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sabato 12 aprile 2008

GF8. Bacio gay tra Francesco e Gian Filippo ma... Il video.

Francesco bacia Gianfilippo(Tvblog) Oggi ci siamo imbattuti nel live di Sky (e Mediaset premium) in una divertente parodia di Beautiful da parte dei sei reduci di questa ottava edizione del Grande Fratello. Momenti comici davvero divertenti che ho voluto montare nel video proposto in coda al post. Un modo “diverso” per poter vedere i ragazzi di questa edizione e godere della loro “verve” comica. Una parodia tutta giocata fra i “ruoli” che i sei componenti della casa hanno all’interno delle situazioni createsi in questa ottava edizione, messi addosso ai personaggi di questa celebre soap opera.

Il risultato è davvero godibile, sopratutto “asciugato” dai vari tempi morti che inevitabilmente si creano durante una diretta, comunque è apprezzabile lo sforzo dei ragazzi, che hanno “recitato” le varie parti in maniera molto simpatica e direi quasi professional. Sono stati tutti davvero molto bravi nei loro ruoli. Da notare come dopo il bacio lesbo/chic nell’edizione numero 4 tra Carolina e Katia ecco in questa occasione quello omo fra Gian Filippo (ambiguo in diverse occasioni, anche secondo i ragazzi della Gialappa’s) e Francesco, in una sorta di “matrimonio televisivo”.

Eccovi comunque, per ogni giudizio personale il video che ho montato di questa “prova d’attore” dei ragazzi del GF8 realizzato a tempi di record dalle 14 di oggi:

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Professore sorpreso da una studentessa con i pantaloni abbassati a masturbarsi a scuola.

(Il Secolo XIX) Un professore di matematica e fisica è stato sorpreso da un’ alunna mentre, con i pantaloni abbassati, si stava masturbando. Il giorno dopo, martedi, il docente avrebbe minacciato i ragazzi nel caso avessero parlato ma la risposta delle famiglie non si è fatta attendere: un gruppo di loro ha sporto denuncia in Questura ed il docente è stato allontanato temporaneamente dalla scuola. Ora è in subbuglio il liceo scientifico-classico King di Sturla dove lunedi nell’ora di pranzo è avvenuto l’incredibile episodio. È sconcertato il preside Renato Delle Piane, raggiunto telefonicamente in Francia dove, con i suoi studenti, sta festeggiando un gemellaggio con un liceo di Saint Malo. Sconcertato ma non sorpreso. Dichiara: «Sono mesi, anni che questo docente, che ha 62 anni ed è sposato, crea problemi con i suoi comportamenti e nonostante abbia sollecitato spesso il Provveditorato chiedendo una ispezione, non mi è stata mai mandata, perché, dicono i dirigenti, non ci sono a disposizione ispettori esperti di matematica e fisica. Ma cosa c’entra mai?
Quel professore non mi creava certo problemi didattici… ma ben altri. Un duro, un razzista, un uomo spesso con atteggiamenti estremi. Contro di lui ho decine di lettere delle famiglie. Un dossier composto negli anni…». Dunque i fatti. Una studentessa lunedi scorso, a lezioni concluse, ritorna in classe perché si era scordata un libro e trova il docente con i pantaloni abbassati che si masturba.

Esce correndo dalla classe e si rifugia a casa dove a quel che sembra non avrebbe immediatamente raccontato ai genitori il pesante turbamento.
Ma avendo confidato ad un bidello lo sgradevole incontro, il giorno dopo è stata chiamata in presidenza. «Il docente ha negato, ha detto alla mia vicepreside che stava mangiando un panino, ma la testimone è un’alunna molto seria e molto attendibile», riferisce Delle Piane. Sta di fatto che il giorno dopo, martedi, non solo l’insegnante avrebbe minacciato i ragazzi dicendo, sembra in presenza di un’altra insegnante, che se avessero parlato avrebbero dovuto «subirne le conseguenze», ma secondo quel che è stato riferito a Renato Delle Piane avrebbe anche obbligato due studenti a camminare carponi. «Per dimostrare che egli era ben più potente di loro e poteva fare di loro quel che voleva…», aggiunge il preside

Sconfortato però. E si chiede se almeno in questa occasione questo insegnante, che negli anni gli ha creato problemi, fino ad arrivare all’increscioso imbarazzo di questi giorni, possa essere “fermato”. «Certo se fossimo riusciti in qualche modo a toccargli il tempo prima, forse non saremmo arrivati a questi punti», riflette Delle Piane il quale racconta che il docente era arrivato al King diversi anni fa con una cattedra di elettrotecnica, e le tensioni si erano manifestate da subito. Poi è rimasto lontano un anno dal King per ritornarvi con l’abilitazione di matematica e fisica «e quasi apertamente, quasi provocatoriamente, mi ha fatto capire che così nessuno lo avrebbe più sbattuto fuori dal mio liceo». Sono stati anni difficili secondo quel che racconta il preside con un professore “arrogante” con gli studenti e con i suoi colleghi. Relazioni aspre, ma mai situazioni incresciose come quella capitata lunedi a mezzogiorno, mai a quel che sembra molestie alle ragazze pur essendo un uomo descritto «piuttosto maschilista». Ora la vicenda è nella mani della vicepreside che sta preparando una relazione richiesta dal Provveditorato. Il docente è stato invitato a prendersi una settimana di vacanza in attesa che il Provveditorato legga la relazione e decida il da farsi. Il preside fa capire che avrebbe preferito un allontanamento immediato tuttavia spera nella giustizia ammnistrativa anche se finora lo ha fatto molto, molto aspettare. Il King è liceo scientifico e classico con diversi orientamenti: dalla musica allo sport alle scienze e biotecnologie. Gli iscritti sono oltre 1600, distribuiti nella sede centrale di via Sturla e nelle succursali di via Casotti a Nervi e in via Era.

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Elezioni: Pannella, "Boselli è il vero socialista di Berlusconi".

(Agenzia radicale) ''I purissimi socialisti di Boselli sono in realtà i socialisti scelti in modo patentissimo da Silvio Berlusconi, a tal punto che Silvio Berlusconi ha totalmente oscurato dalla campagna elettorale i 'suoi socialisti ufficiali'''. È quanto afferma Marco Pannella. ''Mai una volta in un dibattito - sostiene il leader dei radicali - la componente socialista interna al fronte berlusconinao è stata menzionata. Perché? Perché chiarissimamennte il socialismo unificato di Boselli, ha un solo compito, il principale: vedere di far togliere, giocando la carta trasformistica e opportunistica che ininterrottamente Boselli da circa 10 anni assicura, l'uno o il due o il tre o il quattro per cento dei voti a Veltroni''.

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Censura a Salerno. E' polemica sul cartone animato gay canadese.

Al via “Cartoons on the bay”, ieri sera di scena l’anteprima Tous à l’Ouest.
(Corriere canadese) L’Italia è il Paese delle polemiche di cui pare non si possa fare a meno, come per esempio all’inaugurazione di “Cartoons on the bay” che pur con un’offerta molto generosa di 176 programmi, vede accendersi i riflettori su due proposte non proprio ben accette, vedi caso tutte e due centrate su un ipotetico papa, quella canadese Rick e Steve, la coppia più felice del mondo il cui tema è l’omosessualità, mentre in quella spagnola Amici per la pelle, il nuovo papa si parla di un futuribile pontefice eletto con accordi poco ortodossi e niente affatto in linea con i principio religiosi. In pratica si racconta di una banda che tenta di fare soldi approfittando dell’elezione pontificia dopo la morte di Paolo VI.
Rick e Steve, la coppia gay più felice del mondo, racconta le disavventure di due omosessuali alla moda e fa parte di una serie tv canadese e del cartone basco. Detto questo va anche sottolineato però che Alfio Bastiancich, appassionato direttore storico di una delle più importanti manifestazioni mondiali del settore non avrebbe mai permesso l’entrata di qualcosa di men che corretto, infatti ci spiega che queste «sono produzioni rivolte ad un pubblico di teenager e di adulti. Nella fotografia della televisione nazionale esistono canali tv che in orari appropriati trasmettono commedie animate con temi adatti ai trentenni. Abbiamo così pensato di segnalarne 2 degne di nota per realizzazione e qualità di fattura su 176, senza far gridare allo scandalo. Quello che è certo è che potranno essere visionati solo dagli addetti ai lavori e che invece non passeranno mai né in Rai, né verranno proiettate per il pubblico al teatro Augusteo di Salerno».
Alfio Bastiancich ha poi concluso dicendo che «piuttosto che puntare su questi due lavori, preferirei che si guardasse alla grande produzione orientale presente quest’anno che testimonia come gli orizzonti del cinema d’azione si stiano realmente allargando».
Ieri sera l’attesissima proiezione in anteprima nazionale di Tous à l’Ouest: une aventure de Lucky Luke, l’incomparabile cow boy che parla francese, firmato da quel genio dell’animazione di Olivier Jean Marie. Raccontarlo non è un’impresa facile perché è semplicemente impossibile tradurre in parole l’umorismo dissacrante e affettuoso che anima questo solitario cow boy dalle poche parole ma dalle rapide intuizioni, nato nel 1946 dalla fantasia del cartoonist belga Maurice de Bevere le cui storie dal 55 al 77 sono proseguite con l’umorismo di Renè Goshinny (padre anche di Asterix).

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Olocausto gay: Un monumento a Berlino.

(Queerblog) Era la città franca dell’omosessualità tra fine Ottocento e primo Novecento, prima di diventare capitale del nazismo. E il prossimo 27 maggio sarà inaugurato a Berlino un memoriale dedicato agli omosessuali perseguitati dal nazismo, i cosiddetti triangoli rosa (recentemente tirati in ballo anche da una dichiarazione del senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri).

La sede in cui sorgerà il monumento è di fronte a quello che commemora l’olocausto degli ebrei. E’ curioso ricordare che nei mesi scorsi abbiamo citato la città tedesca per un’altra bella iniziativa dedicata ai gay, ovvero l’apertura di una casa di riposo gay-friendly.

Si stima che gli omosessuali deportati da Hitler nei campi di sterminio siano 54mila, oltre 7mila dei quali furono sterminati: il nome che gli stessi gay hanno dato a questa tragedia è omocausto. Una speranza, quella di Berlino, affidata alla pietra, affinché una persecuzione analoga non trovi più posto nella storia.

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Milano. Cinema, tutti all'Orchidea a vedere Cover boy.

(02 blog) Ha raccolto premi in giro per l’Europa - Barcellona, Valencia, la Romania, Grosseto - è stato selezionato da numerosi festival e ha strappato applausi lunghissimi. Eppure per due anni - la produzione è del 2006 quando fu presentato a Roma - questo film non ha trovato una distribuzione, è rimasto semi-clandestino e ha rischiato di non uscire mai. Adesso invece è nelle sale - in sole 10 copie - e a Milano si può vedere al cinema Nuovo Orchidea di via Terraggio 3 (dietro il bar Magenta, MM1/MM2 Cadorna).

Cover boy - L’ultima rivoluzione, un film di Carmine Amoroso, non sembra neppure una pellicola italiana per come è girato e per la storia dura e difficile che racconta. Sono due vicende che si intrecciano: il viaggio “della speranza” del giovane rumeno Ioàn, arrivato a Roma a cercare fortuna, e il non più giovane Michele che fa le pulizie alla stazione Termini e si arrabatta in una vita da precario. Chi è più straniero: il giovane (allora) extracomunitario o l’emigrato abruzzese a Roma?

Le loro vite si incrociano all’insegna di un’amicizia che potrebbe nascondere qualcosa in più. Alla prima parte della storia - ambientata a Roma - segue un secondo tempo a Milano, in cui emerge il lato glamour della nostra città, non senza una buona dose di cinismo.

Buona la sceneggiatura, valida la regia e bravi gli attori, a cominciare da Luca Lionello (Michele) e Eduard Gabia (Ioan), senza dimenticare Chiara Caselli e una sobria e ispirata Luciana Littizzetto. Sbrigatevi ad andarlo a vedere, perché non è detto che rimanga a lungo nelle sale. Ne vale la pena.
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Porno e Web. Luci rosse accessibili. Contenuti descritti a livello audio.

(Scacco al web) Un portale vietato ai minori adatto a persone non vedenti può essere un'efficace dimostrazione di accessibilità.
Da parte degli utenti cosiddetti normodati è sempre difficile capire le differenze di percezione che ha una persona non vedente rispetto ad una persona che ci vede più o meno correttamente.
Ecco che allora una directory xxx come Porno for the Blind - piena di link a contenuti a luci rosse, rigorosamente non rappresentati graficamente ma descritti a livello audio - diventa una maniera efficace per far capire cosa voglia dire navigare alla cieca sul Web.

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Sondaggio Sweg: Il 58% degli uomini pronti a spogliarsi per soldi.

(Il velino) Disinibito, esibizionista, avido di denaro a tal punto da dimenticare ogni pudore e farsi fotografare senza veli pur di raggiungere i propri scopi. È il ritratto del maschio italiano secondo quanto emerge da un sondaggio Swg realizzato per Donna Moderna, il settimanale diretto da Patrizia Avoledo e Cipriana Dall'Orto in edicola.

Il dato che emerge e' inequivocabile: piu' di sei uomini su dieci (precisamente il 62 per cento del campione) si dichiarano disposti a farsi fotografare nudi, e tra questi la stragrande maggioranza, il 58 per cento degli intervistati, ammette di volerlo fare per i soldi. Di tutt'altra opinione le donne, che si dimostrano meno disposte a scendere a compromessi mostrandosi senza veli: lo farebbe solo il 34 per cento del campione, e tra chi dice "si'" all'opportunita' di posare "come mamma le ha fatte", solo il 42 per cento si denuderebbe per denaro.

Al contrario, e' il piacere personale (50 per cento) la motivazione principale che spingerebbe le italiane a spogliarsi davanti a un obiettivo, mentre gli uomini al secondo posto mettono la possibilita' di fare beneficenza grazie ai propri scatti ose' (32 per cento). Un esibizionismo che tuttavia non ha come fine successo e carriera: solo un uomo su cinque farebbe un calendario, percentuale che scende all'11 per cento per le donne, mentre l'opportunita' di diventare attore o attrice e' allettante soltanto per l'8 per cento e il 4 per cento.

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Bruno Vespa: Expo, occasione di rivincita.

Alla fine degli anni Trenta il progetto dell’esposizione mondiale programmata da Benito Mussolini a Roma per il 1942 fu l’occasione per la più grande rivoluzione urbanistica dell’Italia moderna. Nei primi vent’anni di regime il Duce aveva inserito la città nuova nella vecchia, con lo sventramento dei Fori Imperiali, la costruzione dei grandi edifici di via Veneto, la realizzazione del quartiere Mazzini fino al Foro Mussolini (Foro Italico) e alla gigantesca Casa littoria della Farnesina, grande quanto il Colosseo, poi trasformata con la guerra in ministero degli Affari esteri.

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Marketing gay. Nuova Zelanda, l’aereo più rosa del mondo.

Il tempo passa e i costumi cambiano. Finalmente. E in Usa soprattutto, dove prende il volo un’iniziativa…colorata.

(Stefano Morel - Giornalettismo) Cosa c’entrano gli Stati Uniti di fine 800 con quelli di fine 900? Cambia tutto, è ovvio, a partire dal numero di stellette sulla bandiera, ma resta tra le altre cose il razzismo. Quello “buono”, s’intende, che nelle intenzioni aiuta ad integrare. Quello che a fine XIV secolo fa una squallida parodia degli afroamericani con i Blackface Minstrel, e quello che cento anni più tardi fa lo stesso con gli omosessuali con la serie TV Tre cuori in affitto, entrambe di grande successo. Ma facciamo un salto avanti, anzi un volo. Uno di linea, per la precisione, quello che battente bandiera dell’Air New Zealand per la prima volta quest’anno ha proposto un viaggio del tutto particolare per coloro che dagli Stati Uniti desiderino partecipare al Mardi Gras di Sidney senza annoiarsi troppo nelle molte ore di volo: il Pink Flight. Il martedì grasso di Sidney è l’evento carnevalesco che da trent’anni richiama gay e lesbiche da tutto il mondo, all’insegna del motto “Our freedom, you freedom”.

L’AEREO ROSA - Così la compagnia neozelandese ha pensato bene di introdurre i partecipanti americani e canadesi nell’atmosfera già dal viaggio, che come dice il nome si svolge a bordo di un Boeing 777 in cui il colore predominante è il rosa. Il costo è nella media, tra i $1,100 e i $1,800, a seconda della città di partenza. Nessuna convenienza economica, dunque. L’attrattiva del volo sta tutta nell’entertainment, che per pigrizia di traduzione e dovuta citazione, ricopio da Dispenser, la trasmissione radiofonica di Rai2 dove ho sentito la notizia. Preparatevi all’imbarco, dunque, il check-in questa volta non lo sbaglierete di sicuro, è quello con i boa di struzzo come separatori e l’indicazione “Divas queue here”. Una volta a bordo quattro drag-queen Buckwheat, Miss Ribena, Tess Tickle e Venus Mantrapp sostituiscono le tradizionali hostess, chi c’è stato racconta al Bay Area Reporter che la cosa più divertente era stare a guardare una coppia di eterosessuali che hanno scelto quel volo per sbaglio. Non manca la celebrità, nello staff, si tratta di Kathy Griffin che dopo il decollo si toglie la maglia per restare in reggiseno durante il volo. Se vi state chiedendo chi sia Kathy Griffin, è la vincitrice di un Emmy Award, cabarettista, produttrice, attrice ed icona gay. Ma non solo, perché da meno di un mese è stata ordinata Ministro di culto dalla Universal Life Church ed ha già celebrato il primo matrimonio. Tornando in quota, prosegue il party “historical and hysterical”, tra vendita di gadget rigorosamente rosa, performances live delle drag queen, giochi a tema.
La nostra libertà è la tua libertà.

CONCLUDENDO - E intanto diecimila metri più in basso, sono finiti i tempi in cui un afroamericano veniva invitato ad arruolarsi nella guerra di secessione, con la promessa che solo così – che vivesse o morisse – avrebbe guadagnato la libertà. Ed è comune, con un’autoironia irriverente, l’espressione “nigga” tra gli afroamericani, sempre che non sia un bianco a pronunciarla. Come sono finiti, anche, i tempi in cui gli omosessuali venivano perseguitati, o, in seguito, ne fosse sottolineata la presenza con occhi sgranati, colpetti di gomito e squallide interpretazioni. Ora sono loro stessi a darsi divertiti della “frocia”, o ridere fino alle lacrime di fronte ad improbabili Moire Orfei, così in terra come in cielo.
Quasi che libertà, oggi, stesse nello sdrammatizzare, magari con una risata, quando a farla non sono gli altri. Il problema è che non sempre, sdrammatizzando, si riesce a prendersi e farsi prendere sul serio. Che a rimarcare la propria diversità, ostentandola, si è sicuri di non partecipare al maledetto giuoco dell’oca?

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L'omocausto dimenticato dalla sinistra.

Nella stessa giornata della Memoria la parola "omosessuale" esce a fatica. Dell'Utri ha ragione, la sinistra italiana ha rimosso per molto tempo l'omocausto.

(Aurelio Mancuso - Liberazione) Marcello Dell’Utri ha dichiarato a Klaus Condicio, la trasmissione su You Tobe di Klaus Davi, che se la PDL vincerà le elezioni cambierà i libri di storia, troppo impregnati di retorica sulla Resistenza. Testi troppo di parte e per alcuni versi omissori e, come esempio Dell’Utri a sorpresa cita l’omocausto, ovvero lo sterminio dei gay durante la seconda guerra mondiale ad opera essenzialmente del regime nazista. L’esponente del centro destra dichiara che " Il tema degli omosessuali è sempre stato ritenuto una sorta di pruderie, come si direbbe in Francia, ed è tuttora grave il silenzio su questa pagina nera della storia. È stato sbagliato non tirarlo fuori, quando invece bisogna guardare con chiarezza ad argomenti così importanti". Che dire? Ha ragione. La sinistra italiana ha rimosso il più possibile il tema della persecuzione, deportazione, uccisione, di migliaia d’omosessuali. Solo negli ultimi anni la questione è trattata finalmente in modo approfondito e, grazie naturalmente a storici stranieri, essenzialmente tedeschi e d’origine ebraica. Nella stessa Giornata della Memoria che si celebra il 27 gennaio, la parola omosessuale esce a fatica, in molti casi è "dimenticata". Per la prima volta quest’anno come presidente nazionale di Arcigay ho potuto parlare a Piazza Duomo. Ma ho scoperto dopo, che la decisione di far parlare un omosessuale, è stata oggetto di una vivace discussione, che alcuni compagni non erano d’accordo. D’altronde i Rom, nemmeno quest’anno hanno potuto prendere la parola. Dell’Utri rileva intelligentemente (bisogna riconoscerglielo) un imbarazzo mai superato dentro la sinistra italiana. Si può anche ricordare che tanti omosessuali italiani sono stati confinati in alcune isole e, che gli altri confinati "politici", non li hanno mai amati, anzi. In diverse postume testimonianze non sono mancati giudizi sprezzanti, verso persone che erano ritenute "invertite", malate. Personalmente ritengo la provocazione di Dell’Utri, di intervenire sui testi di storia pericolosa e da respingere al mittente. Se un problema continua a sussistere in questo Paese è proprio l’assenza di memoria; di ciò che significò davvero la Resistenza. Ma la sinistra può essere per questo scagionata del tutto? No. C’è bisogno di guardare in faccia la realtà. Se persistono anche nel nostro campo atteggiamenti di sufficienza, di rimozione, di fastidio nei confronti della triste epopea degli omosessuali, delle lesbiche, dei/delle trans, ciò si deve ad un giudizio morale di fondo di cui intere classi dirigenti, soprattutto comuniste, si sono rese responsabili. Naturalmente Dell’Utri dopo aver attaccato la sinistra su questo punto, ribadisce che agli omosessuali d’oggi si possono riconoscere solo alcuni diritti individuali, ma non certamente le loro unioni familiari. E’ un leit motiv che trova molto consenso anche in formazioni del centro sinistra, dove molte e molti ex comunisti rinnovano i loro antichi istinti discriminatori, collegandoli all’incontro valoriale con il cattolicesimo integralista. In fondo entrambe le chiese di provenienza hanno sempre avuto un rapporto pessimo con la sessualità libera. Per fortuna esistono anche sinistre ben diverse, che negli anni hanno percorso la difficile strada della riflessione e dell’ammissione di molti errori sul tema dei diritti civili. Ma non tutto è stato risolto, non tutto è stato analizzato e detto, soprattutto nei confronti della storia del comunismo realizzato sovietico, e di quello che ancora qua e là nel mondo sopravvive. Il movimento lgbt internazionale, in pochi decenni ha spazzato via perniciose sedimentazioni razziste ed omofobe e, ciò accadrà anche in Italia. Con più fatica, ma coscienti che il cambiamento culturale dentro le sinistre italiane è iniziato da tempo, ed è evidente anche in questa campagna elettorale. Si tratta di un’impetuosa cascata d’amore e di libertà, che travolgerà anche chi, ancora oggi, nella sinistra e nel centro sinistra, non ce la fa ancora a ritenere noi, gay, lesbiche, trans, persone. Infine, per quanto riguarda Dell’Utri, bisogna ricordargli che prima di guardare nel campo avverso, dovrebbe occuparsi di istruire i dirigenti e i militanti della PDL, che in ogni manifestazione pubblica non perdono l’occasione per insultare i gay e le lesbiche italiane.

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Elezioni 2008 in tv, ecco le maratone di Rai, Mediaset, La7 e SKY.

Il primo exit poll alle 15 sulle reti Rai, a cura della società Consortium, e subito a seguire su Sky. Le prime proiezioni dalle 17, curate per Mediaset da Ipsos. E poi speciali, maratone notturne, l'ironia di Piero Chiambretti e Maurizio Crozza su La7, il 'touch screen' interattivo su Sky Tg24. Le tv si mobilitano per seguire l'election day del 13 e 14 aprile.

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Aids, la speranza di una cura riparte dalle porte di Roma.

Sarà annunciata fra pochi giorni la scoperta nel laboratorio della Merck a Pomezia di una molecola che bloccherebbe il virus Hiv .

(Andrea Rustichelli - La Repubblica) Notizie importanti arrivano dall’Italia per la ricerca sul virus Hiv: protagonista la molecola scoperta a Pomezia, 30 chilometri a sud di Roma, nei laboratori dell’Istituto di Ricerche di Biologia Molecolare P. Angeletti. La molecola segna un passo avanti rispetto alle terapie tradizionali, le antiretrovirali. La prospettiva sarebbe la creazione di una classe di farmaci che, bloccando un enzima, potranno limitare la capacità del virus Hiv di riprodursi. Sarà il primo di una nuova classe di farmaci che inibendo l'enzima dell'integrasi, limita appunto la capacità del virus di replicarsi. I dettagli della scoperta saranno presentati il 17 aprile presso la sede del centro, che è una struttura d’eccellenza specializzata nella ricerca sulle malattie virali, Aids ed epatite C, e anche nel trattamento dell’arteriosclerosi e nei nuovi approcci alle terapie oncologiche. Dal 2000 è stato acquisito dal gigante internazionale del farmaco Merck Sharp & Dohme (fatturato 2007 di 24 miliardi di dollari, il 20,2% dei quali destinato alla ricerca), tramite la consociata Msd Italia. L’Istituto è parte integrante di una ramificata struttura, i Merck Research Laboratories.

La partita è cruciale per la Merck, da sempre in prima linea nella ricerca di vaccini e di farmaci contro l’Aids. Sul fronte vaccini, alla fine dell’anno scorso è stata costretta a ritirare quello che sembrava più avanzato ma non vuole rinunciare alla sfida. La scoperta fatta in Italia rilancia gli sforzi della multinazionale americana. Lo scienziato Gennaro Ciliberto è direttore scientifico dell’Istituto nonché vice presidente dei Merck Research Laboratories. «Lo staff della struttura spiega è di 200 persone, decisamente internazionale, con una cospicua presenza femminile. Non mancano le collaborazioni con la comunità scientifica italiana, dall’Istituto Europeo di Oncologia di Milano a diverse università».
L’Istituto, negli ultimi cinque anni, ha investito 180 milioni di euro. «Da 20 anni, la Merck è impegnata su più fronti nella lotta contro l’infezione da Hiv», conferma Josè Louis Roman, presidente di Msd Italia. «L’azienda ha investito fondi ed energie in ricerca clinica, ma anche in programmi di collaborazione con i governi di vari paesi. E nel 2007, ha donato risorse finanziarie e di prodotto per un totale di 820 milioni di dollari».

Ma quali sono le frontiere della ricerca sui vari versanti, compreso quello oncologico? «Sono 7 le molecole in fase III di sviluppo clinico, quella più prossima alla commercializzazione, 17 sono in fase II e 23 nella fase iniziale di sperimentazione. «La nostra R&S si concentra nell’arteriosclerosi e malattie cardiovascolari, malattie respiratorie, del metabolismo osseo, immunologia ed endocrinologia, diabete e obesità, malattie infettive e vaccini, neuroscienze e oncologia». E l’Istituto di Pomezia? «Sono convinto che nei prossimi anni il numero di molecole identificate in questo centro come potenziali candidati terapeutici sia destinato ad aumentare: questo comporterà un aumento della ricerca clinica condotta in Italia».

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Foto nude per eroina : una brutta storia da Padova.

(Padova bloglandia) Pur di avere la loro dose di eroina delle ragazzine minorenni di Padova sono arrivate al punto di barattare delle loro foto senza veli con i loro pusher. E’ questa l’agghiacciante storia che è emersa nelle ultime 24 ore a Padova e che riporta in primo piano la questione del disagio giovanile e della famigerata “cultura dello sballo”. Durante il week end appena trascorso le forze dell’ordine di Padova hanno arrestato dei pusher e hanno scoperto sul cellulare di uno di questi le foto di alcune ragazzine semi nude, scoprendo la terribile realtà. Foto in cambio di eroina questo il grottesco affare concordato tra le due parti.

Ma come possono delle ragazzine minorenni barattare delle loro foto nude per una dose di eroina? E’ questa l’angosciante domanda che molti si fanno. Purtroppo la stra grande maggioranza dei giovani di oggi si diverte lanciandosi in eccessi che spesso provocano gravi danni alla salute. E’ la “cultura dello sballo” che sta imperversando sui nostri giovani.

Ma allora come fare a bloccare questa emergenza giovanile? L’unico modo per evitare altre storie del genere è fare prevenzione nelle scuole, nelle attività sportive e in tutti gli ambiti possibili, al fine di far cambiare mentalità ai giovani. Non è possibile non riuscirsi a divertire se non si vomita o se non ci si fa un tiro di cocaina..

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19enne gay siriano chiede asilo in Scozia.

Il governo scozzese ha preso in esame il caso di Jojo Jako Yakob, un ragazzo di 19 anni gay siriano che ha chiesto asilo per non essere deportato in Siria dove lo attende la tortura e probabilmente una condanna a morte a causa della sua omosessualità.

Jojo Jako Yakob ha fatto richiesta al ministro degli interni del Regno Unito per annullare l'ordine di deportazione. E' stato Pete Wishart, portavoce scozzese del ministero, ad occuparsi del caso: "Dopo la sua condanna in Siria, è inaccettabile che Mr Yakob sia costretto a tornare in Siria dove dovrebbe fronteggiare torture e quasi sicuramente la morte."

Il parlamento scozzese, che non ha poteri riguardanti l'immigrazione, ha comunque approvato una mozione di appoggio alla causa di Yakob. Yakob era scappato dalla Siria dopo essere stato arrestato per le sue tendenze omosessuali due anni fa e aver subito abusi dalla polizia e dalle guardie carcerarie. Dopo essere stato ricoverato in coma per i pestaggi è fuggito in Libano nascondendosi in un camion, per poi approdare a Londra con un passaporto falso. Per questo è stato arrestato e per un errore burocratico: la sua pratica di asilo era stata archiviata.

Yakob rivela particolari agghiaccianti della sua prigionia siriana, tra cui l'esperienza di Hassam, un altro gay condannato a 25 anni per omosessualità e regolarmente sottoposto a elettroshock.

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GF8 e bestemmie in diretta, non le dice solo Mirko. Il video dell'offesa del cameraman del reality a Gianfilippo.

Marziale, Osservatorio sui Diritti dei Minori : "Codice Gasparri sempre più disatteso".


(Reality & show) "Chi è tutta questa gente che si permette di entrare nelle case della gente offendendo la fede e la morale di milioni di persone?". A parlare è il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e componente della commissione ministeriale che ha redatto il "Codice Gasparri" per l'autoregolamentazione Tv e Minori."L'autodeterminazione di Mediaset, alla quale rivolgiamo il nostro ringraziamento per l'espulsione di questo signore che, d'altro canto, è solo successore di altri, decreta il fallimento dei reality show, il declino di un genere di televisione a dir poco insulsa e appagante solo per il voyerismo inteso nel senso più patologico della terminologia", dice in riferimento alla squalifica di Mirko Sozio.
Per Marziale "rimane il fatto che il Codice etico posto a tutela dell'infanzia dalle trasgressioni televisive rimane disatteso non solo nel genere reality, ma pervade buona parte della Tv generalista. Certo è - conclude il presidente dell'Osservatorio - che da quando Gasparri ha lasciato il dicastero delle comunicazioni l'interesse tematico è scemato di gran lunga e l'auspicio è che nell'immediato futuro il nuovo governo pensi a ridare impulso ad un fenomeno che non ha soltanto risvolti etici, ma anche e soprattutto sociali e patologici, magari con sensibilità come quelle universalmente riconosciute dell'ex ministro".
Da Marziale ci si doveva attendere una dichiarazione del genere. Ma cos'altro si può chiedere al Grande Fratello che ha immediatamente allontanato il 27enne di Isernia, costringendolo a convivere (parole sue) con una "brutta etichetta addosso"? Ancora più grave, viste la volontarietà e la cattiveria, quanto ha pronunciato un cameraman del reality di Canale 5 per lui ci vorrebbe l'esilio (quanto meno dal programma).
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Polemiche pilotate? A pochi giorni dall'inzio del FilmFest Lgbt, a Torino i gay "boicottati dalla Fnac".

Il direttore Minerba: "Non vogliono i nostri libri del Festival cinema gay".
(Daniele Cavalla - La Stampa) La Fnac rifiuta di presentare libri gay. La denuncia arriva dal Festival del cinema omosessuale «Da Sodoma a Hollywood» presentato ieri. «Ci hanno boicottato» dice Giovanni Minerba (a sinistra nella foto), direttore della rassegna. «Manderemo una lettera di protesta alla Fnac» aggiunge Alessandro Casazza presidente del Museo nazionale del Cinema che collabora alla manifestazione.

Al centro delle polemiche due libri, «Testosterone» di Joe Oppedisano e «La dolcezza» di Cristophe Honoré: «Come tutti gli anni - ha detto Minerba in apertura di conferenza stampa al Museo del Cinema - ci siamo incontrati con i responsabili della Fnac per proporre nel loro spazio Forum i consueti appuntamenti, in concomitanza con il festival, per le presentazioni dei nostri libri. Il primo che abbiamo proposto è stato “Testosterone”, le cui immagini hanno indotto i responsabili della libreria a rifiutare la proposta in quanto troppo scabroso per il loro pubblico. Noi abbiamo risposto “pazienza, lo presenteremo da un’altra parte” e ci siamo quindi indirizzati su un altro titolo, “La dolcezza”, bellissimo libro di uno scrittore francese, popolare Oltralpe per aver dato vita anche ad apprezzati libri per bambini. La loro risposta è stata di nuovo negativa. La cosa curiosa è che questi libri si trovano fra gli scaffali del negozio di via Roma. Una situazione paradossale». Un episodio di discriminazione, come sottolinea Casazza: «Per fortuna non tutti gli operatori di settore la pensano allo stesso modo. Feltrinelli si è subito dimostrata disponibile nei confronti del Festival, accogliendo le nostre presentazioni editoriali. Non lasceremo cadere nel vuoto questo episodio e protesteremo formalmente con la direzione generale Fnac». Che naturalmente non ci sta a passare per uno spazio culturale chiuso alle iniziative omosessuali. Anzi. «Questa polemica - ribatte Sabrina Rosati, direttrice della Comunicazione della Fnac - ci sembra un po’ eccessiva. Noi abbiamo sempre collaborato in maniera fattiva con il Festival, lo scorso anno gli abbiamo persino dedicato un’ambita vetrina su via Roma e allestito, sempre a nostre spese, un banchetto di libri a tema nel foyer dell’Ambrosio. Non possiamo essere tacciati di discriminazione sessuale, visto che siamo convenzionati con il circolo Maurice e in determinate città con l’Arcigay. Per quanto riguarda l’edizione di quest’anno il problema è nato principalmente da motivi di calendario, per sovrapposizione di avvenimenti. Decidiamo noi le date senza imposizioni altrui, gli spazi sono nostri».

Immediata disponibilità è stata data dalla Feltrinelli: «Siamo stati contattati dal Festival - dice Giusi De Luca, responsabile torinese - e abbiamo accettato volentieri. Stiamo allestendo uno spazio per i libri a tematica gay, che sarà pronto nei prossimi giorni ed è destinato, una volta terminata la manifestazione, a diventare stabile. Per noi è un’occasione da non perdere, sia da un punto di vista culturale che commerciale: andiamo infatti a coprire una nicchia di mercato molto interessante».

La ventitreesima edizione del Festival Internazionale di Cinema a tematica omosessuale si svolge dal 17 al 25 aprile all’Ambrosio e, per quanto attiene all’inaugurazione e alla serata finale, all’Ideal. Fitto il programma: ben duecentosettanta i titoli selezionati, fra gli oltre mille visionati da Minerba e i suoi collaboratori Cosimo Santoro, Ricke Merighi e Davide Oberto. La prima presentazione di libri è fissata sabato 19, alle 15: Alessandro Fullin parla del suo «Come fidanzarsi con un uomo senza essere una donna» con La Pina e Diego Massoni di Dee Jay.

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Polemiche. Il presidente della provincia di Milano ipotizza un quartiere-ghetto per gay con poliziotti gay.

Il Presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati con uno dei Presidenti Emeriti dell'Arcigay, Sergio Lo Giudice.

L’ultima di Penati: "Reparto speciale di poliziotti gay".
(Alberto Giannoni - Il Giornale) Quella di Filippo Penati ha tutta l’aria di un’escalation. Ha iniziato con la proposta di «poliziotti immigrati» il presidente della Provincia di Milano, e ora prosegue con l’idea di importare, nella sua come in altre grandi città italiane, le unità di poliziotti gay. Non si tratta solo di agenti liberi di avere le loro legittime preferenze (sarebbe un’ovvietà garantita dalla nostra Costituzione) ma di «squadre» di poliziotti gay, «arruolati» e inquadrati in virtù dei loro orientamenti sessuali, per occuparsi di reati e casi di ordine pubblico che coinvolgono le comunità gay o lesbiche, fugando il sospetto di trattamenti discriminatori o repressioni omofobiche.

Diverse città del mondo lo hanno sperimentato: «Non sono assolutamente contrario a mutuare un modello di polizia gay newyorkese o londinese nelle grandi città italiane - ha detto Penati -. So che nella capitale inglese i poliziotti omosessuali hanno dato un forte contributo a risolvere delitti maturati nel mondo gay». Il presidente della Provincia ha lanciato la sua proposta a «KlausCondicio», un contenitore in onda su YouTube, rispondendo così a chi gli chiedeva un parere su quel modello di polizie cittadine in cui le unità gay, come quelle espressioni di particolari altri gruppi sociali, sono impiegate per migliorare i rapporti fra le forze dell’ordine e le minoranze, sessuali e non solo. Lo ha invitato a nozze: «Non solo - ha ribadito infatti Penati - auspicherei anche che nelle forze dell’ordine fosse favorito l’ingresso di agenti provenienti da diverse etnie per favorire il dialogo con queste comunità». Come dire che ogni minoranza, ogni «spicchio» di società potrebbe essere riprodotta negli organici delle forze di polizia - peraltro ridotti all’osso - per facilitarne i rapporti con i gruppi organizzati ed evitare sospetti di «scorrettezza politica».

Così dopo che il generale Mauro Del Vecchio, candidato del Pd, li ha virtualmente «riformati» dalle nostre forze armate, gli omosessuali si vedono ripescare così dal collega di partito. Le «unità gay» esistono a Londra e a New York, o ad Adelaide, in Australia, dove un anno e mezzo fa è stato istituito un «Gay e Lesbian officiers», e gli ufficiali di polizia sono formati sui temi dell’omofobia e dell’aiuto psicologico alle vittime delle violenze domestiche. Le associazioni omosessuali stimano che i crimini omofobici denunciati siano molto meno di quelli commessi. E la comunità omosessuale milanese ha protestato anche di recente per l’«aria di repressione poliziesca che si respira a Milano contro i gay».

Ma la scoppiettante conversazione di Penati sugli omosessuali ha sconfinato anche nel campo nell’urbanistica. L’esponente del Pd ha parlato di «quartieri gay nelle metropoli italiane», «purché non concepiti come dei ghetti». «Piuttosto - ha spiegato - li immagino come Castro, il bellissimo vecchio quartiere gay di San Francisco, tenuto bene sia sul piano estetico che su quello urbanistico. Un punto di attrazione turistica anche per gli eterosessuali. Se si presentasse l’opportunità di avere a Milano un quartiere simile, potrei senza dubbio favorirne la realizzazione. Ripeto: non quartieri ghetto, ma punti di riferimento come Soho o Castro».
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Ndr. C'è da indignarsi, eppure c'è chi, nostalgico "frociosauro" di una patacca di Gay-street, plauderà all'iniziativa e poi c'è chi ne parla in modo quasi "sbarazzino"... solo perchè la proposta l'ha fatta un politico di sinistra e a sinistra non sono nuovi a queste uscite. A questo punto a sinistra come a destra l'importante è nascondere i gay...

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Schwarzenegger, si' a matrimoni gay.

Governatore California ed ex attore contro possibile referendum.

(Ansa) Il governatore della California Arnold Schwarzenegger ha cambiato idea e non e' piu' contrario ai matrimoni omosessuali.
Lo stesso Schwarzy, da sempre favorevole alle unioni civili tra gay e lesbiche, ha detto di essere pronto a combattere qualsiasi provvedimento volto a proibire i matrimoni tra persone dello stesso sesso, che potrebbe essere proposto per referendum in coincidenza con le elezioni presidenziali del 4 novembre.

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