banda http://blografando.splinder.com

mercoledì 30 aprile 2008

Cedeva i 3 figli per giochi erotici di gruppo, arrestata una madre a Palermo.

[i](Credits: Ansa)[/i]

(Panorama) La polizia ha scoperto a Palermo un giro di abusi sessuali di cui erano vittime tre fratellini, tutti con meno di 10 anni. I fatti si sarebbero verificati a Ballarò, un quartiere popolare della città. I poliziotti hanno eseguito quattro provvedimenti cautelari che riguardano un diciassettenne e tre maggiorenni, tutti accusati di violenza sessuale di gruppo. Le ordinanze sono state emesse dal gip del Tribunale per i Minorenni di Palermo, Valeria Spatafora, e dal gip del Tribunale di Palermo, Maria Pino, su richiesta dei sostituti procuratori Francesca Lo Verso e Alessia Sinatra.

Fra le persone arrestate c’è anche la madre 30enne dei tre piccoli che subivano le violenze e poi una coppia, marito e moglie, di 25 e 24 anni, titolare dell’abitazione in cui si sarebbero verificati gli abusi. Una delle bambine, già ospite di una casa famiglia, ha avuto il coraggio di rivelare agli assistenti sociali alcuni segreti fino ad allora sottaciuti. La casa della coppia di coniugi, secondo gli investigatori, sarebbe stata nel corso del tempo luogo di abituale frequentazione per la piccola e la madre e soprattutto teatro di giochi erotici spinti cui, nel migliore dei casi, i fratellini sarebbero stati costretti ad assistere.

Strumento di coinvolgimento per i bambini ai “giochi sessuali di gruppo” sarebbe stato il gioco dell’obbligo e della verità realizzato con la classica bottiglia che a conclusione del suo giro avrebbe stabilito il destinatario dell’abuso perpetrato dalla coppia di coniugi ed addirittura dalla madre delle vittime. Secondo gli investigatori, gli indagati all’interno dell’abitazione non si sarebbero limitati ai giochi sessuali ma avrebbero anche fumato sostanze stupefacenti ed avrebbero visionato film pornografici, sempre in presenza dei minorenni. Le dichiarazioni delle vittime sono state vagliate da operatori e psicologi infantili che in conclusione ne hanno attestato l’attendibilità.

Sphere: Related Content

Anglicani-vescovo gay: Dio "deluso" da arcivescovo di Canterbury,

Robinson: Williams non prende posizione contro chi insulta i gay.
(Apcom) Il primo vescovo omosessuale della Chiesa Anglicana, Gene Robinson (nella foto), accusa l'Arcivescovo di Canterbury Rowan Williams di non aver preso posizione contro i più tradizionalisti, che hanno criticato la sua nomina, bollando la sua vita come un abominio rispetto agli insegnamenti religiosi. In un'intervista alla trasmissione 'Hardtalk' della Bbc, Robinson afferma che Dio è rimasto "molto deluso" dal modo in cui Williams ha affrontato l'Arcivescovo nigeriano Peter Akinola, una delle voci più critiche, che ha paragonato l'omosessualità alla "bestialità, a una forma di schiavitù", minacciando lo scisma della Chiesa anglicana.

Alla domanda sul perchè Williams non abbia affrontato Akinola, Robinson ha risposto: "Dovreste chiederlo a lui e credo che dovrà risponderne davanti a Dio. Io ritengo che Dio sia rimasto molto deluso dalla sua riluttanza nell'affrontare Peter Akinola e gli altri come lui che hanno rilasciato dichiarazioni che ogni persona sensata troverebbe sopra le righe". Robinson ha denunciato di aver ricevuto minacce di morte e di essere costretto a indossare un giubbotto anti-proiettile nelle sue apparizioni pubbliche. Nell'intervista, che sarà trasmessa questa sera, il vescovo sottolinea anche come il linguaggio usato dalla destra religiosa americana contro gay e lesbiche, trattati "come se fossimo dei sub-umani", "crea un'atmosfera in cui una persona violenta può sentirsi giustificata".

Gene Robinson, gay, divorziato e padre di due figli, è stato nominato vescovo del New Hampshire nel 2003, scatenando violente proteste. Uno dei più duri critici fu proprio l'Arcivescovo Akinola, presidente del Consiglio delle province anglicane in Africa, che conta 37 milioni di membri.

Sphere: Related Content

Bologna, Cofferati: ''Concordato percorso del gay-pride''.

Il corteo sfilerà dalle Due Torri ai Giardini Margherita fino a piazza VIII Agosto.
Il sindaco: ''Raggiunta una soluzione molto ragionevole e in grado di assicurare tutte le esigenze, sia quelle dei promotori dell'evento, sia quelle delle attività commerciali".

(Adnkronos) "Una soluzione molto ragionevole e in grado di assicurare tutte le esigenze, sia quelle dei promotori del Gay Pride, sia quelle delle attivita' commerciali". Cosi' il sindaco di Bologna Sergio Cofferati parla dell'intesa raggiunta oggi, in seno al tavolo dell'Ordine pubblico e la sicurezza, riunitosi in Prefettura per definire le modalita' del corteo dell'orgoglio omosessuale che sfilera' il prossimo 28 giugno sotto le Due Torri.

"Abbiamo concordato gli aspetti di massima del Gay Pride - riferisce il sindaco - con gli organizzatori ed i rappresentanti degli ambulanti" della Piazzola. Nello specifico, il percorso prevede una partenza di un primo tratto di corteo, senza veicoli, alle 14.30 da piazza Ravegnana, sotto le Due Torri, che lungo via Castiglione e via Santo Stefano, raggiungera' i Giardini Margherita dove e' previsto il raduno centrale.

Da qui, alle 15.30, prendera' il via la sfilata con i carri, che percorrera' i viali di circonvallazione, via dei Mille e via Irnerio per concludersi in piazza VIII Agosto, dove sara' allestito il palcoscenico. La piazza, che ogni week-end ospita il mercato settimanale, sara' liberata dagli ambulanti intorno alle 13, "in tempo utile - ha spiegato Cofferati - per consentire ad Hera di pulire la zona" e quindi per lasciare spazio alla festa gay.

La sera prima, invece, in piazza Maggiore ci sara' una proiezione cinematografica che sara' inserita nel cartellone estivo delle serate di cinema all'aperto e che fara' da apertura al Gay Pride 2008. Per la manifestazione, "gli organizzatori stimano di radunare un migliaio di persone" ha ricordato infine Cofferati, concludendo che al tavolo in Prefettura "abbiamo lavorato con profitto".

Sphere: Related Content

Amici. Duro attacco de L'Avvenire alla trasmissione: "Puro bullismo".

Il quotidiano cattolico "Avvenire" si lancia in una feroce critica dello show di Maria De Filippi: esibizione di teppismo, caccia alla fama, esaltazione della mediocrità.

(Libero news) Alla fine qualcuno lo ha detto: il re è nudo. Sulle pagine del quotidiano cattolico Avvenire è comparso un articolo in cui si critica ferocemente il programma di Maria De Filippi. In sintesi, queste le contestazioni: promuove il bullismo, è un'esibizione di teppismo, alimenta la caccia alla fama, rappresenta l'esaltazione della mediocrità, è un insulto agli insegnati veri e alle scuole vere. Insomma, le liti tra studenti, i ragazzi che alzano la cresta e si azzuffano con i professori, li criticano, li deridono, li umiliano, i concorrenti che prendono voti solo per le polemiche e l'aspetto fisico... Tutte queste cose al giornalista del quotidiano non sono proprio andate giù.

Ma andiamo con ordine: è apparso su La Stampa un articolo a firma di Siti, intitolato "Amici è l'unica scuola che funziona" in cui si esaltava il programma della De Filippi. Pronta la risposta di Avvenire. In un editoriale intitolato "Il bullismo di certi intellettuali", Davide Rondoni sottolinea come «esistono due tipi di bullismo, quello becero di certi studenti, sguaiato e maleducato fino a far tenerezza dopo aver fatto rabbia, e quello beneducato e più acido di certi intellettuali. Perché se è bullismo allagare le aule e fare scherzi di dubbio gusto, è bullismo ancora peggiore titolare, come fa la prima pagina del quotidiano La Stampa, che "Amici è l'unica scuola che funziona". Teppismo intellettuale e perciò più deleterio. [...] Siti (che firma il pezzo su La Stampa, ndr.) - ammonisce il quotidiano della Cei - deve ammettere che il paragone con la scuola regge fino a un certo punto (in palio ci sono 300mila euro e la mediocritàviene premiata in modo scandaloso) resta a mio avviso un'offesa per schiere di insegnanti il fatto che il loro quotidiano lavoro sia confrontato e svilito nel paragone con la trasmissione. E qui sta il bullismo in guanti di velluto dell'articolo, la perversione reale del suo banalissimo inno: il voler considerare che Amici e la scuola perseguano scopi simili, che la conduttrice abbia intenzioni lontanamente simili a quelle che per poche centinaia di euro al mese muovono ogni mattina tante brave persone ad affrontare la prova dell'aula e dei ragazzi. Questo accostamento - conclude l'articolo - è offensivo. La scuola in quella trasmissione è una parodia irreale, funziona secondo regole volute dalla tv, e lo scopo che si persegue è il raggiungimento della fama e del successo. Amici e gli intellettuali che la blandiscono compiono uno dei peggiori atti di teppismo contro la scuola e la stessa vita dei ragazzi».

Tempo fa durante una nostra intervista Chicco Sfondrini ci aveva detto che la trasmissione riportava semplicemente in tv gli atteggiamenti che i ragazzi hanno normalmente in aula. Oggi però nessuno della trasmissione vuole replicare alle critiche.
---
L'articolo originale di Davide Rondoni su L'Avvenire.

Sphere: Related Content

Sorpresi per ben due volte! Lui con i pantaloni abbassati, lei con la gonna alzata. Sesso in stazione coppia denunciata.

(Il secolo XIX) Hanno collezionato una doppia denuncia a piede libero per atti osceni in luogo pubblico, i due focosissimi amanti, lei un’italiana di 28 anni, abitante in provincia di Savona, lui un polacco 24enne senza fissa dimora in Italia, che una pattuglia della Polizia Ferroviaria di Voghera ha sorpreso in circostanze inequivocabili due volte, l’una a distanza di pochi minuti dall’altra. La doppia esibizione ha avuto come teatro la stazione ferroviaria. Gli agenti, in servizio di scorta ai convogli in arrivo e partenza, li hanno intercettati mentre amoreggiavano in un sottopasso.

Invitati a sistemarsi, lui i pantaloni, lei la gonna, sono stati scortati al comando, identificati e denunciati per atti osceni. La donna è stata denunciata anche per non aver osservato un provvedimento della Procura della Repubblica di Savona, che le impedisce di lasciare il paese, nell’entroterra savonese, nel quale risiede.

Usciti dagli uffici della Polizia Ferroviaria i due, come se nulla fosse successo, si sono nuovamente concessi delle effusioni, talmente hard che gli agenti li hanno dovuti interrompere per la seconda volta. In questa circostanza, però, hanno rimediato anche un deferimento a piede libero per minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, per aver cercato di aggredire i poliziotti intervenuti a bloccare le loro performance.

Sphere: Related Content

Finto fotografo condannato a Bari. Realizzava film porno con minorenni.

Il Tribunale ha condannato un finto fotografo di 33 anni, che estorse le prestazioni in video a due ragazzine, promettendo in cambio dei “book” .
(La Gazzetta del Mezzogiorno) Spacciandosi per fotografo accreditato presso importanti riviste di moda nazionali, un agente di commercio barese di 33 anni, Flavio Stancarone, indusse due ragazze minorenni a girare filmini pornografici per ottenere in cambio book fotografici da inviare ai giornali: oggi l'uomo è stato condannato a Bari a tre anni di reclusione per diffusione di materiale pornografico minorile. La sentenza è stata emessa con rito abbreviato dal giudice Antonio Lovecchio.
Il finto fotografo fu arrestato dalla Polizia nel maggio 2007 in esecuzione di un provvedimento cautelare. Le indagini erano state avviate dalla Squadra mobile dopo le denunce presentate dalle mamme delle due ragazzine vittime del trentatreenne: durante una perquisizione nell’abitazione dell’uomo furono sequestrati book fotografici realizzati con la promessa di portarli all’attenzione delle riviste di moda e, successivamente, un computer con otto cd rom contenenti le immagini pornografiche.

Sphere: Related Content

Prima mozione dei senatori del Pdl presentata in tempo record: La rimozione di Bassolino.

(Eleonora Gitto - è costiera) Un record assoluto. Il 29 aprile alle 12 è stato eletto Schifani alla Presidenza del Senato della Repubblica e pochi minuti dopo una notizia battuta dall’Ansa ha informato che i neoeletti Senatori del Pdl Paravia, De Feo, Compagna, Contini e altri, hanno già presentato la prima mozione in cui chiedono la rimozione del Presidente Antonio Bassolino.

I parlamentari chiedono al Governo la rimozione del Presidente della Regione Campania e lo scioglimento del Consiglio Regionale a causa della mancata soluzione dell'emergenza rifiuti ed alle responsabilità che vengono imputate agli amministratori campani per una gestione che ha messo in ginocchio la Campania e dannaggiato l'immagine dell'intero Paese.

Nella Mozione si : "impegna il Governo a sottoporre al Presidente della Repubblica, ai sensi dell'art. 126 della Costituzione, lo scioglimento anticipato del Consiglio Regionale della Campania, e la relativa rimozione del Presidente della Giunta, On. Antonio Bassolino".

"Nell'ultima tornata elettorale - ha dichiarato Paravia - siamo stati più volte sollecitati da consiglieri regionali, sindaci, consiglieri provinciali, comunali e cittadini della Campania affinché alla apertura delle Camere ponessimo con sollecitudine e forza la questione dell'emergenza rifiuti.
Tale scempio, annovera come primo responsabile il Presidente della regione On. Antonio Bassolino, peraltro rinviato a giudizio per reati inerenti il suo periodo commissariale. Questi, invece di prendere atto del fallimento della sua gestione e rassegnare le dimissioni, come l'etica e l'onestà intellettuale avrebbero voluto, ha deciso che si dimetterà solo nel 2009, un anno prima della scadenza naturale del mandato".

"Per confermare gli impegni presi con gli elettori - aggiunge Paravia - e per dare un segnale concreto di cambiamento immediato, abbiamo ritenuto opportuno presentare la mozione nella prima seduta del Senato. La mozione è stata firmata da 12 senatori (il regolamento prevede almeno 8 firme).

Abbiamo già provveduto a chiedere -ha concluso il Senatore Paravia- la firma di tutti i senatori del Pdl, Lega, e Movimento per le Autonomie. Auspichiamo un'ampia e sollecita adesione alla mozione per poterla discutere, e quindi approvare, quanto prima in Aula".

Ora non resta che attendere per sapere quando la mozione, che a quanto pare era già pronta nel cassetto, sarà discussa e quale ne sarà l’esito.

Sphere: Related Content

Solita uscita sensazionalistica di Vittorio Sgarbi. Teatro omosessuale a Milano (ma non lo dite in giro).

(Del teatro) Ha suscitato la giusta indignazione delle associazioni gay-lesbiche, l'escamotage con il quale l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Vittorio Sgarbi, ha dovuto ribattezzare il festival di teatro omosessuale, la cui seconda edizione comincia venerdì 2 maggio presso il Teatro Libero. È stato lo stesso fantasioso assessore - che già in passato aveva incrociato le lame con sindaco e giunta per eventi culturali considerati non in linea con la morale prevalente nella maggioranza di Palazzo Marino - a inventare il nome Liberi Amori Possibili. Solo così, ha spiegato Sgarbi, la delibera è stata votata dai suoi "ignari colleghi" lo scorso 18 aprile.

E pensare che uno degli obiettivi dichiarati della rassegna - si legge nella presentazione - è "parlare di omosessualità senza tabù e aprirsi a nuove prospettive lasciando da parte pregiudizi e paure" (sic!). Lasciando da parte con un po' di mestizia l'antefatto, occorre ricordare che Milano ha già ospitato nel recente passato un'applaudita manifestazione cinematografica sulle diversità e che iniziative simili si tengono da anni negli Usa ma anche a Parigi, Dublino e soprattutto a Roma, dove si svolge Garofano Verde, la rassegna di teatro omosessuale curata dal critico Rodolfo Di Giammarco. Liberi Amori Possibili (che in sé non sarebbe neppure un brutto titolo...) è realizzato in collaborazione con le maggiori associazioni omosessuali, tra cui Il C.I.G. Comitato Provinciale Arcigay Milano.

Lo spettacolo che aprirà la rassegna venerdì si intitola Sempre così carine, una commedia della poetessa inglese Claire Dowie, che scava nella vita di due donne, A e B (interpretate da Sabrina Venezia e Alessandra Roca). Amanti nel passato, le due donne si ritrovano a distanza di anni per un'occasione luttuosa, la morte della madre di B. Passioni e sofferenze lasciate a lungo covare sotto la cenere, riemergeranno con violenza. La regia è di Giancarlo Nanni. Si replica sabato 3, quando lo spettacolo sarà preceduto alle 19 da un incontro a ingresso gratuito con il critico Sandro Avanzo, sul tema Teatro omosessuale in Italia, un excursus nella storia del teatro italiano dal dopoguerra a oggi, visto attraverso il rapporto con le tematiche omosessuali.

Fra le altre compagnie impegnate nel festival, troviamo Teatro Zeta con Turbamenti notturni (4-5 maggio, scritto e diretto da Riccardo Reim); Teatro della Centena con Tu amore mio non mi riconoscerai (6-7, di e con Maurizio Argàn); Tedacà con Matrimoni diversi (8-9, liberamente tratto dal romanzo Matrimoni gay di Piergiorgio Paterlini, regia di Simone Schinocca); La perla del Tigullio Teatro con Mi presti la cravatta? (10-11, di Ennio Trinelli, regia di Fabrizio Lo Presti); Comuni marziani con Tecnologia Filosofica (12-13, di Stefano Botti e Aldo Torta); Beat 72 con Vestito piaccio, nudo convinco (prostituti con problemi e pappagallini), 14-15, di Flavio Mazzini, con Stefano De Santis e Riccardo Bergo e infine Tri-Boo con La nuova tonaca di Dio (16-17, di Jo Clifford, regia di Michele Panella, con Alessandro Baldinotti). Programma completo e schede degli spettacoli su teatrolibero.it.

Sphere: Related Content

Roma alla destra. Resa dei conti? Si ma tra i gay.

Io la vedo così.
(Giorgio - Le fate) Ho scoperto a tarda età di essere un uomo di sinistra. Dove per sinistra intendo quell'insieme di progressismo, laicità, giustizia sociale. Di uso del metodo democratico per risolvere i problemi sociali. Ho scoperto, sempre a tarda età, che se non vivessi in Italia forse non sarei di sinistra. Perchè in Francia per esempio è la destra a rivendicare il primato della laicità dello stato, mentre la sinistra lotta per la giustizia sociale. E quindi forse andrei in crisi.
Io la vedo così. Se le persone di sinistra sono come me, non avranno mai alcun interesse a votare un candidato come Rutelli che di sinistra ha solo il nome ma non le idee. Ricordiamocelo. Rutelli è quello che ha portato la Binetti in Parlamento, che parlava con Ruini per bloccare i pacs, poi i dico, e che ha appoggiato la vergognosa legge sulla fecondazione assistita, che ha fermato i progetti di legge sulla lotta all'omofobia e su ogni tema riguardante la laicità dello Stato.
E che cazzo! Tanto vale lasciare andare al potere un vero fascista (prego notare le foto dei tassisti romani che fanno il saluto al duce) e contestarlo duramente piuttosto che dover masticare amaro per uno dei nostri che non fa nulla per noi.
Un'ultima annotazione. Spero salteranno molte teste nella sinistra, ma soprattutto nel movimento gay. A partire da quella graziosa della Imma Battaglia che ha vergognosamente rotto l'unità del movimento in troppe occasioni ribadendo il proprio individualismo. Ha puntato sul cavallo sbagliato (tutti sapevamo che la candidatura Grillini serviva a compattare il popolo glbt per farlo contare di più al momento del ballottaggio) e ha perso. Ma non solo, anche quella di un individualista come il presidente dell'arcigay di Roma, Fabrizio Marrazzo, più preoccupato di apparire sui giornali che non di lavorare per il movimento.
Si farà finalmente ora la consulta federata delle associazioni glbt per decidere azioni di lobby condivise e progetti di rivendicazione in piena autonomia e unità?

Sphere: Related Content

GF8. Gianfilippo: «Figo io? Manco mi pettino». E' suo il sorriso più bello della casa.


---
Gianfilippo, il "principe gentiluomo" 4° classificato al Gf, si racconta: il reality (arrivato per caso) i veri amici nel gioco (Roby, Mario, Alice) la nostalgia per la famiglia e la libertà provate dentro la Casa. E qualche sassolino che vorrebbe levarsi.

(Sara Gamberò - Libero) Gian Filippo Failla è stato uno dei personaggi più amati del Gf8. Non tanto, o comunque non solo, dal pubblico, che l’ha salvato da sette nomination, quanto dentro le mura delle Casa. Come "l’acqua cheta che butta giù i ponti", il bel bagnino siciliano nato a Casablanca è riuscito con i modi pacati e il fare riflessivo a conquistare passo dopo passo tutti i suoi compagni d’avventura. A partire da Alice (con cui giura: "È solo amicizia..") e il cumenda Roby, suoi primi fan, fino agli ex nemici Lina, Francesco e Christine che hanno finito per riconoscere e apprezzarne la gentilezza e l'educazione.
«Non so perché piaccio tanto, eppure non sono così figo. Forse proprio perché non mi frega niente di piacere, odio curare il mio aspetto e passare ore davanti allo specchio, come facevano tutti i miei coinquilini. Fatta eccezione per Mario: io e lui eravamo i meno "pettinati" della Casa».

Allora, come è andata questa finale?
Io sono contento, felicissimo anzi.

Davvero?
Davvero, ho il sorriso stampato in faccia da quando sono uscito. Sono soddisfatto di essere arrivato in finale, che era quello che mi interessava.

Non sei nemmeno un po' dispiaciuto di aver sfiorato la vittoria, erano soldoni...
Vabbeh, chiaro che la ciliegia sulla torta l’avrei mangiata volentieri ma Mario mi ha strapazzato e va bene così. Tanto lo sapevo che non avrei vinto.

Te l’aspettavi?
Ma certo, perché la semplicità di Mario, un uomo vero, è stata premiata al massimo. Lui è sempre stato corretto e leale, ma come me del resto. Però è piaciuto più lui ed è giusto che sia andata così, mica me la posso prendere. Nella vita avrò altre vittorie, spero.

Facciamo un passo indietro, perché sei entrato nella Casa?
Semplicemente per gioco. All’inizio ero molto titubante, sono sincero. Mi dicevo: "Ma chi me lo fa fare?" Poi alla fine ho pensato che fosse una occasione di quelle che non si sarebbero più ripetute nella vita. "O la va o la spacca" e credo di averla spaccata bene. E pensare che è capitato tutto per caso, non ero nemmeno andato io a cercarlo, il provino.

E come ci sei finito?
Per caso. Poi ovvio che da lì sono andato avanti di mia volontà. Diciamo che mi hanno dato la possibilità di giocare e me la sono giocata tutta. E dalle spiagge di Capalbio sono arrivato fin qui.

Che ci facevi in spiaggia Capalbio?
Il bagnino.

Ma da dove arrivi, so che sei un mix di culture?
Sono siciliano, ma sono nato a Casablanca e ho vissuto in Marocco da bambino. Poi quando mio papà è andato in pensione ci siamo ritrasferiti in Sicilia. Adesso studio nelle Marche a Camerino, mi manca un esame alla laure in Giurisprudenza. E d’estate lavoro. Questa estate ho fatto il bagnino per lo stabilimento "La Dogana" di Capalbio.

Piacevi molto sia agli uomini che alle donne. Secondo te perché?
Ma sai che non lo so, dovresti dirmelo tu. Forse perché sono una persona semplice, non sono sto gran figo, anche perché di "figaccioni", ben più di me, ce ne sono tanti in giro. Però io non sono uno che sta davanti allo specchio per ore, come la maggior parte di quelli che c'erano nella Casa...

Come il tuo amico Roberto, per esempio, narcicisista totale?
Ma tutti, guarda, lì dentro. Forse si salvava solo Mario.

C'era così tanto il desiderio di piacere dentro la Casa?
Non puoi capire! Io e Mario eravamo quelli meno "pettinati", per usare un termine alla Mercandalli (Roby il cumenda, ndr). Mi annoio a curare troppo il mio aspetto, a stare lì ore a pettinarmi. E in effetti rivedendomi c’avevo delle teste lì dentro, mamma mia!

Visto che hai tirato in ballo Roby, parliamo della vostra amicizia. Lui uscito dalla casa è passato sotto la gogna mediatica, l’hanno crocifisso tutti.
Ecco, diciamo che è stata una esagerazione, dai.

Invece a te perché piaceva, cosa trovavi di positivo in lui?
Con me si è dimostrato una persona leale, un vero amico. Aveva delle accortezze meravigliose nei miei confronti. Ma soprattutto le sue attenzioni erano continue, non limitate alla domenica come tanti altri facevano...

In che senso?
Beh, perché era il giorno prima della diretta del lunedì, no? Tutte attenzioni fatte solo con lo scopo di non andare in nomination. Dove invece, guarda caso, io sono finito sette volte. Invece Roberto, Alice per quel poco che è stata in gioco e Mario mi hanno voluto davvero bene. E dico pure Lina, anche se abbiamo avuto un momento di attrito pesante dove c’è stato anche un suo complotto nei miei confronti per separarmi da Roby. Però alla fine lei è una persona vera e gliel'ho pure detto, con tutti i suoi difetti. E ti aggiungo pure una Christine nella lista dei "buoni".

Eppure con Christine hai avuto forti periodi di incomprensione, lei faceva parte dell’altro gruppo nella casa?
Sì, eppure l’ho rivalutata moltissimo. È vero che c’è stato un periodo buio con lei, tanto che non avrei mai fatto il primo passo nei suoi confronti. Invece l’ha fatto lei e l’ho apprezzato tanto. E grazie a Christine ho passato queste ultime tre settimane idilliache. Ha i suoi lati negativi, è una rompiscatole, però si è rivelata una bella persona. E la conferma me l'hanno data i miei cari quando sono uscito, palandomi molto bene di lei.

E nella lista dei "cattivi" invece?
In realtà non ho mai avuto grossi problemi con nessuno. Sono andato a periodi: quello in cui ho avuto attriti con Lina, poi superati. Stessa cosa con Christine, che come ho detto adesso adoro. Tutti gli altri mi erano indifferenti. Nominavo per sensazioni del momento, non per antipatie forti. Non vedevo niente di maligno, anche se poi in realtà dietro, alle spalle, qualcosa succedeva…

Tipo, facci qualche nome?
No, non lo trovo corretto. Lo farò la prossima settimana, in puntata. Prima mi andrò a rivedere un po' di filmati, prenderò informazioni precise e poi stai sicura che un paio di cose le dirò. Anzi, una te la posso pure anticipare, dai.

Parla
Per esempio non capisco quelli che hanno votato me perché non sopportavano Roberto. Del tipo: "Mi sta antipatico Roby, quindi nomino Gian che è suo amico". Oppure: "Odio Roberto ma nomino lui". E ce ne sono stati. Ma dico, la gente sta male... Poi mi hanno detto due o tre cose che non mi sono andate giù.

Su chi?
Beh, per esempio su Mirketto mi sono arrivati due lanci che non mi sono piaciuti per niente.

Rifaresti comunque questo gioco?
Sì. Però se tu mi dovessi dire "Ti rinchiudo altri tre mesi in una casa" ti risponderei: "Sei matta!".

Cosa ti è mancato di più lì dentro?
La libertà. Libertà di azione, di parola, di non essere registrati. La possibilità di potermi sfogare come piace a me, anche da solo, cosa che lì non potevo fare perché ero sempre sotto le telecamere. Poi mi mancava da morire la mia famiglia. Impazzivo all'idea di non poterli sentire tutti i giorni. C'è stato un periodo in cui ho sofferto come un cane.

Si è visto, quando hai incornato tuo papà eri commosso fino alle lacrime
Ecco, a tal proposito vorrei precisare una cosa. Mi hanno accusato di essermi commosso molto di più con mio padre che con mia madre. Ma io replico che mi è sempre successo così. Anche quando partivo per un viaggio mi bastava stringere la mano a mio padre perché mi uscisse la lacrimuccia. Che ci posso fare: quell'uomo mi commuove sempre! Mia madre invece la vedo più pimpante, forte e mi fa meno tenerezza.

Ti piacerebbe continuare nello spettacolo?
Ma io non sono nessuno! Ho un nome che ora come ora viene un po' manipolato e strumentalizzato, ma non ho nessuna arte.

Come tanti nello spettacolo...
Beh sì, in effetti un buon 70%. Diciamo allora che se mi si dovesse aprire qualche porta che mi interessasse e soprattutto potessi avere un tornaconto personale, perché no? Anche perché a questo punto divento venale: se ci fosse la possibilità di ricavarne un’utilità economica, che potesse aiutarmi a realizzare i miei sogni, farmi una casa, una famiglia, lo farei eccome.

Altrimenti hai una carriera forense davanti a te...
Ma sai, fare l’avvocato è difficile, io non sono figlio d’arte. Mi piacerebbe però lavorare per qualche azienda importante curandone gli aspetti legali. Un lavoro che mi desse la possibilità di viaggiare, la mia vera passione.

In definitiva lo consiglieresti il Gf?
Ma sai, non ci si deve dimenticare che è una grande sacrificio, non solo per se stessi, ma anche da parte della propria famiglia. Può sembrare una stupidata ma lì dentro tutto è davvero amplificato in maniera pazzesca.

Ti devo fare un'aultima domanda, inevitabile
So già cosa mi vuoi chiedere. Comincia per A, vero?

Esatto: pensi che possa nascere una storia con Alice?
Per me è solo amicizia e non andrà mai oltre quella. Devo ancora capire quel che c’è fuori, cosa è stato detto, ma dal canto mio ho sempre dichiarato che si trattava solo amicizia. Certo, c’è stato un mio momento di debolezza in cui ho cercato conforto e lei pure, ma non siamo mai andati oltre e, per quanto mi riguarda, non potrò mai andarci. Poi so che il fidanzato è bello grosso, quindi…
---

Sphere: Related Content

Abitanti di Lesbo fanno causa per l'uso esclusivo dell'aggettivo "lesbica".

(Il Messaggero) Hanno deciso di riappropriarsi dell'aggettivo lesbica a loro avviso “rubato” dalle donne omosessuali. Due abitanti dell'isola di Lesbo, patria della poetessa Saffo, e un appartenente ad un gruppo nazionalista, Dimitris Lambru, hanno annunciato di aver avviato un'azione in tribunale per ottenere l'uso esclusivo dell'aggettivo lesbica. L'Unione greca degli omosessuali e delle lesbiche (Olke) è secondo i denuncianti colpevole di aver reso gli abitanti dell'isola vittime di uno «stupro psichico e morale» per la «confisca» da parte delle omosessuali di un aggettivo di origine geografica. Secondo Lambru, il processo dovrebbe svolgersi ad Atene in maggio. «La questione è assolutamente ridicola - ha commentato uno dei responsabili dell'Olke, Evangelia Vlami - se la giustizia ci convocherà diremo la nostra».

Collocata a nordest del mar Egeo, la patria di Saffo, nume tutelare dell'omosessualità femminile, viene spesso chiamata in Grecia con il nome di Mytilene. L'isola ospita la piccola stazione balneare di Eressos, località preferita dal turismo lesbico internazionale, che non ha comunque la stessa notorietà di Mykonos, destinazione per eccellenza delle vacanze degli omosessuali greci.

Sphere: Related Content

A Genova arriva il Papa. Arcigay e decine di sigle della sinistra extraparlamentare mobilitano la piazza con una sorta di gaypride.

(Giovanni Mari - Il secolo XIX) Una parata laica di due giorni a Genova, concomitante con la visita di Papa Benedetto XVI in Liguria. Una piazza genovese sarà «invasa», il 17 e 18 maggio, da associazioni e centri sociali, con un appello a «mobilitarsi» rivolto a «tutti i liguri»; per lanciare «battaglie laiche» come la difesa della legge sull’interruzione di gravidanza, il riconoscimento delle coppie di fatto e i diritti degli omosessuali. E dal concentramento, verosimilmente lontano dai luoghi toccati dal Pontefice, probabilmente in un quartiere del ponente cittadino, gli organizzatori contano di muoversi in corteo, in Parade, verso il centro. L’obiettivo è quello di una «festa», con maschere, preservativi giganti e vessilli atei, sullo stile dei Gay Pride.

La macchina della sicurezza si è già messa in moto e stamattina è stato fissato a Genova un vertice tra i promotori della due giorni di protesta e gli agenti della Digos. L’allarme è scattato quando dal cartello delle sigle che hanno indetto la manifestazione è emersa la critica per la spesa pubblica (almeno 800 mila euro) destinata all’organizzazione della visita di Papa Ratzinger. Un messaggio considerato simile a quelli espressi alla vigilia dei giorni del contro-G8 genovese del luglio 2001, quando i no global denunciarono «la spesa inutile e folle di denari degli sfruttati per ospitare la lobby dei potenti della Terra».

Eppure, a sostegno dell’iniziativa, è previsto un appello-manifesto firmato da decine di intellettuali, tutto impostato sul ragionamento politico e non sull’azione diretta. Il documento sarà diffuso domani, quando i promotori dirameranno l’invito alla «mobilitazione generale». Parte del contenuto “politico” delle manifestazioni è già contenuto nella convocazione dei mezzi di comunicazione per domani: «In vista dell’arrivo del Pontefice, crediamo che il 17 e il 18 maggio debba aver voce e visibilità anche un’altra Genova: quella laica, atea, dei diritti, delle libertà della persona e quella di chi – cattolico o diversamente credente – non intende vivere in un Paese che imponga per legge una morale religiosa».

Le sigle coinvolte sono le più svariate: dai centri sociali genovesi Zapata e Terra di Nessuno al Laboratorio occupato Buridda, dal gruppo degli universitari Humpty Dumpty, all’Assemblea Antifascista; nonché le associazioni Arcigay e “Le Ninfe-Arcilesbica”; quindi il movimento Città Partecipata (che corse alle ultime elezioni amministrative), l’associazione “Usciamo dal Silenzio” e la Lila (Lega italiana per la lotta all’Aids).

«Intendiamo costruire - si legge nel testo - una due giorni di mobilitazione che coinvolga tutte le realtà, le singole e i singoli cittadini che intendono affermare questi principi di libertà in un momento in cui, dall’offensiva contro la donna e contro la legge 194 alla negazione dei diritti delle coppie omosessuali, l’autoritarismo vaticano e clericale si manifesta sul fronte politico e culturale, negando spazi di libertà, di scelta e di critica».

A preoccupare le forze dell’ordine sono diversi elementi. A cominciare dai fischi contro il presidente della Cei e cardinale di Genova Angelo Bagnasco da parte della piazza durante le imponenti manifestazioni del 25 aprile (alla presenza del Presidente della Repubblica). E non sono servite a gettare acqua sul fuoco le parole di ieri dello stesso Bagnasco: «I fischi? Sono episodi estremamente circoscritti e il buon senso delle gente li sa ben valutare. In questo periodo sono in visita pastorale attraverso i vicariati genovesi e mi accorgo quanto il buon senso sappia valutare episodi di contestazione come questi, del tutto infondati e limitati a poche persone».

Ma è soprattutto la dinamica organizzativa dell’evento a far scattare il livello di guardia. In primo luogo l’estrema varietà delle sigle che hanno firmato la mobilitazione; quindi gli inviti che Zapata e Tdn hanno già rivolto ai centri sociali di mezza Italia. Infine, la stessa formula dell’appello «generale» alla mobilitazione, che potrebbe portare in piazza le realtà più disparate. E proprio queste sono già state invitate a programmare nuove iniziative di protesta.

Sphere: Related Content

Sotto ricatto. Ronaldo, notte con tre viados a Rio. "La mia carriera potrebbe finire". Il video.


---

---
L'attaccante del Milan credeva che i travestiti fossero donne. Il calciatore si era offerto di pagarli comunque, ma uno di loro avrebbe chiesto 20mila euro per non rivelare la faccenda.

(Il Resto del Carlino) La notte brava di Ronaldo con i travestiti brasiliani è finita al commissariato. Il centravanti del Milan, tornato nella sua città natale per recuperare da un grave infortunio, domenica notte, dopo aver assistito alla vittoria del Flamengo sul Botafogo e avere passato la serata in una discoteca, è finito in un motel insieme al travestito André Luis Ribeiro, più noto come Andrea Albertino.

A quanto riferisce il quotidiano O Dia, secondo il racconto del travestito reso al commissario Carlos Augusto Nogueira del 16esimo DP Barra da Tijuca, una volta al motel il giocatore avrebbe chiesto altre "ragazze". Accortosi che non si trattava di donne a tutti gli effetti si sarebbe rifiutato di pagare. A quel punto, secondo invece la testimonianza del campione, sarebbe scattato il tentativo di estorsione: Andrea Albertino avrebbe chiesto al giocatore 50mila Reais (circa 20mila Euro) per non riferire la notizia alla stampa e chiudere lì la questione.
Ronaldo, riferisce la polizia, avrebbe offerto 600 dollari per il "disturbo".

Da parte sua, il travestito ha però fornito una diversa versione, accusando Ronaldo di minacce, di non aver voluto pagare la serata e anche di fare uso di cocaina. Stando a quanto riporta O Globo, secondo il commissario Nogueira, Ronaldo ha ammesso di aver contrattato le ragazze per "distrarsi con qualche estraneo perché non sta attraversando un bel momento". Il giocatore ha però negato tutte le altre accuse.

Andrea Albertino ha comunque insistito, ed ha fatto i nomi dei due altri travestiti che avrebbero trascorso la notte con Ronaldo. Si tratterebbe di Carla Camilla, con cui l'attaccante del Milan si sarebbe appartato per fare sesso, e di Veida Dezaroli, che avrebbe portato con sé della droga, assunta da tutti i partecipanti al festino. Ronaldo compreso, secondo la versione di Andrea Albertino.

Il travestito si è fatto fotografare con i documenti della macchina di Ronaldo come prova dell'incontro, ma ha lasciato il commissariato prima di avere completato la denuncia: fatto ritenuto anomalo dal commissario, secondo il quale Ronaldo "non si trovava sotto l'effetto di droga ed è parso sincero".
La polizia ha comunque confermato l'apertura di due fascicoli. Uno è contro Ronaldo, dal momento che il travestito lo accusa di minacce, l'altro contro lo stesso travestito per tentata estorsione. Secondo quanto riportato dal portale Terra, l'addetto stampa del giocatore ha affermato che Ronaldo non ha nulla da commentare sull'episodio: "Non vi è alcuna denuncia criminale", ha spiegato.

Decisamente abbattuto per "l'incidente" con i tre travestiti, ingaggiati credendoli prostitute donne, ma poi denunciati per tentata estorsione, un Ronaldo decisamente abbattuto ha confessato - rivela globoesporte - che questa vicenda potrebbe costargli molto cara. "Potrebbe significare la fine della mia carriera", avrebbe detto ad un ispettore, che ha però mantenuto l'anonimato. Atteso al commissariato della Barra da Tijuca (nella zona est di Rio de Janeiro) da una trentina di giornalisti, Ronaldo ha fatto il suo ingresso alle 8.30 per deporre ed ha lasciato gli uffici alle 9, promettendo di tornare un altro giorno per evitare l'assedio dei giornalisti.
---

Sphere: Related Content

È morto Jean-Daniel Cadinot, il padre del pornogay europeo.

E' morto il 23 aprile ma ne è stata data notizia solo oggi. Jean-Daniel Cadinott, il padre del cinema porno gay europeo è stato colto all'età di 64 anni da un arresto cardiaco.
Con lui se ne va un pezzo di storia del porno internazionale. Attivo sin dagli anni 70, Cadinot nasce come fotografo per poi convertirsi ai video grazie sopprattutto allo sviluppo nel settore. Se ne va uno dei registi porno più famosi del mondo che ha regalato immagini indimenticabili all'immaginario gay. Film porno sì, ma mai volgari o eccessivi. Dove la storia in qualche modo, ''contava''. Fino agli anni '70 lui solo ha rappresentato l'erotismo gay francese ed europeo. Centinaia di migliaia le copie vendute nel corso della sua carriera. Grazie al suo pionierismo sono poi nate case di produzione europee di altissimo livello che in pochissimo tempo hanno conquistato consistenti fette di mercato togliendolo alla multimiliardaria industria del porno gay americano. Tra queste la Bel-Ami, Cazzo film, Eurocreme, ecc.

Sphere: Related Content

Condannato imprenditore sposato sorpreso in pieno giorno a far sesso con un uomo nella piazzola dell'autostrada.

(Il tirreno) Si era fermato nella piazzola di sosta di Sibolla Nord, lungo l’autostrada Firenze-Mare, e aveva cominciato a fare sesso con un altro uomo. La scena non era sfuggita agli automobilisti: era giorno e in tanti avevano visto quei due in pose inequivocabili, vicino a un’auto in sosta. Se ne era accorta anche la polizia stradale che era intervenuta e denunciato due persone per atti osceni in luogo pubblico.

In tribunale il giudice Mengoni al termine di un’udienza a porte chiuse ha condannato a 8 mesi un pratese di 39 anni, titolare di una ditta di abbigliamento, sposato. Era stato il 17 gennaio 2004 uno dei protagonisti del siparietto erotico lungo l’A11. L’altro uomo sarà processato separatamente.

Più volte la polizia stradale aveva messo sull’avviso gli esibizionisti che, per le loro performance, scelgono l’autostrada: i controlli saranno sempre più intensi. Come nel caso dell’area di Sibolla Nord, un punto di ritrovo per amori clandestini e, in particolare, per storie omosessuali. Troppo spesso quell’amore viene consumato direttamente sul posto, dentro le auto (nel caso del pratese fuori della macchina), senza preoccuparsi minimamente di nascondersi agli occhi degli altri viaggiatori.

Sphere: Related Content