27 anni che passava davanti al Tribunale, racconta: "Io ero quiche camminavo, ho visto la macchina che stava cercando di entrare nella corsia preferenziale per evitare il traffico, ma contemporaneamente passava l'autobus, che ha sterzato ed é finito nel tram".
"È stato un attimo se fosse arrivato poco dopo non sarebbe successo nulla, tutti i giorni ci sono auto che si infilano nella corsia preferenziale" ha continuato Marco, che abita non lontano dal luogo dell'incidente.

"Per istinto il conducente dell'autobus ha sterzato, per evitare la macchina, ed è finito contro il tram" ha detto il ventisettenne. "Ho visto l'autobus e il tram incastrati, la gente che spaccava i finestrini per uscire, i feriti che uscivano dai mezzi, una confusione tremenda. Erano scene da film" ha raccontato il ragazzo.
"È morta la passeggera dell'autobus che viaggiava sul primo sedile, é rimasta schiacciata tra il tram e il sedile" ha detto il giovane.

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Da non perdere stasera su Raitre: "In fabbrica" di Francesca Comencini.

francesca comencini(Tvblog) Questa sera, su Raitre, una prima tv sui generis in seconda serata. Trattasi del film - documentario In Fabbrica realizzato nel 2007 da Francesca Comencini (sorella della più nota Cristina), reduce da Mi piace lavorare - Mobbing.

Presentato all’ultimo festival di Torino (e premiato come miglior film sul mondo del lavoro), il documentario in questione racconta attraverso le voci degli operai la vita in fabbrica dal Dopoguerra agli anni ‘80. Nelle immagini del repertorio sfilano leader politici come Enrico Berlinguer, ma soprattutto volti anonimi, protagonisti di lotte e speranze su cui si fonda il nostro presente. Da non perdere questa sera, intorno alle 23.05, dopo "Primo Piano" sulla terza rete di stato.

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A Canale 5 dopo la lesbo-doccia è l'ora delle tette al vento.

(TGCom) Sara Varone ci casca ancora. La reginetta di Buona Domenica ha regalato l'ennesimo fuoriprogramma bollente. Come riportano le foto di Star+Tv durante la puntata del programma di Paola Perego, la ex fidanzata dell'ex marito della Ferilli ha mostrato a milioni di spettatori il suo generoso décolleté: colpa di un top di jeans troppo stretto e di mosse troppo agitate. Inutili i tentativi di tirarlo su. E Sara se la ride...
Avvolta in una tutina in denim, la 35enne showgirl si dimenava come al solito nelle danze della domenica e oplà, ecco che il top troppo piccolo cede.
Per la gioia dei fan che stavolta si sono goduti uno spettacolo davvero hot. Dal corpetto stavolta ha fatto capolino non un capezzolo, ma tutto il seno.
A quel punto la Varone, senza troppi imbarazzi, ha preso il top e se l'è tirato su. Ma la scenetta non è passata inosservata e oltre alle telecamere, il seno di Sara è stato immortalato anche dai flash del settimanale. Ma sembra non preoccuparsene: fa spallucce e se la ride.

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Romania. Il Senato dice no ai matrimoni gay.

Gli omosessuali ricorreranno contro lo stato romeno alla Corte europea dei diritti dell'uomo.

(Ansa) Il Senato romeno ha adottato oggi un emendamento al Codice della famiglia che vieta i matrimoni tra i gay. Stando all'emendamento, la famiglia si basa sul matrimonio liberamente acconsentito ''tra un uomo e una donna'' e non piu' ''tra gli sposi'', come prevede l'attuale legislazione, senza precisare il sesso. L'emendamento, proposto dal partito di estrema destra 'Grande Romania' (all'opposizione) ''per difendere l'istituzione della famiglia'', e' stato sostenuto anche da senatori del Partito socialdemocratico, di quello democratico-liberale (entrambi all'opposizione) e dai liberali al governo di minoranza.

Il senatore Gyorgy Frunda dell'Unione democratica magiari di Romania (al governo insieme ai liberali) ha criticato l'emendamento, ritenendolo contrario alle normative europee sui diritti dei gay. Ricordando ai senatori che, dopo la Rivoluzione anticomunista del 1989 l'omossessualita' in Romania e' stata decriminalizzata appena nel 2001, Frunda si e' detto convinto che gli omosessuali ricorreranno contro lo stato romeno alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Il senatore socialdemocratico Serban Nicolae, ha dichiarato invece che ''per i romeni la famiglia si e' da sempre basata sul matrimonio tra un uomo e una donna'', sostenendo che l'emendamento non e' contrario alle normative europee. Per le associazioni gay l'emendamento e' incostituzionale e l'organizzazione Human Rights Watch, in una lettera al governo, ha denunciato la discriminazione della nuova misura. Per entrare in vigore, l'emendamento dovra' essere adottato anche dalla Camera dei deputati.

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Le Vibrazioni e un "Rocky horror show" per Riccardo Scamarcio.

(Dagospia) Riccardo Scamarcio (con la sua Valeria Golino), Paolo Bonolis (senza moglie) e Sabrina Impacciatore, guest-star del nuovo video de Le Vibrazioni, “Drammaturgia”, gozzovigliavano l’altra sera al Riparte Cafè al segretissimo party di fine riprese della clip ideata da Francesco Sarcina e diretta da Fabio Luongo. "Drammaturgia" parla di declino della società; la clip è una rivisitazione del "The Rocky Horror Picture Show": dentro un castello c'è Dr. Frank-N-Furter (Francesco Sàrcina) che, aiutato dai suoi assistenti Paolo Bonolis (un maggiordomo identico all’originale Riff Raff), e Sabrina Impacciatore (sexy cameriera ispirata a Magenta), compie degli esperimenti a ritmo di musica. Sul tavolo operatorio c’è Riccardo Scamarcio, la creatura cui il Cantante/Demiurgo dà la vita, risultato dell’assemblaggio di alcuni materiali di riciclo presenti in una sala operatoria dotata di una surreale strumentazione, e la fonte energetica grazie a cui il mostro si muove proviene direttamente dalla luce “lunare”.

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Gli editori cattolici pubblicano i libri per curare i gay. Libri superati dalla storia e dalla scienza.

(Chiesa Cattiva) Nelle ultime settimane si è polemizzato molto sulle cure che gli psicologi cattolici propinano agli omosessuali. Queste terapie coercitive arrivano dagli USA e sono state difese a spada tratta da illustri menti della chiesa romana. Monsignor Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha dichiarato che "chi ha particolari tendenze sessuali, come gli omosessuali, non va discriminato, ma aiutato con interventi di tipo psicologico e con terapie adeguate". La Senatrice del Partito Democratico Paola Binetti, membro dell'Opus Dei, ha dichiarato che questi psicologi svolgono in lavoro eccellente.


Negli Stati Uniti esistono veri e propri centri di cura che, a giudicare dalle regole, sembrano più simili a campi di concentramento che a cliniche. In Italia, le organizzazioni che propongono queste cure stanno trovando terreno fertile grazie all'appoggio politico e vaticano. Come testimoniato dal giornalista Davide Vari, ci sono psicologi italiani che applicano queste teorie (prima, seconda, terza e quarta parte dell'inchiesta di dicembre 2007), ma già nel 2005 Stefano Bolognini aveva pubblicato questo dossier.

Sulle ipotetiche cure dell'omosessualità (che non è una malattia) ci sono numerosi testi anche in italiano, tutti pubblicati da editori cattolici.

Le Edizioni San Paolo sono il più importante editore cattolico italiano, lo stesso di Famiglia Cristiana, Il Giornalino e Jesus. Ha pubblicato numerosi testi sull'omosessualità e sulle fantomatiche cure. Il più sconcertante è il testo di Joseph Nicolosi, il principale promotore delle teorie di redenzione eterosessuale, ''Oltre l'omosessualità - Ascolto terapeutico e trasformazione'', edito nel 2007. In catalogo ci sono anche ''ABC per capire l'omosessualità'' a cura di Obbiettivo Chaire, un'altra delle organizazioni che si occupa di trafornare i gay in etero e che tiene i propri incontri all'Istituto Padre Beccaro di Milano. Sempre della San Paolo segnaliamo di Andrew Comiskey ''L'identità ferita: come superare le ferite sessuali e relazionali''.


Le Edizioni Ares hanno pubblicato il libro di J.M. van den Aardweg ''Omosessualità & speranza - terapia e guarigione nell'esperienza di uno psicologo''. Questa casa editrice è legata all'Opus Dei e ha in catalogo opere di papa Ratzinger, del fondatore dell'opera Josemaría Escrivá, dell'eurodeputato UDC e presidente del Movimento per la vita Carlo Casini. La Ares pubblica anche il mensile Studi Cattolici che ha come collaboratori, tra gli altri, il card. Biffi, don Gianni Baget Bozzo, Rocco Buttiglione, il vescovo Alessandro Maggiolini.

Città Nuova, casa editrice del movimento dei Focolari, ha pubblicato il libro di Gerard J. M. van den Aardweg ''Una strada per il domani - Guida all'auto-terapia dell'omosessualità''.


La casa editrice SugarCo, ha pubblicato due testi di Joseph Nicolosi dal titolo ''Omosessualità maschile: un nuovo approccio'' e ''Omosessualità: una guida per i genitori''. La SugarCo edita anche testi di padre Livio Faganza (direttore di radio Maria), dello scrittore cattolico Vittorio Messori e di Massimo Introvigne (dirigente di Alleanza Cattolica). Padre Livio ha anche curato la postfazione di un testo di Nicolosi, mentre Chiara Atzori, madrina italiana delle terapie per omosessuali, la prefazione.

Queste teorie sono superate da trent'anni, ma la chiesa cattolica continua a difonderne i manuali attraverso i propri editori.

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Pamela Prati e Antonio di Pietro, si c'è del tenero e...

Di Pietro seduce Pamela Prati. Antonio e la Weber solo un depistaggio.
(TGCom) Prima gli hanno attribuito il flirt con Ela Weber, adesso si dice che frequenti Pamela Prati. L'ex ministro Antonio Di Pietro, secondo Novella Duemila, avrebbe una liason con la ex prima donna del Bagaglino. Che le paparazzate con la bionda teutonica siano servite solo per depistare? Una cosa è certa l'ex ministro e la soubrette si conoscono da almeno 15 anni, ma la loro frequentazione sarebbe recente. La Weber e Di Pietro erano stati pizzicati poche settimane fa insieme, ma Ela aveva subito chiarito:“Siamo molto amici”.La procace bionda aveva spiegato di aver conosciuto l’ex ministro grazie ad amici comuni e che avevano cominciato a frequentarsi: lui aveva perfino cucinato per lei, ma niente di più. Ora il settimanale diretto da Luciano Regolo rilancia: La fiamma di Antonio? Pamela. “Secondo gli intimi, tra i due ci sarebbe una vera love story che entrambi sono stati molto bravi a tenere nascosta” scrive il giornale.

La Prati nel lontano 1993 uscì da una torta di compleanno preparata per Di Pietro durante la puntata del Bagaglino. La storia tra i due però sarebbe recente. In particolare risalirebbe a quando Pamela è tornata single dopo la rottura con il fidanzato Ciro. Chissà se a San Valentino Di Pietro e la Prati usciranno allo scoperto

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Roma. Panucci: "Io sono per gli omosessuali".

(Yahoo notizie) Difensore della Roma, Christian Panucci ha dichiarato: "Ai tempi del Genoa avevo l'accordo con Boniperti per andare alla Juve, ma scelsi il Milan senza rimpianti. La rimonta scudetto sull'Inter? E' più facile eliminare il Real Madrid in Champions League. Sono contento per Legrottaglie, che è mio amico e sta facendo bene. Non fa sesso da due anni? Io non ce la farei nemmeno per un mese. Berlusconi è un grande, Veltroni mi piace. Io sono per il centro-destra e per la libertà, dall'aborto agli omosessuali".

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Fiction. Il "Caravaggio" della Rai fa arrabbiare i gay.

"La vera fiction è farlo diventare etero".

(Gianluca Nicoletti - La Stampa) I gusti sessuali di Caravaggio sono oggetto di antica disputa tra storici dell’arte, ma un giallo sul possibile «outing» televisivo precede la messa in onda della fiction sulla sua vita. Diretto da Angelo Longoni e realizzato dalla Titania di Ida Di Benedetto insieme a Rai Fiction, il film sarà trasmesso domenica e lunedì in prima serata su Raiuno, ma già nel maggio 2006, sul sito di Gay Tv, si era meritato una filippica al vetriolo. Un pezzo di Giovanni Molaschi riprende l’intervista rilasciata a Vanity Fair dal protagonista, Alessio Boni: «Dopo aver parlato del suo intenso rapporto con la religione, è approdato all’argomento evidentemente da lui considerato scottante e cioè la nota omosessualità di Caravaggio (...). Boni avrebbe avuto la certezza circa l’eterosessualità del più amato pittore della storia direttamente dal Caravaggio, con cui questo periodo l’attore dice di essere in comunicazione». In effetti, in varie occasioni il giovane attore ha raccontato alcune fatali coincidenze biografiche tra lui e Caravaggio; si va dalle origini bergamasche a un comune fratello prete, fino a una conversione avvenuta contemplando La vocazione di San Matteo nella chiesa di San Luigi dei Francesi, a Roma. Questo basta per sancire che «la fiction di regime prodotta dalla televisione di Stato italiana, a quanto pare, ci proporrà un inedito Caravaggio intento a inseguire donzelle». Come cerimonia riparatrice, quindi, la stessa Gay Tv trasmise a più riprese il Caravaggio del regista inglese Derek Jarman, che rendeva giustizia alla gaiezza dell’artista.

Un’accusa etrosessualizzante preventiva, che però viene smentita da Andrea Purgatori, sceneggiatore del Caravaggio Rai: «Non abbiamo nascosto nulla, anzi ho saputo che potrebbero mettere la farfalla rossa per alcune scene piuttosto forti». Dunque non è vero che la Rai abbia «normalizzato» Caravaggio? «Quando si vede lui che veste il suo modello-amante da Bacco si capisce perfettamente che l’atmosfera è quella di un rapporto tra gay. Per di più si vede chiarissimo che il Cardinale del Monte teneva a palazzo una corte di omosessuali». È un Caravaggio bisex? «L’artista ebbe varie amanti ma poi, sicuramente, anche delle storie gay. C’è un’altra scena in cui una di queste prostitute si spoglia davanti a un alto prelato e gli si concede per cercare di salvarlo». Quindi, massima fedeltà alla storia? «Ci siamo solo presi la libertà di azzardare l’ipotesi che abbia subito da ragazzino un abuso sessuale da Simone Peterzano di cui era apprendista».

Una punzecchiatura anche da Vittorio Sgarbi. Ida Di Benedetto fu una delle cause per cui ruppe con il ministro Giuliano Urbani, al tempo in cui era suo sottosegretario: «La fiction sarà sicuramente bella perché nasce da una mia idea, come attore pensavo a Depardieu, la proposi a Urbani che poi la passò alla Di Benedetto, sua fidanzata ufficiale, prima finanziandola come ministro poi come consigliere Rai. La cosa divertente è che lui l’accompagnava anche nella scelta delle location del film. Una volta capitò alla masseria Mandrascate di piazza Armerina, dove io sono alto commissario per i restauri della villa romana. Per questo gli ho fornito paradossalmente anche la collocazione per realizzarla».
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Gay.it e il tassista che non "monta".

Può dirci il giovane e simpatico Direttore dei contenuti dove il tassista ha "montato" Salvatore Cannavò?

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Aids: Positivi i primi test del vaccino con aerosol.

(Agi) E' in via di sperimentazione uno speciale aerosol che funge da vaccino contro l'Aids. Uno studio condotto nelle scimmie, che e' stato appena pubblicato sulla rivista 'Proceedings of the National Academy of Sciences', ha dimostrato che il nuovo vaccino e' sicuro ed e' in grado di potenziare le difese immunitarie dei macachi, le cavie utilizzate nella prima sperimentazione

Ma il vaccino si trova soltanto alle prime fasi di sperimentazione. Per questo gli scienziati sono ben consapevoli del fatto che, come e' successo piu' volte in passato, anche questo vaccino potrebbe fallire nei successivi test. Ma al momento i risultati sono stati positivi. I ricercatori hanno gia' dimostrato, in una sperimentazione preliminare condotta su 40 volontari sani, che e' sicuro. E' il primo vaccino dell'iniziativa Eurovacc (finalizzata allo sviluppo di vaccini contro il virus dell'Aids), che e' stato sperimentato sulle persone. Il nuovo lavoro ha coinvolto 20 scienziati di 12 centri di ricerca di sei paesi europei. Per la prima volta, e' stato dimostrato che il vaccino e' sicuro e che l'inalazione genera una risposta immunitaria forte e duratura nel tempo. La preparazione e' stata fatta per due virus (modifiche del 'virus vaccinia', il vaccino contro il vaiolo), che agiscono come 'veicoli' (vettori), per quattro antigeni del virus Hiv, cioe' molecole dell'agente patogeno in grado di suscitare una risposta da parte delle nostre difese. Inizialmente, viene iniettato uno stimolo iniziale (una molecola di Dna 'nuda', alla quale sono incorporati questi quattro antigeni), e poi si continua con due inalazioni di vaccino. Questo sarebbe un vaccino preventivo, in corso di valutazione, ma potrebbe anche diventare un potenziale vaccino terapeutico. Infatti, una serie di sperimentazioni condotte sulle scimmie hanno dimostrato che i macachi vaccinati risultavano protetti dal virus dell'Aids. La modalita' di somministrazione sembra avere vantaggi nello stimolare una risposta immunitaria. Infatti, essendo le vie respiratorie piu' esposte agli agenti patogeni infettivi, la mucosa e' in grado di generare rapidamente una risposta immunitaria. Inoltre, il vaccino per inalazione e' molto veloce e facile da somministrare (soprattutto nei paesi in via di sviluppo dove mancano mani esperte), per cui i ricercatori sono convinti che ''potrebbe offrire una soluzione praticabile per le future campagne di vaccinazione di massa contro le malattie trasmesse attraverso le mucose'', hanno detto i ricercatori. Adesso e' partita la sperimentazione clinica di fase II in Africa, finalizzata a valutare la sicurezza e l'efficacia su un numero maggiore di volontari.

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"Ha chiamato Regina la Turner e non me". Aretha Franklin contro Beyoncè.

Mai contraddire la Regina del Soul per eccellenza. Aretha Franklin non ha gradito affatto che Beyoncé abbia definito sul palco della 50esima edizione dei Grammy Tina Turner "la regina". "Non credo di aver pestato i piedi a qualcuno .- ha detto Aretha - ma credo ci sia stato qualche problema di comunicazione tra gli autori e Beyoncé". Alla fine l'interprete di "Respect" ha chiuso con classe la polemica: "Voglio bene lo stesso a Beyoncé".

Quando l'ex Destiny's Child ha presentato Tina Turner con cui poi ha duettato, Aretha ha fatto un balzo dalla sedia appena ha sentito le sue parole. "C'è una leggenda della musica - ha detto Beyoncé - che è l'essenza di tutte queste cose: anima, passione, forza, talento e glamour. Signore e signori, alzatevi in piedi e accogliete la regina". Poi il colpo finale per la Franklin quando la cantante di "Listen" ha definito Tina "il suo modello". In fretta e furia Aretha ha subito fatto presente che era stata commessa una gaffe e che lei è e rimarrà sempre la "Regina" della musica. In fondo è una questione di "Respect".

Aretha era presente alla cerimonia perché ha vinto il Grammy come "Migliore performance gospel" grazie al duetto con Mary J. Blige "Never Gonna Break My Faith". Di Grammy "la Regina" ne ha ricevuti ben 17, otto dei quali vinti consecutivamente tra dal 1968 al 1975.

Ma presto la vita d ella straordinaria Aretha Franklin sara' un film. La Regina del Soul, che ha vinto in carriera 17 Grammy, l'Oscar della musica ed ed e' stata la prima donna a entrare nella prestigiosa Hall of Fame, ha gia' indicato le attrici che vorrebbe per interpretare se stessa: Halle Berry o Jennifer Hudson. L'unico problema per la Berry e' che al momento aspetta un bambino. Gli studios stanno valutando la possibilita' di utilizzare pero' la giovanissima Vanessa Hudgens, protagonista di 'High School Musical".
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Per fortuna c'è la destra, parola di Costantino.

Lettere a Dagospia,
Caro Dago, per quanto abbia ormai deciso di rinunciare, almeno provvisoriamente, all'esercizio del diritto di voto, una folgorazione ieri mi ha quasi convinto a cambiare idea e tornare a dare il solito voto alla solita sinistra per ricevere la solita delusione. L'illuminazione mi è venuta leggendo sul tuo sito l'intervista a Costantino dalla quale cito, cogliendo fior dal fiore, la seguente: "Sono di destra perchè senza la destra e canale 5 non esisterebbe Costantino".

Altro che we care, we can e altre idiozie simili, lo slogan del PD (ma utilizzabile anche da un partito di sinistra) non può che essere questo: "senza la destra e canale 5 non esisterebbe Costantino". E' perfetto. Ha il pregio della sintesi, è comprensibile a tutti, non è radical chic, non cita gente che si vergognerebbe di essere citata da questi cioccolatai scambiati per leader politici e, non ultimo, suona anche bene. "Senza la destra e canale 5 non esisterebbe Costantino". Dai che una piccola speranza forse c'è.
Mic.
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Ho trovato davvero di cattivo gusto la scelta di Fini di far presenziare in prima fila la sua nuova compagna alle esequie della madre. Di cattivo gusto nei riguardi della figlia, il cui posto legittimamente doveva essere a fianco al padre per onorare la nonna, di cattivo gusto nei riguardi della moglie, comunque nuora titolare, che non si è sottratta alla prevedibile umiliazione e signorilmente ha seguito la cerimonia appartata; ma soprattutto di pessimo gusto e provocatorio nei riguardi della Chiesa che non riconosce, anzi condanna, i rapporti di concubinato. Per dirtela tutta, Dago, non è l'unica scelta di Fini che ultimamente io approvi. Ma questo è un altro paio di maniche e di tacchi.
Fiorella N.

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Sei un trans? Non ti prendo a bordo. A Roma l'Arcigay denuncia che circola un tassista omofobo.

E' un botta e risposta tra l'Arcigay romana e la cooperativa di tassisti sempre romani del 3570, dopo la denuncia dell'associazione Glbt in merito a un episodio di palese 'discriminazione sessuale' avvenuto ieri notte.

"Subito dopo la mezzanotte di ieri un nostro socio e volontario, Salvatore Cannavò, 26 anni, ha chiamato il 3570 per prenotare un taxi in via di San Giovanni in Laterano nei pressi della 'Gay Street' - racconta in una nota l'Arcigay - All'arrivo, il tassista, accorgendosi di essere stato chiamato da una persona gay, ha insultato in maniera molto pesante Salvatore Cannavò, che era in compagnia di alcuni amici, e si è poi allontanato a tutta velocità spegnendo i fari dell'automobile per nascondere il numero della targa. La vicenda è stata segnalata dalla vittima, che è operatore di Gay Help Line 800 713 713, il numero verde antiomofobia e antitransfobia del Comune e della Provincia di Roma".
La notizia circola già da tarda mattinata ma solo verso sera e dopo che qualche giornale ha chiamato i responsabili per capire ciò che era accaduto che arriva la risposta del 3570 per bocca del suo presidente, Loreno Bittarelli, che annuncia di avere aperto una indagine interna atta a "comprendere meglio come si sono realmente svolti i fatti".
"Da una prima analisi - continua Bittarelli - si evince che una delle due persone gay, che hanno richiesto il taxi, si è rivolta alla centrale operativa in maniera 'arrogante' minacciando la centralinista che, data la loro appartenenza all'Arcigay, avrebbero all'indomani fatto uscire su tutti i giornali la notizia di essere stati lasciati a piedi da un tassista del 3570".
Nonostante questo i responsabili della cooperativa si sono subito attivati per chiedere al tassista spiegazioni sull'accaduto.

Ma manca un pezzo, quello di mezzo che ha raccontato Salvatore ad un cronista, raggiunto alle 18 di ieri proprio mentre prestava servizio da volontario alla Helpline.
Salvatore risponde con voce tranquilla, serena sembra una persona dai modi dolci e fatichiamo a credere abbia adoperato toni aggressivi.

Allora Salvatore come sono andate le cose.
"Ieri sera io lavoravo ad un locale per la Festa di San Valentino, distribuivo cioccolatin. Io sono un transgender ed ero vestito da donna. Avevo prenotato un taxi e quando è arrivato on un amico mi sono avviato verso di lui per salirci. E' sceso l'autista mi ha guardato e ha detto "Lui si ma quello vestito da donna no".
A questo punto il mio amico non è salito ed il tassista se ne andato a fari spenti per non permettere di leggere la targa. Abbiamo nuovamente richiamato la centrale per spiegare l'accaduto e chiedere un altro taxi che è successivamente arrivato ed ha effettuato il suo servizio normalmente senza storie".
Ma almeno la centralinista si è scusata a nome del servizio Taxi.
"No, non ci ha pensato nemmeno!".

La cooperativa riferisce che il tassista, accusato di avere lasciato a piedi Cannavò è stato contattato telefonicamente e sostiene di essere stato "intimorito da una delle due persone, in quanto uno di loro era mascherato e in palese stato di ebrezza".

"Nessun socio del 3570 ha mai pensato minimamente di mettere in discussione le tendenze sessuali dei propri passeggeri - afferma Bittarelli - ma anche i tassisti, ultimamente vittime di continue aggressioni e rapine, ormai all'ordine del giorno durante il turno di notte, in una città sempre più insicura come Roma, hanno il sacrosanto diritto di salvaguardare la loro incolumità da persone che pretendono di salire camuffati e con arroganza a bordo delle loro autovetture". In ogni caso, garantisce il presidente del 3570, "se dovessero essere ravvisate delle difformità nell'atteggiamento di alcuni nostri associati, nei confronti di qualsiasi cliente, il collegio di disciplina della cooperativa sarà pronto a valutare e sanzionare qualsiasi violazione da parte degli operatori"

Una caduta di stile, se mai c'è stato, da parte della Cooperativa, probabilmente Salvatore ed il suo amico si sono rivolti alla centralinista non in modo "arrogante" come dice il Bittarelli ma rabbiosamente, e chi non sarebbe arrabbiato di notte, mollato in mezzo ad una strada senza una ragione?

Ma lascia particolarmente perplesso l'atteggiamento del tassista se si pensa che numerosi suoi colleghi (e forse anche lui) trasportano sul loro "posto di lavoro" cioè ai bordi dei marciapiedi, numerosi travestiti e viados. A Salvatore tutta la nostra stima e solidarietà.

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Un nuovo strumento per capire una politica dalle mille facce. Nasce "Il voto gay".

Un nuovo strumento che ci permetta di capire le mille sfaccettature, sfumature e insidie di quei politici che chiedono il voto gay. E' con questa precisa missione che abbiamo deciso di mettere online un nuovo supporto web: Il voto gay.

Un blog che di giorno in giorno cercherà di tenervi informati sulla politica rivolta ai gay ed all'intero universo Lgbt del nostro paese dalle segreterie dei vari partiti politici, per accattivarsi un voto che potrebbe risultare particolarmente pesante e decisivo per la creazione di una nuova maggioranza governativa.

Così come cercherà di tenervi informati su ciò che faranno le organizzazioni di un litigioso movimento Glbt italiano che si distingue in modo particolare per le sue assenze dalle più importanti scelte non solo politiche ma anche civili e sociali del nostro paese.

Altrettanto pesante e decisiva potrebbe anche rivelarsi la protesta dei gay con l'annullamento della scheda, con un segno o una scritta che possa individuare il voto di protesta del mondoGlbt ed un efficace mezzo per contarci e far capire ai politici che contiamo.

Oguno esprime un numero, a destra come a sinistra ma nessuno è realmente in grado di sapere a quanto ammonta il voto gay, questa potrebbe essere l'occasione per contarci realmente.

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Napoli, Lucciole in vetrina ai Quartieri spagnoli, l'assessore boccia l'idea «hard» del blogger.

Nella foto Valeria Valente, assessore al turismo del Comune di Napoli e Lucciola in vetrina nel quartiere a luci rosse di Amsterdam.

L'idea lanciata dal blog l'Arca del Minollo: «Aiuterà il turismo» Valeria Valente: «Non è coerente con l’identità e la storia della città. E non è detto che qui abbia successo come ad Amsterdam».
(Francesco Perotta - Il Corriere del Mezzogiorno) «Trovo l’idea di costruire un quartiere a luci rosse a Napoli non coerente con l’identità e la storia della città». È categorica l’assessore al Turismo del Comune di Napoli, Valeria Valente (nella foto a sinistra), nello smentire qualsiasi indiscrezione sulla costruzione di un «quartiere hard» nel capoluogo campano.

La proposta era stata lanciata dal blog «L’arca del Minollo» (leggi) e mirava a trasformare Napoli in una nuova Amsterdam. Nella lettera indirizzata all’assessore del Partito Democratico i blogger affermavano che l’idea non era strumentale, anzi serviva a rilanciare l’immagine della città. Ma non finisce qui. Il Minollo indicava anche il luogo nel quale costruire questa «piazza del sesso»: i Quartieri spagnoli. «Credo sinceramente che la città possa offrire tanti attrattori turistici, alcuni dei quali non hanno eguali al mondo» spiega l’assessore. «Napoli non è Amsterdam - continua - Queste due metropoli si differenziano in tanti aspetti, sono diverse e la loro identità non è uguale. Il quartiere a luci rosse di Amsterdam non è detto che abbia lo stesso successo qui a Napoli». Resta però l’iniziativa «dell’arca del Minollo» volta a rilanciare l’immagine del capoluogo campano offuscata in queste settimane dall’emergenza spazzatura.
«Apprezzo la buona volontà – ma la proposta la respingo. Tra l'altro ritengo si tratti di un'iniziativa contro le donne». «Il nostro lavoro è incentrato nella valorizzazione delle nostre bellezze: il centro storico - ha poi concluso l'assessore - ne è un esempio. Napoli è una città di arte caratterizzata da tanti aspetti folcloristici e su questi attrattori turistici è incentrato il nostro lavoro».

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Ciao Maschio. Una società dove l'uomo diventa sempre meno utile.

Maschio addio. Basta stupri. Giù gli obelischi. Fine dei sigari e degli hooligan. Scienziati inglesi producono sperma dal midollo spinale femminile. E rinasce l'utopia di un mondo solo di donne.

(Mauro Covacich - L'Espresso) Ci aspettavamo un futuro di navicelle spaziali, strade intergalattiche, cibo in pasticche, macchine volanti, invece sono arrivati Internet, la posta elettronica, il trasferimento di testi e immagini in tempo reale, la rarefazione della materia nei processi digitali. Ci aspettavamo un futuro di androidi, robot, marziani, uomini bicefali con le antenne e le orecchie da pipistrello, ci aspettavamo di vedere, come il povero Rutger Hauer, "navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione e i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser". Invece vedremo il pianeta terrestre abitato da sole donne (o meglio: lo vedranno loro). Un mondo normale, con gli alberi e le case, senza raggi B, ma abitato esclusivamente da donne.

La scienza non smette di prendere in contropiede la fantascienza (prima o poi i cultori del genere dovrebbero affrontare l'argomento). Lo fa di nuovo oggi, con i ricercatori dell'Università di Newcastle, i quali dichiarano di essere pronti a trasformare il midollo spinale di una donna in sperma, escludendo l'elemento maschile dal ciclo riproduttivo. Di più: in questo tipo di sperma mancherebbe il cromosoma Y e quindi la procedura comporterebbe la nascita di una nuova stirpe umana, integralmente al femminile.

La fantascienza non vede bene, e prevede peggio. Lavora di fantasia. L'orizzonte che descrive è sempre separato da una specie di salto rispetto all'orizzonte che abbiamo ancora davanti agli occhi. È il salto che ci sposta in un sistema caratterizzato da parametri diversi rispetto a quelli della realtà, fantaparametri all'interno dei quali è concessa qualsiasi invenzione. La scienza invece ci vede benissimo. Ha una vista così potente da apparire allucinata. È la vista di chi lavora con l'immaginazione, non con la fantasia. La scienza ha una 'vision', elabora un orizzonte futuro sulla base dei parametri della realtà stessa. Niente salti. Niente orecchie di pipistrello. Solo un mondo abitato da esseri umani uniformemente dotati di vagina. Donne geneticamente autonome, ermafroditi, portatrici di ovuli e seme. È un mondo verosimile, che riusciamo a prefigurarci, e per questo piuttosto sconvolgente. Un mondo XX dove ci sarà una prima breve era di tutela della minoranza maschile e verranno stabilite delle quote azzurre. Poi, inesorabilmente, gli uomini verranno declassati, allontanati dai ruoli di potere, e perderanno via via, insieme al loro ruolo riproduttivo, anche quello sociale. Divenuti inutili, saranno sempre meno interessanti sul piano delle relazioni. Le donne etero impareranno dalle loro amiche omosessuali a darsi piacere senza penetrazione, a espandere l'orgasmo clitorideo sull'intera superficie del corpo, e diventeranno ancora più sofisticate, e sapranno venire anche facendo brainstorming in riunione, anche semplicemente sfiorandosi il lobo di un orecchio. I pochi uomini superstiti vedranno scomparire i loro caratteri sessuali. Non essendo più desiderati, smetteranno di desiderare. I loro peni si atrofizzeranno per disuso. Infine, dopo due, tre generazioni da eunuco, il maschio si estinguerà.

A quel punto tutto prenderà luce e calore dall'ossimoro 'sperma femminile'. La fallocrazia, un concetto sopravvissuto almeno 5 mila anni, affonderà in un mare spumeggiante come il membro di Urano evirato da Crono. Nelle città verranno demoliti i campanili, i minareti, le torri, i grattacieli, le ciminiere, gli obelischi. Dalle case scompariranno le penne, i sigari, i coltelli. Dai bagni pubblici, gli orinatoi. I negozi non venderanno più kit da bricolage - addio trapani! - né bilancieri, né panche. Certo, potrà essere un problema montare le scaffalature Ikea, ma la fatica sarà ampiamente ricompensata: niente più calze di spugna sudate in giro per la casa, niente più peli nel lavandino, niente più l'odioso ronzio del rasoio. Solo collant gocciolanti sul bordo della doccia, solo strisce di ceretta, pacchi di assorbenti con le alette, solo forcine, spazzole, balsami al midollo di placenta, solo creme idratanti e fon col diffusore.

E fuori? Be', fuori, una società senza gerarchie, né assetti piramidali. Luoghi di lavoro con organigrammi solo orizzontali. Uffici e assetti societari progettati senza vertici, un sistema di protocolli in cui il potere non verrà esercitato, ma circolerà come linfa nelle venature di una pianta. Fuori, una società dove verranno distrutti i fucili e i cannoni (anche i cannoli, purtroppo). Una società senza più manganelli, dove l'ordine pubblico si manterrà da solo, dove anche gli ultras saranno scomparsi insieme all'ultima molecola di testosterone, dove guidare sarà più facile e nessuno si picchierà ai semafori, dove diminuiranno drasticamente gli incidenti, anche se il parasole, in macchina, avrà lo specchietto pure sul lato guida. Ecco il futuro, un mondo senza più erezioni, senza più invidia del pene. Un mondo senza Freud. Un mondo senza più violenze sessuali.

Certo, per i maschi è una prospettiva non proprio rosea, un contrappasso piuttosto brusco. Per lenire il colpo, gli scienziati ci assicurano che questa scoperta sarà concretamente realizzabile fra una decina d'anni (al momento i topi nati da 'sperma femminile' non godono di buona salute). Però, insomma, la strada sembra essere segnata: lo si voglia o meno, un mondo senza uomini appare migliore. E c'è già chi spiega come costruire una famiglia senza padre, dal primo contatto con una banca del seme in poi: si chiama Louise Sloan e il suo libro 'Knock yourself up' ha avuto un enorme successo.

Ovviamente agli uomini non piacerà scomparire dalla faccia della Terra. Ma in questi ultimi quarant'anni di rarefatte filosofie della differenza non siamo stati capaci di uscire dall'impasse di un muro contro muro. Pensavamo che il problema fosse risolto, molti di noi (io, ad esempio) trovavano anacronistiche le battaglie per i diritti delle donne. Anacronistiche e pedanti. Il mio commercialista è una donna, il mio medico è una donna, il mio editor è una donna, il giornale a cui collaboro è diretto da una donna: mi sembrava che dovessimo passare oltre, che 'noi' e 'loro' dovessimo affrontare insieme cose tipo l'approvvigionamento idrico, l'inquinamento del pianeta, l'imperialismo delle multinazionali, eccetera eccetera. Invece il rancore cresceva appena fuori casa, bastava dare un'occhiata un po' più in là del proprio naso e si vedeva un mondo di rancore.

A New Delhi è nata una compagnia di taxi per sole donne. In Kenya, a pochi chilometri dalla famosa riserva naturale Samburu, è nato un villaggio per sole donne. Donne percosse, ustionate, infibulate, tenute insieme al bestiame, violentate con la naturalezza con cui si spezza il pane. Oppure donne Pandora, colme dei mali del mondo, guai anche solo a sfiorarle: sto pensando all'ultimo romanzo di Don DeLillo, 'L'uomo che cade' (Einaudi), dove Mohamed Hatta e gli altri dirottatori dell'11 settembre, riuniti nella casa-rifugio di Marienstrasse ad Amburgo, si assentano dalle discussioni solo per andare in bagno a controllarsi la barba e a masturbarsi.

Se non siete riusciti a trovare un accordo, l'unica soluzione - sembra dirci la scienza da Newcastle - è che uno dei due se ne vada. L'uomo non è più indispensabile, può accomodarsi all'uscita. Forse qualcosa di noi si conserverà nei geni delle donne, forse il pensiero uterino salverà il calcolo e le categorie del cogito, e in qualche modo sopravvivremo dentro questa nuova umanità monosessuata. Resta da capire cosa diventerà l'essere umano, una volta persa la sua duplicità. Un essere umano che si feconda e partorisce è una specie di 'corpo senza organi', come se lo figurava Gilles Deleuze. Un organismo liberato dalla Legge, fatto di solo Desiderio. Un nucleo informe di energia, inteso come riserva di produttività sempre pronta a generare, ad affermare se stessa, rivoluzionando l'esistente in nome di un corpo sempre a venire. Friedrich Nietzsche ha parlato di un 'Oltreuomo', pensando al soggetto in una prospettiva successiva al dominio della tecnica e al superamento della metafisica. Probabilmente per delicatezza ha preferito non specificare di che sesso sarebbe stato.

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