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sabato 19 aprile 2008

Versace: Ratzinger? Elegantissimo, come le donne del Pd.

(Dire) Santo Versace, fratello maggiore del celebre stilista Gianni e neo deputato del Pdl, stila la lista dei politici più eleganti. E accanto a loro piazza anche papa Benedetto XVI. "Joseph Ratzinger algido? Non c'è cosa più sbagliata. E' un uomo assolutamente carismatico- dice intervistato da Klaus Davi- affascinante ed elegantissimo. Ha molto stile".

E non lesina complimenti agli avversari politici: "Trovo che Anna Finocchiaro e Giovanna Melandri siano due politiche preparate e due donne molto eleganti e raffinate. Parlano bene e sono autorevoli, ma non per questo rinunciano alla loro femminilità, abdicando a un certo modello di sciatteria in voga tra la sinistra.Trovo che abbia uno suo fascino -aggiunge- anche Rosy Bindi, il cui look negli anni è migliorato e che si distingue anche per le sue capacità intellettuali e politiche".
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L'intervista è la stessa in cui Santo Versace racconta delle avventure sentimentali del fratello Gianni con tante ragazze mettendo a questo punto in discussione la sua presunta omosessualità.
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Torino Lgbt FilmFest. Secondo giorno tra cortygay e attori porno "belli senz'anima".

Parker Williams
(Queerblog) Grandi emozioni anche quest’anno per le proiezioni in concorso. Il sottoscritto ha visionato con estremo interesse emozione il primo ciclo di corti del concorso. A spiccare sono certamente Katong Fugue, storia commovente di una madre che si relaziona con la segreta omosessualità del figlio attraverso i canali emozionali di un pianoforte. Bellissimo anche il film olandese Donkeygirl, simpatica storia nella quale due ragazzine, l’una di origine araba e l’altra olandese scoprono la loro attrazione attraverso un dolcissimo gioco del corteggiamento. E ancora “En Liten Tiger”, una simpatica commedia svedese nella quale un bambino con due madri lesbiche si trova ad affrontare le difficoltà del pregiudizio.

In seconda serata, il film “Japan Japan” per le panoramiche lungometraggi. Una storia di incredibile fascino che vede un giovane ragazzo gay israeliano confrontarsi con il desiderio di evadere non avendo le possibilità economiche per farlo. Costruendo quindi il Giappone dentro e attorno a sé. In conclusione, giusto perchè a Queerblog non ci facciamo mancare nulla, il primo film omaggio all’attore porno Parker Williams, presente in sala, nel suo primo film da regista “Lube Job”. Vecchio nelle idee, vecchio nei personaggi, vecchio nelle scene, privo di sensualità. un film del 2006 senza alcun margine di apprezzabilità, specie nella regia. Perchè per essere notevole è notevole Parker, ma la bellezza senza il ballo non basta. A domani.

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Stranezze e intolleranze.

(The Queerway) Qualche giorno fa c'è stato un nuovo attacco alla comunità omosessuale romana che si è concretizzato, questa volta, con l'incursione al Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mleli di una squadra inneggiante al Duce che ha danneggiato la sede della storica associazione romana.

Immediate sono state le dichiarazioni di solidarietà al circolo e di condanna degli atti brutali, come immediata è stata la reazione delle persone omosessuali allarmate dal raid che è coinciso con la rielezione delle destre a livello nazionale e con la "conquista" del ballottaggio di Alemanno a Roma.

Tra le altre dichiarazioni di solidarietà e di condanna sono arrivate le attese prese di posizione proprio del candidato sindaco dell'ex Alleanza Nazionale (quello che si è sentito aggredito quando la Bignardi gli chiese di mostrare la croce celtica che porta al collo!) che aveva dichiarato, a poche ora dall'accaduto: "Si tratta di un gesto intollerabile. Condanno ogni forma di teppismo." A molti non è piaciuta la dichiarazione che minimizzava l'accaduto "declassandolo" a teppismo ma accontentandosi ci si poteva anche stare salvo il fatto, però, che lo stesso Alemanno ha poi voluto insistere sul punto minimizzando non solo l'accaduto ma lo stesso allarme lanciato da molti.

Sul sito allestito per la sua candidatura al Campidoglio, infatti, si legge una successiva dichiarazione di Alemanno che, incalzato dai giornalisti alla celebrazione della vittoria della DC alle elezioni del '48 (sic!), ha chiaramente negato qualsiasi rischio di un propagarsi di atteggiamenti di intolleranza verso gli omosessuali e le minoranze: "Solo chi è in malafede può continuare ad evocare questi fantasmi. Il nostro messaggio è nei fatti, noi abbiamo governato a livello nazionale e locale e abbiamo dimostrato la nostra tolleranza e il pieno rispetto delle minoranze. Non vi è alcun rischio da questo punto di vista".

Ora, se Alemanno avesse anche memoria oltre che bisogno di voti saprebbe di essersi dato la zappa sui piedi da solo visto che durante il governo cui ha partecipato si sono sprecate le dichiarazioni di intolleranza nei confronti delle minoranze e che, dove la coalizione di destra governa a livello locale si sono svolte non poche manifestazioni contro le continue dimostrazioni di intolleranza lanciate dai vari sindaci e governatori. Inutile farne il lungo elenco.

Alemanno, quindi, gioca sul rischioso filo della mistificazione e della minimizzazione per prendere le distanze da atti violenti ma senza allontanare gli autori di quegli atti dal suo bacino di utenti (in senso elettorale ovviamente!).

Decisamente un brutto segnale quindi.

In questo contesto si innesca un'altra strana situazione tutta romana e tutta interna al "movimento GLBT": ad essere attaccato è stato lo storico circolo che opera a Roma da venticinque anni e per dimostrare solidarietà e condannare l'evento si adopera l'associazione "sorella" Arcigay Roma che indice un sit-in per sabato sera.

Parenti serpenti ci sarebbe da dire!

Tra le due associazioni, infatti, non corre buon sangue e su questi rapporti già fragili si innesca il presenzialismo del presidente di Arcigay Roma che, tacciato da tutti di essere un eterno presenzialista, organizza il sit-in dimenticando di avvertire lo stesso Mario Mleli in favore del quale era stato organizzato l'evento.

A quanto pare Marrazzo ha preso la decisione di una manifestazione dando notizia alla stampa e solo successivamente ha avvertito gli interessati che il sit-in ci sarebbe stato. Nulla di concordato, quindi.

Un'anomalia decisamente surreale viste le dinamiche e lo "spunto" dal quale è partita l'iniziativa.

Intanto, per aumentare il numero delle anomalie, il Mario Mieli ha deciso di snobbare, giustamente, l'evento organizzato da Arcigay Roma e di dare a suo modo un segno per l'aggressione subita:

"Dopo il raid nella sede del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli di giovedì 17 aprile, per fortuna senza danni fisici ma di palese intimidazione, sentiamo la necessità di un gesto simbolico di reazione.

Abbiamo ricevuto in queste 24 ore una quantità straordinaria di segnali di solidarietà e di offerte di appoggio per qualunque iniziativa volessimo realizzare, anche dalle persone del quartiere. Avremmo potuto pensare al solito appuntamento di piazza, ma i luoghi non sono mai casuali: se viene violata una casa, quella casa è il simbolo da difendere con fermezza.

Abbiamo allora deciso di invitare al Mieli, mercoledì 23 aprile dalle ore 17, chiunque voglia parlare, incontrarsi, discutere o semplicemente salutarsi.

Il Circolo Mario Mieli è sempre stato da 25 anni una casa aperta a tutti, radicata nella città, in cui quotidianamente ci si incontra, si parla, si vive oltre a lavorare per produrre fatti come elaborazione politica, Pride, Muccassassina, Aut, consulenze, iniziative culturali, servizi sociali.

Per noi nulla cambia. In questa continuità testarda e responsabile vediamo la migliore risposta ad ogni tipo di violenza e in particolare a quella omofobica e pensiamo sia ampiamente condivisibile.

Per questo chiunque voglia venirci a trovare, in un normale giorno di lavoro e di vita, ci aiuterà a sottolineare che nulla cambia. Un giorno come gli altri diventa un mercoledì da leoni".

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Polemica tra i bloggers di sinistra. Kilombo inizia a puzzare.

(Frammenti nomadi) Stamattina mi ritrovo tre email della redazione.

La prima, perfettamente condivisibile, chiede ad un blogger di inserire una verifica ad un post in cui si afferma che tutta la comunita LGBT appoggia Rutelli sindaco. Cosa evidentemente falsa dalle dichiarazione della comunità stessa e dai giornali: ognuno per me è libero di scrivere quello che vuole se parliamo di opinioni, ma esiste anche regole minime di verità per un post che non possono che ispirarsi a quelle del giornalismo se riporti fatti non opinioni. per di più un aggregatore serve a stimolare una discussione che non può mai nascere da una così evidente menzogna. Quindi condivido pienamente la richiesta.

Guardo bene e trovo l’email di risposta dell’altro redattore incriminato. e siamo alla burocrazia pura che sinceramente non so stabilire minimamente se sia stata rispettata o no, ma ritengo superiore un minimo criterio di realtà che in questo caso ha poco a che fare con procedure burocratiche e molto col fatto che chiunque non vuole fingere sa che ha scirtto una cavolata. Tanto più che anche all’interno di Kilombo e della bloggosfera, come dell’associazionismo, la voce della comunità si fa sentire fortemente contro rutelli. Una rettifica è la minima correttezza per restare se no per me ti possono pure cacciare perchè un conto sono le opinioni Valerio, che non condivido ma difendo la tua libertà di esprimerle qui e altrove, un conto è mentire e pretendere di parlare per altri.

Poi leggo la terza. La redazione esprime solidarietà per qiualcosa che è accaduto. (per me di gravità inaudita) Ma kilombo mi sa che non è la dittatura di chi viene eletto, così che possa portare avanti le sue opinioni. Kilombo è un luogo di discussione dove la redazione garantisce un minimo di coordinamento e correttezza, questo significa che per solidarietà o altre iniziative a chiaro carattere politico la redazione non ha alcun diritto.

Se a questo ci aggiungiamo che negli ultimi giorni anche oggi noto che alcune persone aggregano più di un post costantemente, quando ciò è vietato. (a me è capitato la prima volta e subito email e una volta per errore e subito secnda email) (il bello è che per me si potrebbe anche stabilire una regola più flessibile ad una persona può capitare di avere due cose interessanti da dire, ma non che chi comanda ne mette di più degli altri)

Allora mi chiedo, ma questo è un posto per discutere o per imporre le proprie idee ad altri?

Da una parte si scontra una parte di Kilombo quasi di destra e bugiarda dall’altra un’altra parte che ha temi molto più condivisibili, che però porta avanti in modi che io non condivido per niente e sfiorano il fascismo.

Kilombo deve essere vicino al Circolo Mario Mieli? per me dovremmo mettere un bel bannere grande quanto una casa, ma prima dobbiamo votarlo o dobbbiamo cambiare la carta e fare della redazione una sorta di comitato politico. Io non sarei d’accordo perchè deve essere un posto dove chiunque può discutere senza fazioni, ma se proprio le volete allora fondiamole su un procedimento approvato e condiviso di funzionamento “democratico” non sull’arbitrio del potere e gli interessi politici o personali dei singoli.

Io sono per votare su temi come questi. inserire sondaggi ci vogliono due minuti e se no, più semplicemente lo facciamo per email chi risponde in un certo tempo almeno 36 ore vota chi no si frega. Ma altri arbitri del potere vi prego basta o questo aggregatore diventa di destra non per i temi per il concreto comportamento delle persone. Questo sarebbe dialogo? che cazzo sperate di ottenere così? io mi sto proprio rompendo.

Kilombo puzza di marcio come la sinistra che è stata sconfitta sempre più. Ognuno chiuso nella sua verità assoluta da difendere in ogni modo anche contro l’evidenza dei fatti nudi e crudi.

Valerio la comunità LGBT non è un’ astrazione sono persone concrete e quelle ti smentiscono, quindi hai torto marcio.

Alla redazione altra mi sono rotto della vostra gestione personalistica del potere.

In ogni caso se ricevo altre simili email mi inaczzo sul serio. I litighetti da bimbi fateli altrove non nella mia casella email.

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Amici di Maria. Il pieno a Piazza del Popolo con Francesco che appena può si mette nudo.

(River-blog) A vedere oggi pomeriggio piazza del Popolo, piena per i suoi 3/4, c’era davvero da interpellare qualche sociologo. Concerto in piazza per i ragazzi di Amici, in diretta su Canale 5. Mamme, papà con prole al seguito, ma anche ventenni muniti di macchine fotografiche e cartelli con tanto di dichiarazioni d’amore. Urletti e applausi accompagnano le loro esibizioni. E loro? Confusi e anche un po’ spaventati per quel clamore. A vederli da vicino, i ragazzi di Amici, ti rendi conto che ancora non la capiscono bene la popolarità, tanto che sono spiazzati di fronte alle guardie del corpo che presidiano tutti gli accessi al palco. I ragazzi non si muovono senza aver prima chiesto il permesso ai loro “protettori”, gli autori Chicco e Luca, i registi di questo successo, insieme a Maria. Quello più a suo agio sembra Francesco Mariottini - non nuovo ad esibizioni davanti ad un pubblico numeroso: esibisce il suo petto, consapevole dell’appeal sulle ragazzine (e non solo loro).


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Il video è di sgruntaccio.

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Torino Lgbt FilmFest. Piccole gemme e "incontri" con la scuola.

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(Torino 2.0) Inizia il primo (e unico) weekend di Torino GLBT - Da Sodoma a Hollywood, e il festival entra nel suo vivo. Nella giornata di ieri hanno preso il via i concorsi ufficiali (ricordiamo che sono tre: lungometraggi, documentari e corti) e il pubblico ha iniziato ad affollare le tre sale del cinema Ambrosio.

Andiamo con ordine. Uno dei momenti più significativi del primo giorno di programmazione si è svolto però in un altra sala, quella del Centrale di via Carlo Alberto. In collaborazione con il servizio LGBT del Comune di Torino e della Provincia e con il Coordinamento Torino Pride, è stato organizzato un incontro con educatori e insegnanti riguardo alle tematiche omosessuali nelle scuole.

Al centro dell'evento la proiezione del documentario "It's still elementary" di Debra Chasnoff. La regista nel 1996 aveva realizzato "It's elementary - Talking about gay issues in school", lavoro fondamentale, il primo in cui venivano mostrati educatori delle scuole elementari che affrontavano i pregiudizi omofobici con i loro studenti.

"It's still elementary" è una sorta di seconda parte di quel film: oltre a raccontare la genesi del documentario d'origine e la sua travagliata storia, vede la regista incontrare a distanza di 10 anni quegli stessi bambini, per capire se e come è servito loro fare parte di quel progetto.

A seguire un faccia a faccia tra istituzioni e operatori in cui è stato fatto il punto sui bisogni del mondo della scuola e dei ragazzi. Un'idea riuscita, un film molto coinvolgente: nelle parole dei bambini di allora risulta evidente quanto possa essere facile "accettarsi", quanto il "diverso" non sia poi tale.

L'educazione al rispetto, a vedere le proteste omofobiche di alcuni genitori riprese nel documentario, è parsa mancare soprattutto gli adulti. Nel nostro video, alcuni stralci dell'incontro:
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Ma ieri c'è stato anche molto altro, talmente tanto che siamo riusciti a vedere solo una piccola parte di quanto sperato (una critica da fare al festival è proprio questa: l'enorme ricchezza del programma che impedisce di seguire tutto ciò che si vuole, e l'unica proiezione riservata a ogni film - tranne quelli in concorso, replicati al mattino - costringe a dolorose rinunce).

"Funeral parade of roses", film giapponese del 1969 di Matsumoto Toshio: amori e gelosie intorno un bar gestito da drag queen. Uno dei preferiti di Kubrick, recita il programma: un lavoro davvero unico, una "miscela di crudeltà e risata" caratterizzata da un montaggio originalissimo, piena di trovate innovative ancora oggi. Peccato per il pessimo stato della pellicola.

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Sono stati proiettati anche molti cortometraggi, in concorso e non. Non li abbiamo visti tutti, ma è doveroso segnalare "The Patterns Trilogy" di Jaime Travis, regista vincitore di una menzione speciale lo scorso anno con il suo corto "The saddest boy in the world".

"Patterns" è "un'epica storia anti-romantica", come viene definita, che mescola i generi e le ispirazioni con grande originalità. La terza parte, che vira nel mockumentary e nel musical, è letteralmente da applausi.

In serata, "Mala noche" di Gus Van Sant ha onestamente un po' deluso, mentre è stato molto piacevole vedere "Naissance de pieuvres", film francese di Celine Sciamma che ambienta la "prima cotta" della giovane Marie - per la bella della scuola, Floriane - nel mondo del nuoto sincronizzato. Simpatico e ben recitato (ci ha fatto ripensare a "Fucking Amal" di Lukas Moodysson, film svedese però molto meglio riuscito).

Concludiamo come sempre con alcuni consigli per la giornata di oggi: c'è l'imbarazzo della scelta. Guardando il programma viene da dire "Madchen in uniform", film tedesco del '31 antesignano della serie "amore lesbico a scuola" (vedi foto) e il già consigliato "Joy division" di Grant Gee (per cui speriamo di trovare posto in sala!).

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In serata lo spazio "Queer Evolution" e un vecchio film di Sebatien Lifshitz, "Presque rien". Senza tralasciare le pellicole in concorso: buona visione!

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Amici di Maria. Chiuso il sito "Nemicidimaria", secondo i legali della trasmissione violava il copyright Mediaset.

(River-blog) Chi segue la trasmissione Amici conoscerà il popolare sito Nemicidimaria, che offre, con il suo forum, una visione scanzonata e sarcastica del programma. Tutti i ragazzi di Amici con cui ho avuto modo di parlare, mi dicevano che il primo sito che andavano a vedere - quando avevano accesso ad un pc - era quello. Da qualche giorno, però, il sito è stato chiuso. Il motivo? La produzione di Amici si è rivolta ai suoi avvocati, sollevando questioni legate al copyright. Sul forum venivano anche linkati video, caricati su Youtube, che avrebbero violato le leggi sul copyright Mediaset: per questo è stata chiesta, e ottenuta, la rimozione di tutti i video. Dietro questa richiesta ci sarebbe la volontà di sfruttare appieno tutte le potenzialità della trasmissione, visto che dalla prossima edizione i video del programma saranno caricati su sulla piattaforma Mediaset Rivideo (e visionabili a pagamento). Adesso sul forum di Nemici compare la scritta che ho copiato sopra.

Ai gestori di Nemici di Maria va tutta la mia solidarietà (per quel poco che possa importare).

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Il Papa duro sul dramma pedofilia "Necessario tempo di purificazione".

(La Repubblica) "Un tempo di purificazione per ciascuno e per ogni singola Chiesa e comunità religiosa". Dopo lo scandalo degli abusi sessuali commessi dai sacerdoti, è questa la cura auspicata da Benedetto XVI per la chiesa americana. Il Papa lo ha affermato nella celebrazione che ha riunito oggi tutto il clero e i religiosi di New York nella cattedrale di St.Patrick.

"Sia un tempo di guarigione", ha auspicato il Pontefince, tornato per la quinta volta in questo viaggio a parlare della "vergogna" della pedofilia.

L'altra priorità affermata da Benedetto XVI è la difesa della vita in ogni sua forma. "La Chiesa è
chiamata a proclamare il dono della vita - ha detto il Papa -, a proteggere la vita e a promuovere una cultura della vita". "La proclamazione della vita - ha proseguito Benedetto XVI - deve essere il cuore della nuova evangelizzazione. E' questo il messaggio di speranza che siamo chiamati ad annunziare e ad incarnare in un mondo in cui egocentrismo, avidità, violenza e cinismo così spesso sembrano soffocare la fragile crescita della grazia nel cuore della gente".

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C'è una premeditazione nel raid al Mieli o è solo vittimismo?

Violenza omofoba, chi tace acconsente.
(Andrea Maccarrone - EPolis) Il raid vandalico al Circolo Mario Mieli, associazione che da 25 anni fa dell’impegno sociale e politico e della lotta per i diritti la ragione stessa della sua esistenza, è il terribile segnale di un clima di omofobia e violenza che è andato crescendo negli ultimi anni, spesso troppo tollerato e poco condannato.
Questo gesto costituisce un salto di qualità rispetto al passato, perché non si tratta di un’esplosione estemporanea di violenza, pur deprecabile, ma di un’azione premeditata, organizzata, di gruppo e indirizzata a un luogo di aggregazione visibile e punto di riferimento centrale per la comunità GLBT romana e italiana.
Un atto intimidatorio che spaventa, ma ci induce ad accrescere il nostro impegno, dimostrandone ancor più l’impellente necessità.
Da sempre ritengo che le aggressioni a sfondo omofobo non siano casuali e non siano solo il frutto di gesti sconsiderati di pochi giovani isolati e ignoranti. Trovano terreno fertile in una società paurosa e bloccata, incapace di guardare con fiducia al futuro. L’intolleranza, l’odio, l’avversione per la diversità e il pluralismo, il razzismo e, in particolare, l’omofobia che armano i violenti hanno dei precisi mandanti, rintracciabili in alcuni esponenti politici, religiosi o della cultura, che l’alimentano con le loro affermazioni discriminanti. Chi invece fa finta di non vedere e non si sdegna ma preferisce girare il capo dall’altro lato perché pensa che questo non lo riguardi si fa complice di uno strisciante imbarbarimento.

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Inchiesta su Pecoraro Scanio gli atti al Tribunale dei ministri.

L'ex titolare dell'Ambiente indagato insieme al fratello ed altre persone con l'accusa di associazione per delinquere finalizzara alla corruzione.

(La Repubblica) Sono stati inviati al tribunale dei ministri gli atti relativi alla posizione del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e di altre persone, fra cui il fratello Marco in merito ad una ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. Si tratta dell'inchiesta avviata dal Pm di Potenza Henry John Woodcock. Ad inviare gli atti al collegio competente per i reati ministeriali è stata la procura di Roma alla quale erano arrivati gli atti per competenza territoriale.

L'inchiesta giudiziaria riguarda un presunto scambio di favori tra imprenditori di vari settori ed il ministro, con particolare riferimento a voli e soggiorni gratuiti in alberghi di lusso in Italia ed all'estero da parte di alcune agenzie di viaggio, in cambio di appalti nel settore del turismo e, in qualche caso, nello smaltimento dei rifiuti campani. I fatti risalirebbero al 2005.

Il procuratore della Repubblica di Roma Giovanni Ferrara ed il sostituto Sergio Colaiocco hanno inviato al tribunale dei ministri le posizioni di Pecoraro Scanio, del fratello Marco, senatore dei Verdi, Mattia Fella, titolare di un'agenzia di viaggi di Perugia, ed altre cinque-sei persone tra imprenditori e funzionari ministeriali.

In particolare, gli inquirenti di piazzale Clodio hanno sollecitato i colleghi di piazza Adriana ad interrogare indagati e testimoni, ad utilizzare, previa richiesta al Parlamento, le intercettazioni telefoniche e ad acquisire documenti.

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Ballottaggio per il Campidoglio. Alemanno: A Roma correremo da soli.

(Notizie Tiscali) Il candidato a sindaco del Pdl, Gianni Alemanno ha annunciato che non vi saranno accordi formali con La Destra di Storace o altri partiti per il ballottaggio. "Abbiamo riflettuto sulla vicenda degli apparentamenti con molta attenzione e abbiamo pensato che rispetto a qualsiasi accordo fosse prioritario un messaggio ai cittadini - ha dichiarato Alemanno nel corso di una conferenza stampa - si cambia la città cambiando il modo di fare politica. Per questo abbiamo deciso di andare soli, procederemo senza accordi formali".

Continua su Il voto gay.

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Top ten della poesia. Leopardi meglio di Dante e Alda Merini batte Petrarca.

(Sabino Labia - Panorama) L’Infinito batte la Divina Commedia, o meglio Giacomo Leopardi batte Dante Alighieri. È questo, infatti, il risultato del sondaggio mensile promosso dalla Società Dante Alighieri sul sito Ladante.it.

Il massimo esponente del Romanticismo e del pessimismo, mal sopportato dagli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori, è risultato il poeta più amato dagli italiani con il 25% delle preferenze, superando in una sfida stellare il Sommo Poeta tanto rivalutato negli ultimi anni grazie alle declamazioni televisive di Roberto Benigni e che ha ricevuto il 17% dei consensi.

Certo versi come “Sempre caro mi fu quest’ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte De l’ultimo orizzonte il guardo esclude” sono tra le più alte espressioni della nostra letteratura e ancora oggi sembrano provocare emozioni e ispirazioni in ognuno di noi così come ha dichiarato una cantante rock come Gianna Nannini: “È come se mi raccontasse il nostro mondo di oggi, come se vedesse più lontano e avesse già previsto tutto”.

Al terzo posto di questa straordinaria classifica, cui hanno dato il loro voto milioni di internauti, troviamo Eugenio Montale seguito da Giuseppe Ungaretti e Giovanni Pascoli. Una nota di particolare merito va sicuramente alla poetessa milanese Alda Merini che con la sua decima posizione è l’unica vivente ad essere entrata nell’Olimpo della poesia precedendo addirittura mostri sacri come Petrarca, Carducci e Quasimodo.

Classifica

1-Giacomo Leopardi

2-Dante Alighieri

3-Eugenio Montale

4-Giuseppe Ungaretti

5-Giovanni Pascoli

6-Ugo Foscolo

7-Luigi Pirandello

8-Alessandro Manzoni

9-Cesare Pavese

10-Alda Merini

11-Francesco Petrarca

12-Primo Levi

13-Gianni Rodari

14-Italo Calvino

15-Giosuè Carducci

16-Salvatore Quasimodo

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Grillini e Rutelli. Dopo gli insulti l'idillio. A Roma i gay con la parola d'ordine "No alla destra" regalano la poltrona 'ar cicoria...

Grillini inconterà l'aspirante sindaco questa sera.
(Il Corriere della Sera) Gay e Rutelli. Per la serie, c'eravamo tanto odiati. Ma se Alemanno sindaco non s'ha da fare — irrinunciabile obiettivo per la comunità lgbt romana — ecco che i loro voti sembrano riprendere la via di Canossa (ovvero, direzione Francesco). Così almeno hanno deciso i vertici delle comunità organizzate, Arcigay Roma in primis con il suo presidente Fabrizio Marrazzo e Circolo Mario Mieli. Ma i gay romani seguiranno davvero le loro indicazioni «vota Francesco, vota Francesco»?

Considerati i numeri ufficiali, può sembrare una questione di lana caprina. Ma così non è, in vista di un ballottaggio che si fa durissimo per entrambi i contendenti. È vero infatti che Franco Grillini al primo turno, da aspirante sindaco per i socialisti, ha preso lo zero virgola qualcosa. Ma quello zero virgola al pallottoliere della conta fa 14 mila preferenze (con buona percentuale di voti disgiunti dati solo a lui e non al partito).

Nessuno può dire se quei 14 mila voti siano davvero in gran parte provenienti dalla comunità gay, ma è certo che ad affermarlo non si commette eresia. Grillini potrebbe dunque fare, anche lui (non solo Ciocchetti, comunque nettamente più forte) da ago della bilancia. E stasera incontrerà l'aspirante sindaco del Pd (ma tra i due c'è già stata qualche telefonata) in un vertice nella sede del comitato Rutelli. «Vedremo se ci faranno la proposta di apparentamento e valuteremo la proposta politica. Impensabile lasciare Roma a una destra neofascista», ha già detto Grillini. Al vertice parteciperanno anche Zingaretti e il segretario romano del Ps Atlantide Di Tommaso.

Dal canto suo, al pio Rutelli — nemico giurato di registri di unioni civili et similia, da poche ora realtà legiferata anche in Uruguay — dovrebbe riuscire un miracolo: quello di intercettare a sinistra almeno una parte del laicismo gayo (l'altra parte non accetterà mai la logica del «scordammoce 'o passato » e continua a vederlo come fumo agli occhi) e alla sua destra il voto dell'Udc. Senza urtare troppo le suscettibilità Oltretevere.

Il Ps per ora alza la posta e punta in alto, chiedendo «un'apertura concreta su laicità e diritti civili, come il registro delle unioni di fatto». Poi si sa, nelle trattative, l'accordo spesso si trova a mezza strada (magari il centro di cultura omosessuale e azioni antiomofobia per la comunità, e un paio di posti in qualche cda per il Ps). Certo che il Francesco aspirante sindaco qualcosa per quei 14 mila voti deve pur fare. Ed ecco che intanto giovedì, dopo episodi vandalici di marca neofascista nella sede del Mieli, l'aspirante sindaco ha varcato l'altra sponda, andando in visita nella sede a soqquadro e portando la solidarietà in quelle sale dove non si vedeva dai lontani anni '90. Stasera intanto, alle 23 in via San Giovanni in Laterano, Arcigay ha convocato un sit-in contro l'intolleranza omofoba, con l'adesione della ministra uscente Barbara Pollastrini.

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Gay in fuga dall'Arcobaleno.. "Avete difeso i diritti solo a chiacchere".

(Davide Varì - Liberazione) «E perché mai avrei dovuto votare un partito che non è stato capace di portare mezzo risultato a casa e che ha sempre scelto e messo in primo piano la stabilità di un governo che ha sistematicamente ignorato i diritti delle persone omosessuali?». Il più duro è Marco, 37 anni, architetto, gay e compagno di Luca. Marco è uno dei tanti che il 13 e 14 aprile scorso ha scelto di non votare Sinistra arcobaleno. «Sì, non ho votato la sinistra, finora avevo sempre votato Rifondazione ma stavolta ho scelto di punirli per fargli capire che la loro presenza ha un senso ed un significato preciso: difendere i diritti dei più deboli. E non c'è dubbio che noi gay in questo momento siamo tra i più deboli».

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Amici di Maria. Polemica tardiva di Grazia Di Michele: «Marco non meritava. Il prossimo anno forse non torno».

(Il Giornale) No, proprio non avrebbe voluto vedere lui, Marco, con il trofeo di Amici in mano. Avrebbe preferito di gran lunga che venisse assegnato a Roberta o a Pasqualino. I due ragazzi per cui è rimasta nella scuola di Amici ad insegnare, nonostante il forte disagio: «Mai li avrei abbandonati». Grazia Di Michele, la cantautrice degli Amori diversi, professoressa della scuola di Canale 5, è in fiume in piena il giorno dopo la finale, parla di questo «anno difficile» e soprattutto rivela che non sa se l'anno prossimo tornerà nella scuola di Cinecittà.
Partiamo da Marco. «Certo, sono contenta per lui, come lo sarei per qualsiasi ragazzo avesse vinto. In finale ha cantato benissimo. Ciò non toglie che non fa piacere vedere trionfare un allievo che si è distinto per un comportamento e un rendimento non consono a una scuola. Se bisogna premiare il talento in canto, ballo e recitazione, secondo me erano più accreditati Roberta e Pasqualino, più versatili, studiosi e capaci di relazionarsi». Tra la Di Michele e Marco si è creato un profondo conflitto: a inizio anno lei ha proposto la sua espulsione dalla scuola, con l'assenso di tutti gli insegnanti. Poi Marco è stato ripescato grazie all'intervento di un altro professore, Luca Jurman, che ha creduto in lui e, sostanzialmente, gli ha fatto da insegnante di sostegno, lavorando molto sull'aspetto caratteriale. Scelta che ha comportato lo schieramento del corpo docente in due, uno che allenava la squadra bianca e l'altro la blu, e l’intervento degli insegnanti a microfono aperto nelle puntate in diretta con tanto di messa in onda di discussioni, liti, prese in giro. E Grazia come ha vissuto tutto questo? «Male, con un forte disagio. A un certo punto, è partita la deriva, per cui alcuni ragazzi si sono sentiti liberi di insultare i professori». Maria De Filippi a queste accuse risponde che non si fa altro che registrare quello che succede e che, fuori dal talent, la società è anche peggio. «Però si può scegliere quello da mandare in onda e quello da tenere nel cassetto. E comunque ci sono dei limiti di rispetto che non si possono travalicare. Io li ho fatti presenti e, sinceramente, la De Filippi ha cercato di frenare i ragazzi, però ormai i conflitti erano troppo accesi». Dunque, che farà la prossima stagione? «Ora voglio riflettere, se la direzione che prende la scuola è quella che si è vista quest'anno, faccio fatica a pensare di tornare. Non posso insegnare a mio figlio il rispetto e poi farmi vedere da lui in Tv mentre dei ragazzi mi mettono in discussione pure come madre».

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Milano. Phillippe Starck, l'artista che odia il design. I mobili a ergonomia sessuale

Phillippe Starck, il designer più famoso del mondo, presenta a Milano una microcentrale eolica 'da casa' e una collezione di mobili 'a ergonomia sessuale'. E in questa intervista dichiara: "Il design mi interessa poco, anzi nulla". Colloquio con Philippe Starck.

(Giacomo Leso - L'Espresso) Philippe Starck, 59 anni, è uno di questi uomini indomabili, pieni di sé, gentili nella vita di ogni giorno ma impossibili nel confronto, che trovano il conflitto stimolante. Designer più conosciuto al mondo, riceve una ventina di richieste di interviste al giorno e sta a sua moglie, Jasmine, ex giornalista, sceglierne una ed organizzarla. Le domande devono essere inviate prima, come ai ministri, le regole le detta lui. Prendere o lasciare.

Ha definito "ridicolo" il fatto che il Centro Pompidou abbia deciso di dedicargli un'esposizione cinque anni fa: vi si presentava in ologramma con la sua faccia proiettata su delle statue "E tutti sanno che fine fanno le statue" dice, spiegando che è contro ogni forma di credo. In "Starck contro Starck", documentario di Vassili Silovic, che un suo amico ha voluto produrre su di lui, non sta al gioco, gli fa cambiare film, fa quello che vuole e mostra in realtà il suo lato più debole: il suo ego naturalmente sovradimensionato. Un giorno anche lui, come Valeria Marini nei vecchi sketch della Marchesini, finirà per far causa alla sua immagine.

In questa intervista a L'espresso, va a ruota libera. Dichiara che "fra due anni" smette, che il "design non lo interessa", che "i giornalisti sono impostori almeno quanto lui", che l'importante è lasciare un segno. Ma parla anche dei suoi "mobili ad ergonomia sessuale" e dell'eolica casalinga che presenta a Milano.

Ha dichiarato che fra due anni smette. Conferma?
Il design mi interessa poco, se non nulla. È per pigrizia che ho fatto questo mestiere che mi ha scelto più di quanto io lo abbia scelto. Il che è il più grande errore che si possa fare in una vita. Ai miei figli cerco di dire che anche se una persona è la più intelligente del mondo quando è la numero uno nel suo settore, se non ha scelto il suo mestiere questo è inutile.

Se il design la interessa poco, che cosa l'interessa?
Capire. Provare a comprendere i funzionamenti, le strutture, la materia, la chimica, la fisica delle cose, perché comprendendo quello si entra nella polpa nella ragione di esistere della nostra specie animale. Siamo "scimmie verticali", scimmie vestite. Il mio lavoro è provare a capire. Però, nonostante abbia avuto la gioia di ricevere corsi da un gran professore dell'astrofisica come Thibault Damour, membro dell'Accademia delle scienze e dell'Istituto di Francia, è impossibile per uno come me tentare di capire, per esempio la meccanica del cervello, la meccanica della comprensione. Quello che posso percepire, invece, quello che ascolto è la musica di questa meccanica, posso percepirne degli stralci e collegarli alla vita reale e trarne conclusioni per la vita reale e per la vita amorosa. Con un piccolo sforzo ne esce la più bella poesia dell'uomo che sono la matematica e l'astrofisica.

Sorprende che un designer si interessi all'astrofisica...
Mi sono sempre interessato alla mutazione. Ho una passione per la nostra specie animale e mi chiedo perché abbia deciso di diventare più intelligente, per diventare migliore, prendere il controllo della velocità, della qualità della sua rapidità di mutazione. Questa è l'unica differenza che abbiamo con l'animale. Questo è quello che mi appassiona, la zuppa primordiale, 4 miliardi di anni fa, un'esplosione, il batterio, il pesce, la rana, la scimmia e la super scimmia che siamo. Fra altri quattro milioni di anni il sole esploderà e questo farà implodere la terra. Siamo quindi oggi nel bel mezzo di questa grande e bella storia di 8 miliardi di anni. Il batterio dell'origine non aveva nessuna idea di quel che siamo noi oggi e noi non abbiamo alcuna idea di quel che saremo fra quattro miliardi di anni.

Quali sono le conclusioni che trae da questa riflessione?
Una delle regole è che un progetto non ha legittimità se non s'iscrive in questa storia, nella grande storia degli 8 miliardi di anni. Cerco di attenermi a quest'idea, con successo variabile in quanto sono solo un piccolo designer di regali di natale e quando si disegnano spazzolini da denti o da WC non ci si può stimare capaci di essere alla scala di tutto questo, ma nessuno è obbligato di definirsi un genio. Tutti, invece sono destinati a partecipare. Partecipo con i miei mezzi. Oggi osservo che la curva dell'evoluzione è positiva. La storia avanza. certo, tutto dipende dalla prospettiva: da lontano la curva è impeccabile. Da più vicino ci si accorge che sale e scende. Il basso può essere chiamato ombra e barbarie, l'alto luce e civilizzazione. ma oggi le cose non vanno poi così male.

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A maggio Stomp torna a Roma.

Dopo l'eccezionale successo ottenuto nelle scorse stagioni, torna a Roma STOMP , uno tra i più rivoluzionari ed entusiasmanti eventi spettacolari degli ultimi anni.

Il gruppo di artisti inglesi molto sensibile ai temi ambientali che usa materiali di riciclo per dar vita ad uno concerto-spettacolo originalissimo.

Gli Stomp, infatti sono stati testimonial nel 2006 di un' iniziativa per sensibilizzare i cittadini nei confronti dell' inquinamento a New York, chiamata "STOMP OUT LITTER- KEEP NY CITY CLEAN", ed hanno partecipato a Milano ad una iniziativa simile nel 2007 chiamata "I LAV MILAN" , in collaborazione con Legambiente.

Con la sua combinazione unica di teatro, danza, commedia e percussioni, questa produzione pluripremiata continua a richiamare pubblico in tutto il mondo. STOMP trova la bellezza e la musica nel mondo terreno. Trasforma scope in strumenti e battiti di mani in una conversazione; le immondizie e il disordine della vita urbana diventano fonte di ritmo e stupore contagioso.

Dopo l'eccezionale successo ottenuto nelle scorse stagioni, torna STOMP, uno tra i più rivoluzionari ed entusiasmanti eventi spettacolari degli ultimi anni. Senza trama, personaggi né parole, STOMP mette in scena il suono del nostro tempo, traducendo in una sinfonia intensamente ritmica i rumori della civiltà contemporanea. Con strofinii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati di STOMP danno voce ai più "volgari" oggetti della vita quotidiana : bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope, spazzoloni, riciclandoli ad uso della scelta in un ciclone di ironia travolgente.

L'irresistibile esperienza di STOMP, che nasce a Brighton (Inghilterra) nel 1991 dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, ha trionfato in questi ultimi anni nei più importanti festival e teatri del mondo, da Broadway a Parigi, da Los Angeles a Tokyo.

Sfidando continuamente ogni convenzione sui confini di genere, STOMP è danza, teatro e musica insieme. E' un elettrizzante evento rock, un anomalo concerto sinfonico in stile "videoclip": senso rapido del tempo, visualizzazione della musica, vortice ritmico nella scansione delle immagini. E' circo, rito tribale, cultura del rumore che si fondono in un'opera metropolitana. E' mega-balletto, con la furia ritmica e sensuale del flamenco e la precisione del gioco percussivo del tip-tap. E' l'umorismo del cinema muto dato in prestito alla Pop Art.

E' comunicazione forte, diretta, capace di coinvolgere il pubblico di ogni lingua, cultura, generazione. E' sfida ecologica allo spreco urbano. E' trasgressione heavy metal e satira anti-inquinamento. La loro missione? Liberare, attraverso il ritmo, i suoni più comuni e per questo più sconosciuti dell'epoca contemporanea.

E' la violenza e l'intensità del ritmo che muove il mondo del Duemila.

dal 6 al 17 maggio 2008
Teatro Olimpico di Roma - piazza Gentile da Fabriano
Dal martedì al sabato ore 21 - Sabato e domenica ore 17,30 e 21,00
Costo dei biglietto da € 33.00 a € 16.00

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Iniziative. “Divercity”: A Napoli i migranti omosessuali si incontrano sul web.

(Napoligaypress) La vita dei migranti in Italia è difficile, in particolar modo per quelli senza permesso ed ancor di più quando l’orientamento sessuale degli stessi va contro la cultura e la morale religiosa. Questa è la condizione di molti migranti che vivono così in maniera critica la loro condizione di gay e trans e vengono emarginati in maniera duplice.

A Napoli il comitato provinciale dell’Arcigay con il sostegno del Comune ha lanciato Divercity (che rientra nella serie di iniziative del “Progetto Città Sociale” dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli).

Il progetto, il primo a livello nazionale, si rivolge espressamente a migranti omosessuali e transessuali che vivono in Italia ed in particolare nel territorio della regione Campania.

Fulcro del progetto è il sito web multilingue (costola del sito di Arcigay Napoli) che si pone come punto di riferimento per i migranti lgbt della città, ed ha lo scopo di informarli sulla legislazione vigente, sui servizi a loro disposizione: sportelli legali, assistenza sanitaria e altri. Ma è anche un punto di osservazione delle comunità migranti circa i diritti civili in Italia e nel mondo.

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Amici di Maria. C'è Marco, un nuovo disoccupato.

(Extension) Un nuovo futuro disoccupato si sta affacciando all'universo asfittico(causa sovrappopolazione) e caracollante del mondo dello spettacolo: Marco Carta. L'ex parrucchiere sardo che ha fatto della demonizzazione dei sui concorrenti il punto forte della sua politica, ha vinto Amici. Sicuramente ora crederà di diventare il nuovo Tiziano Ferro della musica italiana. Invece, con altissime probabilità, finirà per far parte di un carrozzone in salsa musical che girerà le cittadine italiane finchè ancora la gente ricorderà il suo nome. Poi rimarrà per sempre l'ex di Amici. E andrà a fare compagnia a tutti gli altri ex di qualche cosa: Grande Fratello, Isola dei famosi, La Fattoria, ecc ecc. Ma va bene così, il mondo dello spettacolo è atroce e tutti lo sanno. Forse, e a qualcuno sfugge, il mondo dei fans che lo sostiene, però, lo è ancora di più. Perchè da bravi bulimici delle emozioni i fans dei talent show sono capaci di darsi totalmente ai loro idoli di cartone per poi dimenticarsi poi di loro all'inizio di una nuova edizione. E loro, i beniamini posticci, illusi credono di potersi nutrire di questo affetto all'infinito come fossero veri divi dotati di talento e personalità. E invece l'unica cosa di cui sono dotati è di una sana faccia tosta (e questa edizione di Amici più delle altre lo ha dimostrato). Ma va bene così. E' giusto così. Deve essere così. Questa è la televisione, bellezza. Verrebbe voglia di dire. Peccato che i concorrenti, rastrellati nella provincia Italia, credono ogni volta che sarà diverso, che loro ce la faranno, che loro hanno qualcosa in più, che loro... Dio solo sa che cosa. E i fans (finchè ci sono) fedifraghi e bugiardi gonfiano questo credo, tanto da far sentire i ragazzetti, fino a qualche giorno prima alle prese con phon e grucce, forti e in grado di volare in alto, facendogli dimenticare che le loro ali di gommapiuma (o di Carta), ricavate da un avanzo di scenografia, non li può portare lontano. Lo ripeto: va bene così, è giusto così, deve essere così. Però che qualcuno avvisi Marco Carta, il nuovo disoccupato (probabile) dello spettacolo. Almeno la gommapiuma la userà per attutire la caduta. Buona camicia a tutti

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Inchiesta. Spendaccioni e consumisti. L'economia punta sui gay.

Viaggi e moda, locali e editoria: in Italia un business da 150 milioni.
(Sandra Riccio - La Stampa) La diversità è ricchezza per tutti. Se ne sono accorti gli operatori del turismo che a un segmento di nicchia come quello degli omosessuali hanno dedicato lo stand più grande del Salone internazionale del turismo che si tiene in questi giorni a Barcellona. Sotto lo stesso tetto sono confluiti oltre 50 espositori di tutto il mondo che per il target dei gay hanno preparato pacchetti viaggio su misura. Le potenzialità di incassi non mancano. Stando alle stime, i viaggi dedicati a omosessuali e lesbiche raccolgono circa il 7% dell'intero giro d'affari generato dall'industria del turismo. E la tendenza è in crescita soprattutto in un Paese come l'Italia in cui tra mille tabù e reticenze la categoria dei gay si sta affacciando soltanto ora con più decisione al mondo dei consumi.

E con una libertà di spesa maggiore rispetto a quella delle famiglie tradizionali. «In più in Italia questo elemento è anche amplificato perché circa la metà dei 5 milioni di omosessuali nostrani vive ancora in famiglia e dunque ha un reddito residuo che in proporzione è ancora più alto rispetto alle medie europee», spiega Alessio De Giorgi amministratore delegato del sito Gay.it.

Nato nel 1997 come punto di incontro in rete per la comunità omosessuale nel 2007, ha fattura poco meno di un milione di euro. Tra le prime iniziative che ha sviluppato c'è proprio il portale dedicato ai viaggi Out Travel. La più grande agenzia di viaggi gay online in Italia ogni anno manda in vacanza circa 3mila persone con un fatturato che arriva a 1,5 milioni di euro. Intorno a questa realtà è sorto poi tutto un universo fatto di guide ed eventi dedicati a questo universo.

Ma non soltanto i viaggi fanno guadagnare. Stando ai dati forniti dagli addetti ai lavori il giro d'affari generato nel nostro Paese da questa comunità si muove tra i 100 e i 150 milioni di euro l'anno. Una grossa fetta della torta la incassa il mondo della moda e quello dell'intrattenimento. Anche l'Arcigay, con la rete di locali, bar, saune, discoteche, genera una buona parte delle entrate. «Basti pensare che le persone che frequentano tutti i locali dell'area in tutta Italia sono ogni anno due milioni con una spesa media di 15-20 euro a testa», dice il presidente dell'ArciGay, Aurelio Mancuso. E poi c'è il settore della comunicazione con le molte riviste dedicate a questo universo da Babilonia a Clubbing fino a Pride. In tutto distribuiscono 50 mila copie al mese.

Le potenzialità del fenomeno sono sotto gli occhi di tutti. Sulle televisioni nazionali passano spot con situazioni ironiche o trasgressive, sul mondo gay: dal giovane smilzo che diventa un nerboruto ballerino (gomme da masticare Vigorsol), al baciatore misterioso (liquore Bailey´s). I media dedicati al pubblico omosessuale, dal sito Internet Gay.it alla televisione satellitare Gay.Tv, dopo la prima fase di sperimentazione hanno fatto il grande salto, cercando nuova pubblicità di grandi aziende sull´esempio dei primi apripista, fra i quali ci sono stati la Renault e i telefonini Sony Ericsson. Le potenzialità sono state scoperte anche dai grandi gruppi della telefonia mobile: «Siamo stati partner dell'evento romano Gay Village per due anni. Il target gay è per noi un target caratterizzato da un'elevata propensione ai consumi comunicativi e all'innovazione tecnologica. Si tratta di una nicchia che in Italia deve ancora emergere del tutto e quindi le potenzialità sono alte», dice Stefano Piastrelli, direttore comunicazione e advertising del gruppo telefonico 3 Italia.

E l'economia omosessuale ha anche un indotto. Le varie dinamiche sono state studiate anche dal mondo dell'Università: «L'apertura verso il mondo gay può avere numerosi effetti postivi sull'economia e sullo sviluppo di una regione e di un paese, sia diretti che indiretti. Per effetti indiretti si intende l'impatto sul clima di apertura mentale e culturale e che stimola l'incontro tra idee diverse e processi innovativi. Gli effetti indiretti consistono invece in tutto quello che riguarda i consumi, il turismo e industrie collegate», dice Irene Tinaglia, ricercatrice della Canegie Mellon University di Pittsburgh e autrice del libro di prossima uscita con Einaudi «Talento da Svendere. Perché il talento in Italia non riesce a prendere il volo».

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Celebrata in Uruguay la prima unione civile fra gay del Sud America.

(L'Unità) Pacs a Montevideo, capitale dell'Uruguay. Ed è la prima volta che si celebra l'unione civile fra due gay nel Sud America. I due neo congiunti sono il direttore di un teatro di 67 anni e il suo compagno di 38 anni.

Al termine della cerimonia, che si è svolta davanti a un giudice alla presenza di familiari e amici della coppia, il direttore del teatro, Juan Carlos Moretti, ha parlato di «un atto di giustizia e un passo avanti per la società uruguayana».

La legge, approvata all'inizio dell'anno in Uruguay, consente alle coppie omosessuali o eterosessuali di concludere un patto civile, dopo almeno cinque anni di vita comune, e garantisce diritti analoghi a quelli del matrimonio per quanto riguarda l'eredità, la pensione e l'assistenza sanitaria.

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Mieli attaccato, Arcigay Roma protesta.

(Un voto gay) Sinceramente non capisco. Il Mieli subisce un deplorevole attacco da vandali, forse fascisti, e l'Arcigay Roma protesta al Colosseo. Manifestazione contro tutte le forme di intolleranza che salta fuori proprio all'indomani del raid al Mieli.
Non voglio pensara male, ma sul serio non capisco...
Poi subentra la malizia: Marrazzo avrà chiamato la Praitano per comunicargli questa manifestazione o era troppo indaffarato anche a sto giro?
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Sciacallaggi
(Une belle histoire) Ancora riguardo al raid di ieri al Mario Mieli...sono rincuorato dal fatto che quanto accaduto abbia smosso un pò gli animi... e nel caso dei commenti al post precedente fortunatamente ho visto non solo degli amici e dei frequentatori di questo blog. Sì, effettivamente, come diceva qualcuno, anche io credo che non sia una coincidenza il fatto che quest'aggressione sia arrivata immediatamente dopo le elezioni dello scorso fine settimana. E mentre in Tv (mi sembra) il fatto è passato come al solito inosservato, i due candidati al Campidoglio non hanno fatto mancare la loro solidarietà. E ci sarebbe mancato altro. Però vorrei ricordare a colui che occuperà la poltrona di sindaco dalla fine di Aprile che non abbiamo bisogno di solidarietà. Abbiamo bisogno di sicurezza e sicurezze. Abbiamo bisogno che una città come Roma non veda più accadere cose come queste che si stanno ripetendo con una frequenza sconcertante. Intanto stasera, tornando a casa, mi è capitato di leggere di una manifestazione in via San Giovanni, una notizia che è stata riportata anche da qualche quotidiano online. Avevo dato per scontato che ad organizzarla, visto l'accaduto, fosse stato lo stesso Circolo Mario Mieli. Grazie a lui invece ho poi scoperto che la regina dei palchi improvvisati, la vedette dei "sit-in senza sit" sig. Fabrizio Marrazzo, (ancora!) presidente di Arcigay Roma, avrebbe colto la palla al balzo per un comizio che credo si stia tenendo proprio ora mentre scrivo. Che se poi sta andando a finire come l'ultimo, trasformatosi in un fantastico tête à tête con la signorina Helena Velena che gli urlava dietro aizzandogli giustamente la folla contro, sarebbe stato da andarci solo per gustarsi la scenetta e farsi quattro risate. Non che il fatto che ora Arcigay Roma organizzi manifestazioni PER il Mario Mieli non faccia già ridere di suo eh!

A proposito: ma secondo voi qualcuno ad Arcigay Roma si sarà ricordato di "avvertire" i diretti interessati che si sarebbe svolta una manifestazione indetta in loro solidarietà?

NB: come scritto qui il Circolo, anzichè organizzare una manifestazione in strada ed in piazza, mercoledì 23 Aprile a partire dalle 17 aprirà simbolicamente le sue porte a "chiunque voglia parlare, incontrarsi, discutere o semplicemente salutarsi".

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