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mercoledì 11 giugno 2008

La Norvegia legalizza il Matrimonio Gay.

(Fine delle danze) Nonostante centinaia di persone dimostrassero contro il matrimonio gay all'esterno del parlamento norvegese (i retrogradi esistono anche tra i fiordi, evidentemente), oggi pomeriggio lo Storting ha reso la Norvegia il quarto paese d'Europa (sesto nel mondo) a equiparare l'unione omosessuale a quella eterosessuale.

Gay e lesbiche norvegesi, già dal 1993 potevano godere di unioni civili che garantivano diritti pressoché identici al matrimonio etero. L' importante differenza è che però le adozioni congiunte erano precluse alle coppie gay, così come le lesbiche non potevano ricorrere alla fecondazione assistita.
Tuttavia, il governo laburista di Jens Stoltenberg ha ritenuto che il mantenimento di un contratto ad hoc per le coppie gay fosse ingiusto e discriminatorio e, seguendo le orme di Olanda, Belgio e Spagna, ha aperto il matrimonio civile alle coppie LGBT.
L'iniziativa dei Laburisti è stata appoggiata dai partner di governo dei Socialisti, ma non dal partito agrario di centro. Ciò ha reso necessario un appoggio esterno dall'opposizione di centrodestra. Mentre i Democristiani e il Partito del Progresso (maggiore partito del paese, destra populista) hanno negato il loro sostegno, i Conservatori e i Liberali hanno votato a favore del primo matrimonio LGBT di Scandinavia.
C'è da scommettere che la mossa di Oslo avrà particolare risonanza nel resto della regione. Già adesso il parlamento di Islanda ha istituito una commissione per studiare gli effetti dell'omoparentalità, mentre il governo di centrodestra della Svezia vorrebbe passare il matrimonio gay ma è tenuto in ostaggio dai Cristianodemocratici, partner junior della coalizione. La Danimarca, che fu il primo paese al mondo a introdurre le unioni civili (1989), potrebbe seguire in caso di vittoria dei Socialdemocratici, così come la Finlandia. Ma in entrambi i paesi le elezioni si svolgeranno tra non prima di 3 anni.

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Chi vedremo sull’Isola dei famosi?

L'isola dei famosi

Ancora una edizione de L’isola dei famosi all’insegna delle donne. Il reality show condotto dalla storica padrona di casa, Simona Ventura, torna in video a metà settembre sempre su Raidue. Altre dieci puntate e già si rincorrono i nomi dei probabili futuri naufraghi. Saranno ancora una volta le donne a spadroneggiare ed aumenta la percentuale di straniere. Rumours che appaiono accreditati, parlano di Heather Parisi, di Belen Rodriguez, di Loredana Lecciso e di Veridiana Mallmann, ex velina di Striscia la notizia appena conclusasi, come candidate più probabili sull’isola. E per gli uomini, non può mancare, come ogni anno, l’ex sportivo dal celebre passato che accetta, in nome di una ritrovata popolarità, di nutrirsi di noci di cocco e stare a mollo in mare tutta la giornata. Questa volta il prescelto dovrebbe essere Antonio Cabrini l’ex bellissimo e tenebroso terzino della Juve e della Nazionale italiana di calcio, oggi Commissario Tecnico della Nazionale di calcio della Siria. Veridiana, l’ex velina bionda brasiliana del Tg satirico di Canale 5 che ha sostituito Thais da poco mamma, è già volata a casa dove trascorrerà un mese, prima di tornare in Italia. La Parisi è stata una delle più note ed amate ballerine di varietà, scoperta da Pippo Baudo, adesso il rilancio come naufraga potrebbe risollevarne le sorti e l’immagine. Belen Rodriguez è la splendida ex modella argentina passata anche per il piccolo schermo, attualmente fidanzata con il calciatore Marco Borriello. Alla vigilia degli Europei di calcio aveva dichiarato: voglio essere per Borriello quello che la Seredova è stata per Buffon due anni fa agli scorsi Mondiali di calcio. Infine Loredana Lecciso, ex di Albano. Ammette: “me l’hanno proposto, ma non ho ancora deciso se accettare L’isola dei famosi oppure l’offerta di Mediaset che mi propone un altro reality”. La Lecciso non è nuova al genere. Già quattro anni fa aveva partecipato a La fattoria, reality andato in onda su Italia uno.

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California. La chiesa cattolica contraria alle unioni gay.

USA: Messaggio del vescovo di Oakland dopo la legalizzazione delle unioni omosessuali.
(Radio vaticana) In California mons. Allen Henry Vigneron, vescovo di Oakland, ha voluto indirizzare un messaggio a tutti i fedeli - ripreso dall'agenzia Fides - per offrire una guida ed un orientamento in merito alla recente decisione della Corte dello Stato di California di legalizzare le unioni omosessuali. In proposito mons. Vigneron ricorda subito che il matrimonio è una realtà istituita da Dio e, secondo il piano irrevocabile di Dio, è possibile solamente tra un uomo ed una donna. “L’esperienza della storia – annota il presule - , tanto nell’antichità come ai giorni nostri, ci insegna che nessun governo ha il potere di cambiare l’ordine che Dio ha stabilito nella natura umana”. ”Questa convinzione sul matrimonio – aggiunge il vescovo - benché si confermi con la fede, può acquisirsi per vie logiche “. Perciò tutti gli sforzi “per preservare quella visione del matrimonio nelle leggi della nostra comunità non costituiscono imposizione di un’ideologia, ma un servizio che rendiamo alla verità, in vista del bene comune. Questa maniera di vedere la natura del matrimonio non è una forma di discriminazione, ma costituisce il fondamento della nostra libertà per vivere in accordo con il piano che Dio ci ha tracciato”. Le sfide rimangono due soltanto, quelle immediate e quelle a lungo termine. A breve termine, “i cattolici, nella loro capacità di cittadini fedeli, sono chiamati a conformare le nostre leggi relative al matrimonio rispetto alla conoscenza che abbiamo sulla natura dello stesso”. A lungo termine,”se i nostri sforzi fallissero, il nostro modo di vita diventerà contro-culturale, il che è sempre una situazione difficile per i cristiani”, perché saremo costretti a vivere “in una società dove molti accettano convinzioni che alla lunga sono dannose per l’integrità della vita umana e portano conseguenze negative per la nostra felicità, tanto in questo mondo quanto nell’altro. La missione dei cristiani sarà dunque quella che è sempre stata: essere luce e lievito per la nuova creazione stabilita in Cristo”.

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Cortona che colpo: Redford recita Leopardi.

La star di Hollywood sarà ospite del Tuscan Sun Festival.
(La Repubblica edizione di Firenze) Hollywood sbarca a Cortona. Sarà Robert Redford la star della sesta edizione del Tuscan Sun Festival che ogni anno l´imprenditore di spettacolo americano Barret Wissmann organizza nel borgo toscano, dove trascorre ogni sua estate come tanti altri facoltosi a stelle e strisce. Il protagonista di film che hanno fatto la storia del cinema, tra gli altri Come eravamo, A piedi nudi nel parco, La stangata, Il grande Gatsby, leggerà versi di Giacomo Leopardi nel concerto inaugurale accompagnato da Nicola Luisotti, celebratissima bacchetta (da poco designato direttore della San Francisco Opera) ma che sarà a Cortona nei panni di pianista. Sarà la tecnica impeccabile del corpo di ballo del Bolshoi di Mosca ad inaugurare il festival, il 2 agosto, con brani da Lo schiaccianoci di Ciaikoski, Spartacus di Khachaturian, Cenerentola di Prokofiev; in cartellone anche artisti del calibro di Joshua Bell, Pinchas Zukerman, José Cura, il pianista Piotr Anderszewski, il soprano Ana Maria Martinez e il direttore d´orchestra Antonio Pappano. Lo scorso anno il Tuscan Sun fu inaugurato da Sophia Loren, madrina di un concerto diretto dal figlio, Carlo Ponti jr.

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Genova, al via il Festival internazionale di poesia.

(Silvia Dogliani - Panorama) Si apre il 12 giugno la quattordicesima edizione del Festival Internazionale di Poesia di Genova, l’evento dedicato alla poesia tra i più prestigiosi a livello internazionale e decisamente il più importante in Italia.

Decine di intellettuali, premi Nobel, autori di grande popolarità e giovani artisti internazionali si uniscono per esprimere i loro pensieri piu` intimi senza barriere stilistiche, nella rassegna ideata dallo scrittore e poeta Claudio Pozzani.
La poesia del festival è presentata in forme e stili assai diversi tra loro. Così, la poesia classica si mescola a quella sperimentale, i poeti del passato convivono con le ultime generazioni di autori, le tendenze di rap e slam prendono piede insieme alla videopoesia, alla performance e alla poesia sonora.
Dal 12 al 21 giugno il centro storico di Genova propone quest`anno oltre novanta eventi gratuiti in quaranta diverse location. Quelli principali si svolgeranno a Palazzo Ducale, l`antica sede del Governo cittadino nel cuore del capoluogo ligure.
È qui che il Festival si apre alle 21 con l’anteprima nazionale di Sorelle di Sangue, spettacolo tratto da Crisotemi di Ghiannis Ritsos, con l’attrice genovese Elisabetta Pozzi. Si continua venerdì 13 con numerosi eventi che precedono la Notte della Poesia, un percorso poetico notturno dove i concetti del quotidiano vengono ripensati con autentica creatività. Tra gli appuntamenti, anche musica, reading internazionali, teatro, aperitivi poetici con incontri e letture, e miscrofoni aperti su iscrizione. Poetibus Poesia in Viaggio è infatti un invito indirizzato ai giovani poeti che vogliono far conoscere al pubblico il proprio lavoro inedito. Percorsi Poetici resta l`appuntamento tradizionale che porta i versi in giro per la città.
Sabato 14 il rapper sordo Singmark si esibisce in Ho vistas una voce, una poesia fatta con il linguaggio dei segni. A seguire, l’appuntamento con il Laboratorio di poesia in Lingua dei Segni nel tardo pomeriggio del 15.
Lunedì 16 si svolge la terza edizione del Bloomsday: una lettura quasi integrale dell’Ulisse di Joyce. Il 17 Mahmoud Darwish, il grande poeta contemporaneo palestinese, incontra il pubblico a Palazzo Ducale (ore 21) e Roberto Piumini si esibisce poco dopo. Da non perdere l’Aperitivo Poetico del 18 con John Sinclair, icona della controcultura, al quale John Lennon dedicò una canzone e un concerto nel 1970. Lo stesso giorno Paolo Ruffilli propone Le stanze del Cielo.
Tra gli ospiti principali Caparezza, che il 20 presenta alla Fnac il suo nuovo libro Saghe Mentali. Non mancano di partecipare al Festival David Thomas, musicista e fondatore dei Pere Ubu; la poetessa africana Natalia Molebatsi e l`intellettuale indio-keniota Shailja Patel, che presenta un reportage poetico sugli scontri avvenuti a Nairobi. Militant A, cantante di Assalti Frontali, e Bas Boettcher, capostipite del rap della poesia, si esibiscono il 20.
Il Festival si chiude con John Foxx, ex leader degli Ultravox, che presenta Quiet Man, una performance inedita che precede il concerto di Caparezza, Le dimensioni del mio caos.
Il Festival Internazionale di Poesia di Genova ha dato vita a numerose rassegne letterarie a Monaco di Baviera, Helsinki, Bruges, Tokyo, Parigi e Lille. Forse una dimostrazione di quanto la creatività più nascosta di molti artisti abbia bisogno di uscire allo scoperto e regalare al pubblico un’esplosione inedita di suoni, gesti e parole.

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Poliziotti e drag queen insieme in scena a Padova per beneficenza.

"C'è un uomo nudo in casa" .’ambigua commedia degli equivoci di Biagio Izzo, incasso a favore di Casa Priscilla.
(Morena Trolese - Il Mattino di Padova) La solidarietà ha mille volti ma quando i protagonisti sono poliziotti, drag queen e impiegati della Questura allora è un’altra storia, una storia tutta da scoprire, da gustare.

Improvvisatisi registi, attori, scenografi, cantanti, ballerini e costumisti, gli agenti della Polizia di Stato - in collaborazione con gli artisti padovani Miss Pingy, Tinasputnik e Nanà e con il patrocinio della Questura e del Comune di Padova - debutteranno sul palco del Teatro Verdi (mercoledì prossimo, alle 20.30) con lo spettacolo «C’è un uomo nudo in casa», commedia brillante in due atti firmata Bruno Tabacchini e Biagio Izzo.

Lo show, che ha fatto il suo debutto in maggio al Palaturismo a Montegrotto devolvendo l’incasso alla Clinica di oncoematologia pediatrica di Padova e alla Cooperativa Solaris-La Tenda di Montegrotto, ha stavolta come obiettivo la raccolta fondi a favore degli ospiti di una casa-famiglia padovana. L’intero ricavato della serata andrà a sostegno di «Casa Priscilla» di via Crescini che da anni, sotto la direzione di suor Miriam, aiuta donne, ragazze madri e bambini sia italiani che stranieri in difficoltà. «Abbandoniamo la divisa per un paio d’ore e ci mettiamo in gioco per beneficenza»: i componenti de La Nuova Compagnia Teatrale della Luna ci tengono a sottolineare che dietro a tutto ciò non si cela alcun secondo fine. «Non siamo professionisti, bensì autodidatti e a spingerci fin sul il palcoscenico - precisano il regista Gianlorenzo Zuin, il protagonista Cesare Mortella e gli attori Carlo Iannelli e Luigi D’Arbano - è la voglia di emozioni e di aiutare il prossimo». La compagnia è nata quasi per scherzo, un anno fa. Già nel 2007 la compagnia aveva interpretato con discreto successo una commedia di Vincenzo Salemme. «Ma ora - giurano - la nostra tecnica si è affinata e il pubblico resta a bocca aperta. Proviamo da marzo, nei ritagli di tempo: ciascuno di noi è diviso fra il lavoro e la famiglia. Eppure sono le nostre mogli, i figli, ad aiutarci ad imparare la parte e a perfezionare le battute».

La pièce racconta di Biagio, di professione steward e alle prese con la sua presunta omosessualità; una commedia esilarante basata sugli equivoci, che ha registrato grande successo di pubblico nell’allestimento originare di Biagio Izzo. A dirigere la compagnia della Luna, oltre al citato Zuin, c’è Rino Settembrini e vi si cimentano, chi nel ruolo di attore e cantante e chi di comparsa, anche: Rosanna Armeni, Antonietta Formiglio, Linda Impagliazzo, Vito Pacifico, Romeo Barollo, Flavio Farinazzo, Alessio Roveran, Cataldo Todaro e Maurizio Saturno. I biglietti, del costo di 10 euro l’uno, saranno in vendita a partire da domani alla biglietteria del Verdi che apre con i seguenti orari: dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.30, il sabato dalle 10 alle 13 e il lunedì dalle 15 alle 18.30 (telefono 049.87770213). L’appello è rivolto a tutta la cittadinanza, chiamata a partecipare all’evento.

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Picchia la ex moglie e la sua presunta amante lamentando tendenze omosex della ex consorte. Tutti dal giudice.

(Giulio Gavino - La Stampa) Sorprende sulla spiaggia l’ex moglie insieme a un’amica e le ricopre di insulti e botte. E’ un caso singolare, che parte da una causa di separazione che vede il marito lamentare le presunte tendenze omosessuali della moglie, quello che approda questa mattina di fronte al Giudice di pace di Bordighera. La «sceneggiata» sotto l’ombrellone risale al 10 agosto dello scorso anno quando l’uomo, 58 anni, sorprende la coppia sui lettini alle prese con la tintarella estiva. A volare sono prima insulti e poi le mani. Schiaffoni per la precisione, per entrambe le parti offese sulla guancia sinistra, giudicati guaribili da referto medico del pronto soccorso con dieci giorni di prognosi (lieve trauma contusivo e distorsione del rachide cervicale). A calmare gli animi, fortunatamente, ci pensano nel giro di pochi istanti un bagnino e alcuni presenti. L’uomo si calma e si allontana ma l’ex moglie e l’altra donna vanno dai carabinieri e poi decidono per la querela (una di loro è avvocato).

Di qui il via all’inchiesta che ha portato alla fissazione dell’udienza dal Giudice di Pace che contesta al protagonista degli «schiaffoni in spiaggia» le accuse di minaccia, lesioni personali e ingiurie. Il capo d’imputazione, impietoso, riporta nei dettagli le fasi dell’aggressione verbale. Prima all’amica dell’ex moglie, una quarantenne professionista milanese: «Ti mando a prendere da chi so io, ti rovino, mi arrendo solo quando vi metto sotto terra a tutte e due». E ancora: «Voi donne siete tutte p... , lesbica di m...». Poi all’ex moglie, 46 anni, anche lei di residenza lombarda: «Anche se mi mandi in galera ti faccio venire a prendere, non te la farò vincere, ti mando sul lastrico». E infine altri apprezzamenti tutt’altro che gentili sulla donna e sul suo orientamento sessuale. Il processo fissato per questa mattina, con l’imputato assistito dall’avvocato Fabrizio Spigarelli, sembra destinato però ad un rinvio a fronte dell’astensione settimanale che è stata proclamata dall’Ordine degli avvocati a fronte della carenza di magistrati presso il tribunale di Sanremo.

Se non interverranno remissioni di querele a sfilare davanti al Giudice di pace saranno diversi testimoni, bordigotti e non, chiamati a ricostruire la dinamica dei fatti (questo processo non ha chiaramente nulla a che vedere con la separazione della coppia e la doverosa tutela dell’onorabilità e del decoro delle parti offese).

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Scoglio europeo e questione cattolica. Due nuovi casi scuotono il Pd.

Veltroni con Shultz

(Panorama) Ufficialmente la linea nel Pd è “si lavora per una posizione condivisa”. Ma in realtà le posizioni all’interno del loft restano molto lontane e “l’attivismo” del segretario Walter Veltroni mette in agitazione gli ex Dl sulla futura collocazione del partito nello scenario europeo.

Fioccano le iniziative e le acque restano agitate. Anche per la durissima presa di posizione di Famiglia cristiana, (ndr. lo stesso articolo che definisce il gaypride romano "una pagliacciata) che invita il segretario democratico a scrollarsi di dosso l’ala radicale e laicista, altrimenti finirà per perdere una fetta dell’ala cattolica. Che secondo il settimanale dei paolini soffre di “mal di Pd” e sarebbe anche pronta allo “scisma”.
Da questo punto di vista, sarà anche un caso ma il 18 e il 19 giugno Francesco Rutelli, autore di una lettera non certo tenera in merito alla questione e promotore di una riunione stamane dei “coraggiosi”, farà da padrone di casa ai leader internazionali del Pde, proprio nella nuova sede del Pd, al largo del Nazareno. per capire le mosse dell’ex vicepremier, Veltroni ha incontrato faccia a faccia Rutelli: Tre quarti d’ora di colloquio al termine del quale il presidente del Copasir spiega: “La mia posizione non è volta a mettere veti, ma nessuno pensi ad un inglobamento nella famiglia socialista. Dobbiamo costruire le condizioni ambiziose per allargare il campo delle forze riformiste, non farne una discussione solo italiana. Come farlo è il tema dei prossimi mesi”.
Getta acqua sul fuoco delle polemiche Franco Marini: “Non c’è” il rischio di una “scissione”. Sì, riconosce l’ex presidente del Senato “c’è questa fibrillazione a volte inspiegabile, un’ansia, che pure è un problema. Ma non c’è uno che voglia tornare indietro e che sia in grado di proporre cose diverse. Quindi questo rischio non esiste”. Quanto alla collocazione europea, Marini afferma: “Questo è un problema serio e una soluzione va trovata. Sono anch’io per trovare una posizione nuova anche in Europa”. Tuttavia, avverte Marini, nessuno “utilizzi la questione della collocazione europea come strumento per mettere in difficoltà il partito, io questo non lo accetterei”.
Quasi a ristabilire il giusto equilibrio tra le scelte future, Veltroni nelle prossime ore parteciperà con Massimo D’Alema al meeting dei parlamentari del Pse, ma è difficile che l’appuntamento porti soluzioni per il Pd perché, è “l’offerta” del capogruppo Martin Schulz, “il Pse è pronto ad accogliere tutti gli eletti del Pd ma dove si debba collocare il Pd nel contesto europeo è una decisione che spetta democraticamente a questo partito”. Come a dire che quello che si poteva fare il Pse l’ha fatto e la grana è tutta in mano ai vertici del Pd. E siccome, come spiega il rutelliano Paolo Gentiloni, “il sentiero è stretto”, non sono pochi quelli che tra i democratici sospettano che il tema della collocazione europea, così come altri paletti alzati nei giorni scorsi da ulivisti e prodiani, “siano strumentali per ritrovare ruoli politici e posizionarsi in vista di qualcosa che per ora non si sa ancora bene dove porti”.

Il tema della collocazione europea si intreccia con la questione cattolica, tornata prepotentemente di attualità dopo l’editoriale di Famiglia Cristiana. Il settimanale cattolico non è stato certo tenero, con la leadership del Pd, paventando addirittura una uscita di ex Dl dal partito: “Una parte consistente dei deputati dell’ex Margherita” scrive il giornale “si sta interrogando sul perché della loro permanenza nel Pd, col rischio che possano prendere la stessa decisione degli elettori. Perché dovrebbero fare la ‘riserva indiana’ nel Pd? Oltre che minoranza, sarebbero minoritari e insignificanti. Chi ha più sentito Bobba o la Binetti?”. Insomma: “Veltroni ha tradito le attese dei cattolici”. E si fa condizionare troppo dai radicali.
Le reazioni del Pd non si fanno attendere. Secondo Antonello Soro, capogruppo dei democratici alla Camera, “non fa un buon servizio ai cattolici, di cui si dice portavoce, un giornale che si esprime con una tale faziosità”. L’omologa al Senato Anna Finocchiaro si dice stupita dalla durezza dei toni. Ma soprattutto, l’attacco del settimanale viene respinto con decisione dai cattolici del Pd. Luigi Zanda si dice “mortificato e addolorato per le anticipazioni di Famiglia cristiana sul Partito democratico e sul suo segretario”. Fioroni definisce l’editoriale “ingiusto e crudele”. E perfino Paola Binetti si smarca: “Il mio impegno è dentro il Pd”.

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La pressione bassa di Berlusconi è dovuta al sesso? Intossicato dal viagra?

(Temis) La pressione bassa di Berlusconi è dovuta al sesso? lo sospetta Il riformista che riprende - unico nella stampa nazionale, che come abbiamo già denunciato continua a censurare una notizia che, nell'era del gossip, dovrebbe invece essere ghiottissima - una maliziosa cronaca di Dagospia.

Nove giovani pulzelle, tra cui 7 deputate (Giammanco, De Girolamo, Rossi, Ceccaci Rubino, Ravetto,Mannucci, Savino) sono state invitate la scorsa settimana a un festino a Palazzo Grazioli dal Berlusca. Ritornano a casa in 7, tra cui - per sua espressa ammisisone - la Savino, la famosa "topolona". Chi sono le 2 fortunate (che potrebbero aver infortunato il premier)?

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Giappone: Votata revisione legge sul cambio di sesso.

In Giappone ora anche i genitori potranno sottoporsi ad intervento per il cambio di sesso purche' i figli abbiano raggiunto la maggiore eta'. Il parlamento giapponese ha approvato a larga maggioranza la revisione della legge. La norma attuale proibisce il cambiamento di sesso a persone che abbiano figli, indipendentemente dalla loro eta'.Questa condizione era stata aggiunta nel 2003 sulla scia di timori riguardo alle possibili conseguenze negative sul contesto familiare dei figli di transessuali.

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La Concia incontra la Carfagna: "Collaboreremo su diritti e omofobia".

Il Ministro è consapevole che realtà più complessa di quanto pensasse.
(Apcom) - "L'incontro è andato bene, l'ho trovata disponibile a lavorare insieme". Anna Paola Concia, Il ministro delle Pari Opportunita' Mara Carfagna ha incontrato oggi al ministero Paola Concia, deputata del Pd e portavoce del tavolo Lgbt, parla dell'incontro avuto oggi al ministero con Mara Carfagna, titolare delle Pari Opportunità.

"E' stato un incontro positivo nel quale ho trovato il ministro collaborativo e consapevole che la realtà è molto più complessa di come si immaginava all'inizio - ha detto Concia riferendosi alle prime affermazioni del neoministro sulle discriminazioni nei confronti degli omosessuali -. Omofobia, diritti delle coppie di fatto, bullismo e discriminazioni nel mondo del lavoro sono stati alcuni dei problemi che la deputata del Pd ha illustrato al ministro che e sulle quali l'esponente del governo si è detta disponibile ad un confronto per lavorare insieme".

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Sesso tra uomini: fenomeno culturale?

(Peter Brun) Vi sembrerà strano signori lettori eppure la mia ricerca ha qualcosa di sensazionale. Seppur fatta attraverso riviste di settore e siti internet specializzati. Eppure la classe giornalistica e quella dirigente di questo paese non la vuol affrontare. Ma è così. Ricordate quel personaggio portavoce di Prodi fotografato in una via di Roma a contattare dall’auto dei trans? Ebbene com’è andata a finire si sa, almeno per il lato pubblico: niente di niente. È un fatto puramente privato. E’ vero. Ma in famiglia cosa gli avran detto la moglie e i figli? Chissà…però potete immaginare se un giorno capitasse a voi…Oppure anche recentemente un discendente Lapo di casa Agnelli e recentissimamente anche il calciatore Ronaldo beccati con tre trans in un letto: il primo single, l’altro invece sposato con figli… E tutto questo cosa significa? Perché voler provare l’ebbrezza – se così la vogliamo chiamare – di un rapporto, anche multiplo, con dei transessuali?

Su un altro fronte, sempre in ‘casa maschi’, c’è una valanga di uomini che vogliono provare l’esperienza dell’essere donna in un rapporto sessuale con un maschio attivo. Non è il classico trans da operare chirurgicamente, il dissidio interiore dell’essere uomo, ma che sente di voler essere donna. No, non è questo. È altro. Sono quei numerosissimi casi di ragazzi, fidanzati, sposati, etero che vogliono provare e desiderano, gli piace tanto provare un’esperienza omosessuale. Non solo un’esperienza con un gay, ma avere una relazione con un uomo attivo, maschio, e lui da femmina, passivo. Se voi frequentate i siti gay e quelli bisex e andate a vedere bene nelle chat e negli annunci trovate questo fenomeno, tutto da studiare…si dice in queste ricerche…

Si nota come vi siano bei ragazzi, anche giovani, che hanno una relazione eterosessuale con una ragazza, fidanzata o meno, o sposati con una moglie e anche con figli che cercano e bramano di sentirsi fisicamente nel ruolo di femmina in tutto e per tutto: fare quello che una donna fa a letto con un maschio. Ci sono anche spazi di perversione, ma non sempre sado-maso, qualcosa di simile sì. Si tratta, in realtà, di voler incontrare dei maschi con i quali avere rapporti sessuali molto forti perché vogliosi di manifestare tutta la loro sessualità, dall’una e dall’altra parte. Questo avviene molto velocemente. Si richiede sesso anche nel giro di un’ora in chat. Si cercano e si offrono – dietro un nick anonimo - anche le prestazioni più spassionate e crude. A volte queste chat sono frequentate anche da gigolò omosessuali che svolgono ruoli ‘attivi’ e ruoli ‘passivi’ e che chiedono in maniera più o meno camuffata prestazioni a pagamento: chi come regalino chi con una vera e propria tariffa. E quando il soggetto approda a qualcuno a cui richiede o offre la prestazione, si accorge che spesso, per la maggior parte, c’è dietro un passivo che cerca un attivo. Dietro a questo passivo c’è un comune ragazzo, normalissimo, senza segni gay riconoscibili in atteggiamenti o vestiario, che però vuol avere rapporti sessuali con uomini attivi per svolgere con lui ruoli da ‘femmina’. Molti di questi hanno una collocazione geografica del sud Italia.

Ed ecco la domanda cruciale: perché un ragazzo ‘normale’ va alla ricerca di un rapporto omosessuale per svolgere un ruolo passivo da femmina? Che cosa innesca nella ‘testa’ di queste persone un desiderio così opposto al suo essere etero da metterlo alla ricerca di una rapporto omosessuale? Rapporto che per certi versi potrebbe essere anche ‘attivo’: avere un gay al posto di una donna. Ed invece, no. Cerca di farsi possedere sessualmente in tutto e per tutto con rapporti anali e orali da un vero maschio. Perché? Perché un ragazzo ‘normale’ vuol sentirsi donna tanto da desiderare e godere di questo ruolo femminile? Cose che normalmente esistono nel rapporto sessuale tra uomo e donna e che a volte non hanno questa espressione totale e completa perché alcune donne non vogliono il rapporto anale, ad esempio o non amano certe posizioni scabrose o perverse come il cosiddetto “69”… Cosa cerca in quell’intimità quell’uomo, quel ragazzo ‘normali’? Cosa gli manca? Perché lo fa? Perché vuole andare a scoprire e a godere di sensazioni dell’intimità maschile? Quando non anche della più sfrenata perversione come il desiderare – lui uomo – lo sperma di un altro uomo?

Eppure molti tornano a casa – da mamma o dalla fidanzata o convivente o moglie e a volte anche con figli, regolarmente… -, dopo un rapporto in un letto o in un’auto con un altro maschio. Dove anche la prestazione sessuale non è stata forse nemmeno troppo felice visto il disagio di un incontro spesso rapido in cui lo ‘svelamento’ della propria intimità è richiesta da una voglia pazzesca di contatto e sesso-subito. Trascurando anche quella prevenzione necessaria… Da queste esperienze così rubate, non viene fuori quasi niente, in genere. Alcuna amicizia, alcuna relazione stabile. Solo pochi casi richiedono e ricevono effetti ‘maturi’ di desiderio di amicizia, affetto, relazione, convivenza. Tutto si consuma per consumare sesso. Tutto si carica di pathos come nello stesso tempo si scarica e si esaurisce nell’effetto eiaculatorio di chi da e di chi riceve in un coarcevo di piaceri genitali pilotati come non mai da desideri attivati e costruiti mentalmente.

Poi ci sono anche gli ‘artisti’ del sesso. Coloro i quali sanno ‘governare’ un incontro nelle dinamiche più ‘umane’: come ‘fare l’amore’ tra due maschi e trattare l’altro come una vera femmina: baciarlo, toccarlo, leccarlo e possederlo in tutti i modi e in tute le maniere più dolci dell’essere uomo-uomo/donna. La richiesta dei ‘passivi’ è spesso orientata al rapporto orale, a quello che viene chiamato comunemente ‘pompino’ o ‘bocchino’, la classica fellatio. Però questo avviene con personaggi più complicati e disadattati dal punto di vista omosex: vecchi, perversi, feticisti dell’organo maschile. Perché in realtà l’omosessuale vero cerca soprattutto il rapporto anale e gode di questa penetrazione come una donna perché ama sentire il maschio – anche molto dotato - che lo possiede e sentirli avere l’orgasmo. Dall’altra ci sono anche i neofiti del rapporto omosex e vanno dai ragazzini che cercano dei coetanei, spesso inesperti come loro, tanto da approdare a dei veterani più adulti capaci di saperli ‘lavorare’ e ‘iniziare’ all’arte dell’omosessualità passiva.

Invece i cosiddetti ‘versatili’ vogliono svolgere un ruolo sia passivo sia attivo all’interno del rapporto omosessuale scambiandosi i ruoli. In realtà questi non sono dei veri omosex, ma dei bisex che vanno anche con le donne. Poi ci sono gli indecisi che sulla chat dicono e vogliono di tutto ma poi quando si va allo scambio dei numenri di telefono o allo scambio di foto del volto o del corpo allora si ritirano per paura. Inoltre gli ‘insospettabili’ sono molto presenti. Richiedono serietà e riservatezza che trovano nelle persone mature intorno ai 40anni. E questo è uno spaccato…

Però risiamo al punto. Anni fa’, succedeva questo nell’uomo? Ci saranno stati anche decenni passati uomini desiderosi di avere rapporti con i loro simili sessualmente parlando, ma fino a questo punto? O è solo la tecnologia a permettere questa conoscenza e questo scambio e questa ricerca? O è qualcosa d’altro? Eppure oggi è veramente e silenziosamente invadente questa presenza ‘nascosta’ di omosex: pub, discoteche, vacanze ad hoc, riviste, siti, rubriche, giornali, appuntamenti, annunci. Insomma un vero e proprio “atelier del sesso omosex”. C’è anche da dire che questi maschi-femmine in realtà poi non risentono di un handicap genitale, tipo la malformazione del membro oppure le sue dimensioni sotto la media, tanto da giustificare il rifiuto femminile e il rifugio nelle braccia maschili. No. Anzi quelli che sono detti passivi hanno in genere misure e prestazioni normali, pur sentendo di desiderare un corpo maschile e soprattutto sentirsi posseduti completamente dal membro maschile. E’ un fenomeno strano che chiede di essere studiato approfonditamente non tanto dal punto di vista sessuale, quanto da quello psicologico.

Ma perché questi uomini-femmine desiderano così tanto sentire un corpo maschile da gustare, da godere, da sentire vicino? Così come i casi all’inizio accennati: non si va con un trans o con più di uno, solo per sbaglio o perché non si ha cosa fare. Spesso i transessuali, anche molto belli esteticamente, fisicamente hanno tra le gambe dei ‘membri’ per nulla passivi…per cui a buon intenditore poche parole…! Chi ci va è perché vuol provare, con una maschio-donna, le emozioni che avrebbe voluto avere con un vero maschio-maschio. C’è la deriva inibitoria che serve a scartare il maschio-gay e approdare alla maschera del transessuale per autoconvinversi che in fin dei conti poi non è proprio un maschio, ma una specie di femmina…e così giustificarsi e autoassolversi: <>, il che è tutto dire!! Avere il bisogno di sentirsi ‘anche’ donna, di provare l’amplesso sessuale con una persona dello stesso sesso è un po’come ricercare una propria identità che barcolla, che risente di un disequilibrio socio-psicologico insinuante, leggero ma penetrante…(che meglio non si potrebbe dire, all’uopo…!). C’è qualcosa di male? È una questione morale? Cioè un fenomeno culturale dovuto all’apertura dei blocchi moralistico-costrittivi di una società governata dall’ipocrisia più nera di un mondo politico e religioso al quanto compromesso? Tutte domande lecite a cui molti potrebbero rispondere. Comunque, il desiderio di libertà dall’oppressione che le società complesse in parte stimolano, mentre dall’altra attuano percorsi di costrizione e di ‘violenza’ subdola in mille modi e mille maniere, sono alcuni dei fenomeni di spinta iniziale a cui alcuni occorre agganciarsi per sopportare quello stesso ‘mondo’ che li promette ma non li dà: successo, bellezza, soldi, piacere… . Cioè, tutto questo viene poi riespresso anche sotto forma di una vera e propria ‘perversione violenta’, che le cronache registrano - sotto tante forme - in questo nostro ‘pesante’ mondo, qui e altrove… Non vi pare? E voi che ne pensate?

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Montpellier, licenziato per aver cambiato sesso, risarcito con 57 mila euro.

(Rainews 24) Un'azienda di Montpellier, la Kaliop, dovra' pagare 25.000 euro di danni e 32.000 euro di stipendi arretrati un'azienda di Montpellier, nel sud della Francia, per aver licenziato un suo dipendente che ha cambiato sesso.

Assunto nel luglio del 2005 come direttore amministrativo in dalla societa' che si occupa di multimediale, l'uomo aveva poi annunciato ai suoi superiori e colleghi di volersi sottoporre ad un'operazione per diventare donna. Alcune settimane dopo l'annuncio, arrivato poco piu' di un anno e mezzo dopo l'assunzione, ha ricevuto una lettera di licenziamento per "mancanza professionale".

L'uomo, diventato nel frattempo Clarisse, ha sporto denuncia presso la Halde, l'autority francese per la lotta contro le discriminazioni. La legge gli ha dato ragione: la societa e' stata infatti condannata per "licenziamento discriminatorio" a pagare danni e interessi all'ex dipendente.

Si e' detto "soddisfatto" della decisione del tribunale il Collettivo contro l'omofobia, un'associazione con sede a Montpellier, che, in un comunicato, ha sottolineato che questa sentenza "costituisce una prima per la Francia". Intanto l'azienda sotto accusa ha fatto sapere che fara' appello.

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Usa: I matrimoni gay durano di più di quelli eterosessuali.

E' la democrazia il segreto dei matrimoni migliori, che, secondo uno studio pubblicato dal New York Times, sono quelli gay. La ricerca dimostra che nelle coppie dello stesso sesso non ci sono i problemi comuni delle unioni eterosessuali e i conflitti si risolvono piu' facilmente. Lo studio e' stato reso noto poche settimane dopo la decisione della Corte Suprema della California di legalizzare i matrimoni omosessuali.

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Le lucciole restano fuori dal decreto sicurezza.

(Panorama) La prostituzione esce dal decreto sicurezza e verrà inserita in un disegno di legge. L’emendamento presentato dal dal presidente della commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli è stato tolto dalle misure urgenti del Governo e rientra tra quelle di cui si discuterà in Parlamento. Dopo una settimana di dichiarazioni e polemiche, nel vertice di maggioranza al Senato a cui hanno partecipato i presidenti delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, i capigruppo del centrodestra, il ministro Guardasigilli Angelino Alfano e il titolare del Viminale Roberto Maroni, la decisione è stata una via di mezzo. Il ministro dell’Interno e la sua collega alle Pari Opportunità Mara Carfagna avevano espresso dei dubbi sulla proposta di Berselli e Vizzini, che considerava le lucciole “pericolose per la pubblica moralità e la sicurezza” e quindi da allontanare con un foglio di via. ‘’Abbiamo deciso” annuncia Berselli ai cronisti “di levare dal decreto tutte le materie non strettamente pertinenti al provvedimento. Presenterò quell’emendamento nel disegno di legge, perché è giusto che finisca lo spettacolo indecente degli uomini o donne nudi la sera per strada, che possono essere guardati anche dai bambini, mentre la mattina rimangono per terra i preservativi'’.

Intanto il decreto sicurezza, dal quale è stato tolto anche il reato d’immigrazione clandestina, prosegue il suo esame nella Commissione, in attesa di arrivare in Parlamento. Nel testo resta l’aggravante di clandestinità e la trasformazione dei Cpt in Cie (Centri identificazione ed espulsione). Sarà rivisto invece l’articolo 5 relativo alla confisca degli immobili affittati a nero ai clandestini. Restano anche, come tiene a precisare Vizzini, “tutti quelli sulla lotta alle mafie, in particolare sulla confisca dei patrimoni realizzati dalla criminalità organizzata”.

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Censis: Immigrati, il sistema sociale è incapace d'includerli.

(Manuela Piemonte . Agenzia radicale) E’ stato presentato oggi, nell’ambito di un mese dedicato al sociale, il rapporto del Censis per la ricerca Il sociale non presidiato. Trenta pagine per fare il ritratto di una realtà sociale che il Censis definisce “indecifrabile e minacciosa”. Molti i punti che vengono affrontati, elaborando dati statistici di diversa provenienza: dal disagio degli adolescenti alla sanità inefficiente, dalla casa che non c’è fino all’immigrazione.
“Una netta maggioranza di italiani non ha assolutamente idea di quanti siano gli immigrati oggi in Italia”. La percezione dell’immigrazione è affidata all’intuito, alle impressioni e all’emozionalità. E intanto i dati confermano che i lavoratori immigrati di fatto superano il numero degli ingressi autorizzati, con un continuo bisogno di misure straordinarie per regolarizzare la situazione.

Anche il Censis, come già Amnesty International, punta il dito sul legame tra immigrazione e sicurezza, scrivendo che a livello istituzionale spicca la tendenza a sovrapporre problemi di ordine pubblico e gestione della presenza di stranieri, lasciando in secondo piano il contorto iter burocratico di competenze che riguardano “l’efficienza della macchina burocratica o ancora quello legato alla lunghezza dei tempi per attuare le procedure previste in materia di flussi di ingresso legati alle quote (in questo caso danneggiando anche gli aspiranti datori di lavoro)”. Sportelli unici per l’immigrazione, Questure, Direzioni provinciali del Lavoro, Centri per l’Impiego, Agenzia delle entrate, Rappresentanze diplomatiche e consolari del Ministero degli affari esteri: ogni ufficio ha i propri tempi di lavoro e non è sempre disponibile una rete di comunicazione efficiente tra tutti i passaggi delle pratiche.

Il Censis rileva, inoltre, una assenza sistematica di coordinamento tra gli uffici che provoca sovrapposizioni di competenze e rischia a lungo andare di generare molta confusione anche per gli addetti ai lavori. Questi dati, uniti a quelli sull’evoluzione demografica del paese, e al pressante problema dell’assistenza agli anziani, danno una misura di come sia stata possibile una rivoluzione dell’assistenza low cost agli anziani, scelta forzata per molte famiglie. I risultati di un’indagine di Eurobarometro, elaborati dal Censis, mostrano che il 53 per cento degli italiani è convinto che le normali strutture di residenza per persone non autosufficienti siano inadeguate e per questo molti preferiscono un’assistenza domiciliare.

Le bandati, magari in nero, sono anche il frutto di un “ vuoto della rete di copertura istituzionale e di una mancanza quasi sconcertante di programmazione”sull’invecchiamento della popolazione. Dal 2004 al 2007, la domanda di assistenza a domicilio è cresciuta ma è cresciuta anche l’offerta, e con un’aggravante: se nel 2004 gli iscritti all’Inps per lavoro domestico erano all’incirca 336 mila, tre anni dopo il numero di regolarizzati è sceso del 20,8%. Non si tratta di persone che hanno abbandonato l’Italia, ma più probabilmente di persone tornate semplicemente al lavoro in nero, cioè nel sommerso. Le stime calcolano che oggi le persone dedite a lavoro domestico sono circa 7-800 mila, “il cui lavoro, immaginando una retribuzione regolare e una formazione adeguata, vale annualmente oltre 10 miliardi di euro”. Il calo, però, fa parte di un calo più generale. Erano 646 mila gli stranieri regolarizzati nel 2002. Ma nel 2007 erano 505 mila, il 60% ha cambiato provincia di residenza per motivi di lavoro, altri 88 mila si sono sposati. E anche qui, la riduzione del 22 per cento di immigrati regolarizzati, sicuramente non usciti dall’Italia, indica che sono finiti nell’economia sommersa, a testimoniare la scarsa capacità del sistema sociale di includerli.

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